Cesare Battisti: differenze tra le versioni

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[[Cittadino]] [[Impero austro-ungarico|austroungarico]] di nascita, direttore di giornali socialisti nella città natale, fu [[deputato]] al [[Reichsrat (Austria)|Parlamento di Vienna]] dove si batté per ottenere l'autonomia amministrativa del [[Trentino]] e la costruzione di un'università italiana.<ref name="cita|Gaetano Arfé">{{cita|Gaetano Arfé}}.</ref> Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale|grande guerra]], arruolatosi volontario negli [[Alpini]], combatté per la parte italiana. Catturato da una [[truppe da montagna|truppa da montagna]] dell'[[Imperial regio Esercito|esercito austrungarico]], fu processato e impiccato per alto tradimento in quanto membro della [[Abgeordnetenhaus (Austria)|Camera dei deputati d'Austria]].
Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale|grande guerra]], arruolatosi volontario negli [[Alpini]], combatté per la parte italiana. Catturato da una [[truppe da montagna|truppa da montagna]] dell'[[Imperial regio Esercito|esercito austrungarico]], fu processato e impiccato per alto tradimento in quanto membro della [[Abgeordnetenhaus (Austria)|Camera dei deputati d'Austria]].
 
Insieme con [[Guglielmo Oberdan]], [[Damiano Chiesa]], [[Fabio Filzi]], [[Francesco Rismondo]] e [[Nazario Sauro]] è considerato tra le più importanti figure della causa dell'[[irredentismo]] italiano ed [[eroe nazionale]].
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Giuseppe Cesare Battisti<ref name="cita|Gaetano Arfé"/> nacque a [[Trento]] quando questa era ancora parte dell'[[Impero austro-ungarico]] da Cesare, commerciante, e dalla nobildonna Maria Teresa Fogolari. Era l'ultimo di otto fratelli.
 
Dopo aver frequentato l<nowiki>'</nowiki>''Imperial Regio Ginnasio'' a Trento, l'attuale [[Liceo Classicoclassico Giovanni Prati]], per assecondare la madre si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza di [[Graz]], dove si lega a un gruppo di studenti (tra cui il socialista roveretano [[Antonio Piscel]], amico per molti anni a venire<ref>{{cita web|titolo=Antonio Piscel|url=http://www.agiati.org/ara_abbonamenti.jsp?ID_LINK=113111&area=195&id_context=322863|accesso=24 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160921021033/http://www.agiati.org/ara_abbonamenti.jsp?ID_LINK=113111&area=195&id_context=322863|dataarchivio=21 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>), con i quali fonda nel 1894 un'associazione di stampo socialista, la «Società degli studenti trentini»; contemporaneamente si iscrive all'[[Istituto di Studi Superiori di Firenze]] dove frequenta il primo anno alla facoltà di Lettere e Filosofia per poi proseguire gli studi umanistici a [[Torino]], città in cui il fermento socialista stava muovendo i primi passi. Tra i protagonisti di questa stagione socialista torinese figura anche [[Edmondo De Amicis]], militante sin dal 1890. Nel maggio del 1895 Battisti è a Graz ma viene processato per contravvenzione alla legge sulle Associazioni. Chiusa definitivamente la parentesi austriaca, torna a Firenze per frequentare il terzo anno all'Università.

Nello stesso periodo conosce [[Ernesta Bittanti Battisti|Ernesta Bittanti]] ([[Brescia]], 1871 - Trento, 1957), sua futura moglie, e lo storico e meridionalista [[Gaetano Salvemini]]. Nel 1895 fonda assieme ad Antonio Piscel la ''Rivista popolare trentina'', sequestrata già dopo il primo numero. Nello stesso anno, con la collaborazione dell'amico e tipografo friulano Antonio Gerin, Battisti e Piscel pubblicano il primo giornale socialista trentino, ''L'Avvenire'', che a causa di difficoltà finanziarie cessò di essere pubblicato l'anno successivo.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Mirko Saltori|titolo=Un triestino all'origine del partito socialista trentino|url=http://www.agiati.it/UploadDocs/12245_Art_09_saltori.pdf|accesso=25 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171010073535/http://www.agiati.it/UploadDocs/12245_Art_09_saltori.pdf|dataarchivio=10 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref> Pochi mesi dopo, superati i problemi economici, esce il nuovo settimanale ''L'avvenire del lavoratore'', anch'esso fortemente minato dalla censura. Grazie all'incontro con l'illustre geografo friulano [[Giovanni Marinelli (geografo)|Giovanni Marinelli]], ai tempi professore nell'ateneo fiorentino, si appassiona alla geografia. Si laurea a pieni voti nel [[1897]] con una tesi intitolata ''Contributo alla geografia fisica e all'antropogeografia del Trentino'' che verrà pubblicata l'anno seguente dall'editore Zippel di [[Trento]] con il titolo ''Il Trentino. Saggio di geografia fisica e di antropogeografia''.
Grazie all'incontro con l'illustre geografo friulano [[Giovanni Marinelli (geografo)|Giovanni Marinelli]], ai tempi professore nell'ateneo fiorentino, si appassiona alla geografia. Si laurea a pieni voti nel [[1897]] con una tesi intitolata ''Contributo alla geografia fisica e all'antropogeografia del Trentino'' che verrà pubblicata l'anno seguente dall'editore Zippel di [[Trento]] con il titolo ''Il Trentino. Saggio di geografia fisica e di antropogeografia''.
 
