Teoria della prosa: differenze tra le versioni

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=== Il romanzo parodistico ===
[[File:"Tristram_Shandy,"_Frontispiece,_Volume_1,_MET_DP825161.jpg|thumb|''Tristram Shandy'', Frontespizio del vol. I]]
"Il romanzo parodistico" ({{Russo|Пародийный роман |Parodijnyj roman}}), pubblicato la prima volta nel [[1921]] col titolo «Tristam Shandy Sterne'a i teorija romana» (Il Tristam Shandy di Sterne e la teoria del romanzo)<ref>{{Cita|S.Vitale, Šklovskij testimone di un'epoca, 1979|p. 159}}</ref>, è dedicato a illustrare le leggi generali dell'[[intreccio (narratologia)|intreccio]], attraverso l'analisi di ''[[Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo|Tristram Shandy]]'', un romanzo in nove volumi scritto nella prima metà del [[XVIII secolo|'700]] da [[Laurence Sterne|Sterne]]. Alla lettura del ''Tristram'' la prima impressione è di caos. Tutto viene rimosso dal suo posto convenzionale; la "Dedica", per esempio, è a p. 16, la "Prefazione" è nel capitolo XX del volume III, i capitoli XVIII e XIX del IX volume vengono dopo il capitolo XXV, ecc. Se però si esamina la struttura del libro, si vede che «quel disordine è intenzionale, che la sua poetica consiste in esso. ''Tristram Shandy'' è infatti basato sulla messa a nudo del procedimento; la forma artistica viene offerta senza alcuna motivazione. È tutto regolato, come in un quadro di Picasso»<ref>{{Cita|V. Šklovskij, Teoria della prosa, ed. Einaudi| p. 210}}.</ref>. Gli spostamenti dei capitoli nascono dal procedimento di frenare gli spostamenti dell'azione. Costante è lo «spostamento temporale»: le cause vengono date dopo le conseguenze, e le possibilità di soluzioni erronee sono preparate dall'autore stesso. Nel romanzo il tempo "letterario" è una semplice convenzione, le sue leggi non coincidono con quelle del tempo "prosaico". Sterne mette a nudo anche il procedimento di cucire il romanzo da novelle separate, ma non ricorre ai mezzi canonici delle raccolte di novelle o dei romanzi precedenti; oppure, se vi ricorre, non tiene nascosta la loro convenzionalità, anzi l'esibisce a fini parodistici. Ma di solito le motivazioni dei nuovi episodi sono fini a se stesse. Sterne utilizza lo spostamento e la violazione delle forme consuete anche nel terminare le sue storie. Per Šklovskij, «noi ne siamo come stizziti: in cima ad una rampa di scale, dove ci aspettiamo di trovarci un pianerottolo, ci appare un baratro»<ref>{{Cita|V. Šklovskij, Teoria della prosa, ed. Einaudi| p. 223}}.</ref>. Il [[Sentimento#I sentimentalisti|sentimentalismo]] non è mai il contenuto dell'arte, in quanto per la sua stessa essenza l'arte è extraemozionale. Perfino un evento luttuoso quale la morte di un figlio, viene impiegato da Sterne per costruire un "equivoco" molto comune nella costruzione di una scena in cui due persone dicono cose differenti pensando di parlare della stessa cosa. Un altro materiale di svolgimento importante nel romanzo è quello dello "straniamento erotico", che viene reso soprattutto sotto forma di [[eufemismo]]<ref>{{Cita|V. Šklovskij, Teoria della prosa, ed. Einaudi| p. 233}}.</ref>. Nel romanzo, uno zio di Tristram, lo zio Tobia, è stato ferito all'inguine in guerra; una vedova, che desidera sposarlo, non sa se la ferita lo abbia evirato; i tentativi infruttuosi di conoscere la sede della ferita costituiscono per Sterne un mezzo di straniamento e di ritardamento. Conclude Šklovskij, dopo aver esaminato anche con l'ausilio di grafici, l'andamento della [[fabula]] del ''Tristram Shandy'': «Il ''Tristram Shandy'' è il romanzo più tipico di tutta la letteratura mondiale.»<ref>{{Cita|V. Šklovskij, Teoria della prosa, ed. Einaudi| p. 243}}.</ref>».
 
=== La prosa ornamentale ===