Soffitto di cristallo: differenze tra le versioni
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==Storia==
L'espressione fu [[onomaturgia|coniata]] nel 1978 da Marilyn Loden in un'intervista e poi usata nel marzo 1984 da Gay Bryant, fondatrice ed ex-direttrice della rivista ''Working Woman'', allora in procinto di assumere la direzione di ''[[Family Circle]]'', in un'intervista nella quale dichiarava:
{{citazione|Le donne hanno raggiunto un certo punto - io lo chiamo il soffitto di cristallo. Sono nella parte superiore del management intermedio, si sono fermate e rimangono bloccate. Non c'è abbastanza spazio per tutte quelle donne ai vertici. Alcune si stanno orientando verso il [[lavoro autonomo]]. Altre
In un articolo ampiamente citato del ''[[Wall Street Journal]]'' del marzo 1986 l'espressione è stata utilizzato nel titolo dell'articolo: "''The Glass Ceiling: Why Women Can't Seem to Break The Invisible Barrier That Blocks Them From the Top Jobs''" (''Il soffitto di cristallo: perché le donne sembrano non rompere la barriera invisibile che impedisce loro di raggiungere le cariche più alte''). Nell'articolo, scritto da Carol Hymowitz e Timothy D. Schellhardt, il soffitto di cristallo è descritto come "qualcosa che non avrebbe potuto essere trovato in qualsiasi manuale aziendale o addirittura discusso in una riunione di lavoro, ma che era stato originariamente introdotto come un fenomeno invisibile, segreto, non detto, e che esisteva per mantenere le posizioni di leadership di livello esecutivo nelle mani dei maschi caucasici"<ref name=Wilson>{{Cita pubblicazione |autore = Eleanor Wilson |data= 4 settembre 2014 |titolo = Diversity, Culture and the Glass Ceiling |rivista = Journal of Cultural Diversity |accesso= 3 maggio 2016}}</ref>.
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