Telebiella: differenze tra le versioni
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'''Telebiella''' è un'[[emittente televisiva]], originariamente via cavo, creata nel [[1972]] da [[Giuseppe Sacchi (imprenditore)|Giuseppe Sacchi]] detto Peppo, ex [[regista]] della [[RAI]], in un ex convitto situato nel centro di [[Biella]]. L'emittente è stata riconosciuta come la prima [[televisione]] privata [[italia]]na a infrangere con un battaglia legale e mediatica il [[monopolio]] pubblico della [[RAI]]
==Storia==
[[File:Giuseppe Sacchi.jpg|thumb|Sacchi, primo a destra, ad un convegno sulla televisione via cavo, [[1973]]]]
Venne fondata da Giuseppe Sacchi, il quale si avvalse
Il 6 aprile [[1972]] viene trasmesso un messaggio di presentazione di [[Ivana Ramella]], moglie di Giuseppe Sacchi. Telebiella era un'emittente fatta in casa: Sacchi, con un [[videoregistratore]] portatile, trasmetteva il proprio telegiornale quotidiano.
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Molti sono gli appassionati di emittenza tv che, letta sui giornali la vicenda, si recano personalmente a Biella. Tra questi c'è anche [[Renzo Villa]], fondatore di [[Telealtomilanese]] e [[Antennatre]].
[[File:Ramella Sandri.jpg|thumb|[[Ivana Ramella]] negli studi di Telebiella, [[anni 1970|anni settanta]]]]
La questione diventa di rilevanza politica nazionale perché il segretario del [[Partito Repubblicano Italiano|Partito repubblicano]], [[Ugo La Malfa]] protesta per essere stato tenuto all'oscuro del Dpr governativo e chiede le dimissioni del ministro Gioia. Non le ottiene e ritirò l'appoggio esterno al [[Governo Andreotti II|governo]] presieduto da [[Giulio Andreotti]], che si dimetterà a giugno. Nel frattempo, il ministero delle Poste ha atteso inutilmente il termine del 1º giugno; i titolari non ottemperano l'ordine, quindi viene eseguito il decreto: il cavo che collega l'emittente alla rete cittadina viene reciso.
Telebiella avvia una coraggiosa battaglia legale: Sacchi si fa denunciare<ref>Per l'occasione, un suo amico si è incaricato di sporgere la denuncia.</ref> per violazione delle norme in materia postale (perché contravvengono al monopolio assegnato alla RAI). La sua vicenda va sui giornali nazionali: tutti gli organi d'informazione parlano di "Telebiella denunciata". Il caso viene ulteriormente ampliato quando il [[Pretore (ordinamenti moderni)|Pretore]], Giuliano Grizi, interrompe il procedimento nei confronti del Sacchi, e in qualità di ''giudice a quo'' solleva dubbio di incostitituzionalità alla [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]]<ref>Telebiella ha fatto ricorso anche alla [[Corte di giustizia delle Comunità europee|Corte di Giustizia Europea]], impugnando la legittimità del monopolio televisivo italiano. La sentenza è stata sfavorevole, ma ha influenzato grandemente l'iter del ricorso alla Corte costituzionale, che ha portato alla sentenza 226 del 1974.</ref>.
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*[https://www.videoastolfo.com/prima-di-berlusconi-la-storia-della-prima-tv-privata-italiana Prima di Berlusconi, la storia della prima tv privata italiana], 1998, 52', un documentario di Beppe Anderi e Filippo Loro, prodotto da VideoAstolfoSullaLuna
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[[Categoria:Reti televisive del Piemonte]]
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