Seguendo le orme dello zio materno, don Luigi Fogolari (condannato a morte dall'[[Austria]] per cospirazione e poi [[grazia (diritto)|graziato]]), abbraccia presto gli ideali patriottici dell'irredentismo. Successivamente agli studi universitari, si occupa di studi geografici e naturalistici: nel 1898 è infatti segretario del terzo Congresso geografico italiano tenutosi a Firenze. Nello stesso anno conosce il geologo [[Giovanni Battista Trener|Giovan Battista Trener]] e assieme a lui fonda la rivista scientifica ''Tridentum''<ref>Matteo Marconi, "La redenzione della nazione nella produzione geografica di Cesare Battisti", ''Studi e Ricerche socio-territoriali'', Napoli, 1(2011) p. 46.</ref>. Pubblica inoltre alcune apprezzate ''Guide'' di [[Trento]] e di altri centri della regione e l'importante volume ''[[Il Trentino (libro)|Il Trentino]]''.
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Battisti abbandona ben presto l'idea di intraprendere la professione di insegnante a causa delle difficoltà per il riconoscimento delle lauree italiane in Austria; inoltre si stava diffondendo un sentimento di pangermanismo che rendeva difficile ottenere le cattedre italiane istituite presso l'[[Università di Innsbruck]]. Battisti decide così di rilevare una vecchia e piccola tipografia trentina, la Küpper-Fronza, che divenne nel 1901 la [[Società Tipografica Editrice Trentina]] (STET). Nel [[1900]] fonda il giornale socialista ''Il Popolo'' e quindi il settimanale illustrato ''Vita Trentina'', entrambi stampati presso la nuova attività assieme a molte altre opere geografiche e sociologiche. Alla redazione de ''Il Popolo'' Battisti volle con sé [[Lajos Domokos]], giovane socialista triestino, già caporedattore de ''[[Il Lavoratore]]'' di Trieste.<ref>{{cita|Andreucci, Detti|pp. 239-241}}.</ref>
 
Desiderando combattere per la causa trentina con la politica e farla valere dall'interno, nel [[1911]] si fa eleggere deputato al [[Reichsrat (Austria)|Reichsrat]], il parlamento di [[Vienna]], per il Collegio di Trento città («Tirolo 6»).<ref>Claus Gatterer, ''Impiccate il traditore. Cesare Battisti a novant'anni dalla morte'', Bolzano:Praxis, 2006.</ref> Nel [[1914]] entra anche nella [[Dieta di Innsbruck]], l'ultima tappa della sua attività in Austria. Nel 1899 sposa [[Ernesta Bittanti Battisti|Ernesta Bittanti]], dalla quale ha tre figli: [[Gigino Battisti|Luigi]] (1901-1946), Livia (1907-1978) e Camillo (1910-6 dicembre 1982).<ref>{{Cita web |url = http://www.museostorico.tn.it/bib_arch/fondi_archivi.htm |titolo = Fondi archivi |accesso = 4 aprile 2016 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090131225416/http://www.museostorico.tn.it/bib_arch/fondi_archivi.htm |dataarchivio = 31 gennaio 2009 }}</ref>
 
Nel 1899 sposa [[Ernesta Bittanti]] dalla quale ha tre figli: [[Luigi Battisti|Luigi]] (1901-1946), Livia (1907-1978) e Camillo (1910-6 dicembre 1982).<ref>{{Cita web |url = http://www.museostorico.tn.it/bib_arch/fondi_archivi.htm |titolo = Fondi archivi |accesso = 4 aprile 2016 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090131225416/http://www.museostorico.tn.it/bib_arch/fondi_archivi.htm |dataarchivio = 31 gennaio 2009 }}</ref>
 
===Il trasferimento in Italia===