Valiant Comics: differenze tra le versioni

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{{Azienda
|nome = Valiant Entertainment LLC.
|data_fondazionedata fondazione = 1989
|forza cat anno =
|luogo_fondazione = [[Manhattan]], New York
|luogo fondazione = [[Manhattan]]
|fondatori =  
|fondatori = * [[Jim Shooter]], fondatore
* [[Bob Layton]], cofondatore
* Steve J. Massarsky, partner finanziario
* Winston Fawlkes, partner finanziario
|data chiusura =
|causa chiusura =
|nazione = USA
|sede = 424 West 33rd Street [[New York]], [[New York (stato)|NY]]
|filiali =
|persone_chiave =  
|gruppo =
|persone chiave =  
* Peter Cuneo, presidente
* Dinesh Shamdasani, direttore generale e responsabile creativo
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* Fred Pierce, editore
* Warren Simons, readattore capo
|settore = editoria
|industria = Editoriale
|prodotti =  
* Fumetti seriali ([[comics]] in originale)
* Raccolte in edizione cartonata (''HC'' o ''Hardcover'' in originale)
* Raccolte in edizione brossurata (''TP'' o ''Trade Paperback'' in originale)
|fatturato =
}}
|anno fatturato =
|utile netto =
|anno utile netto =
|dipendenti =
|anno dipendenti =
}}
 
La '''Valiant Entertainment''' (comunemente nota come ''Valiant Comics'') è una casa editrice di [[fumetto|fumetti]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] fondata su iniziativa di [[Jim Shooter]] nel [[1989]]<ref name="val">{{cita web|url=http://www.sequart.org/magazine/28120/valiant-days-valiant-nights-a-look-back-on-the-rise-and-the-fall-of-valiant|lingua=en|titolo = L'ascesa e la caduta della Valiant Comics|accesso = 14 luglio 2015}}</ref>. Inizialmente prende il nome ''Voyager Communications'' e si propone di vendere fumetti prodotti su licenza<ref name="val"/>. Successivamente arriva a creare personaggi di genere supereroistico che vanno a formare un universo fumettistico denominato ''Valiant Universe''<ref name="val"/>.
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Nel [[1994]], Bob Layton lancia il crossover ''The Chaos Effect'', miniserie di quattro numeri che cerca di ricreare interesse sull'universo Valiant<ref name="val"/>. Si tratta di un tentativo fallimentare e questo porta il progressivo distacco e coinvolgimento di Layton (uno dei fondatori della Valiant) dalla gestione creativa del gruppo<ref name="val"/>. Nel [[1995]] la Acclaim cerca di rilanciare le serie attraverso l'evento definito ''Birthquake''<ref name="val"/>. Si tratta di un'operazione nella quale i titoli più deboli nelle vendite quali ''Harbinger'', ''Rai'', ''Secret Weapons'' vengono cancellati e i restanti (circa una decina) sono assegnati ad autori e artisti di fama ed esperienza<ref name="vef3">{{cita web|url=http://www.exiledingeeksville.com/2011/08/17/valiant-efforts-part-3/|titolo=Valiant Efforts Part 3|lingua=en|accesso=17 settembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150927220658/http://exiledingeeksville.com/2011/08/17/valiant-efforts-part-3/|dataarchivio=27 settembre 2015}}</ref>. Tra questi vi sono [[Dan Jurgens]] (all'epoca top-seller assoluto grazie al suo ciclo su [[Superman]]), [[Ron Marz]] e [[Bart Sears]] (a cui viene affidato ''X-O Manowar''), Tim Truman e Rags Morales (su ''Turok'') e John Ostrander (su ''Eternal Warrior'')<ref name="vef3"/>. L'operazione è alquanto dispendiosa: a questi autori/artisti viene garantito una cifra fissa per albo di 20 mila dollari (sia per i testi che per le matite, arrivando quindi a sborsare 40 mila dollari per numero), senza garanzia di un ritorno commerciale<ref name="vef3"/>. Le vendite però continuano a crollare con diverse serie che faticano a tenersi sopra la 5000 copie, ''Timewalker'', ''Shadowman'', ''Visitor'' chiudono pochi mesi dopo<ref name="val"/>. Nell'arco di soli due anni l'interesse per gli albi Valiant sembra svanito e nonostante la crisi stia toccando l'intero mercato fumettistico bisogna sottolineare che la Valiant (ora Acclaim Comics) è tra quelle più duramente colpite. Nel [[1996]], si assiste alla chiusura di tutte le serie mensili dei personaggi ''Valiant'' e di fatto termina quello che viene definito il primo universo Valiant (o prima ondata dei fumetti Valiant) e per cui si utilizza l'acronimo ''VH1''<ref name="val"/>. L'ultimo albo del ''VH1'' è quello della serie ''X-O Manowar'' con data di copertina settembre 1996. Il passo successivo è quello di un [[Reboot (mass media)|reboot]] dei personaggi di maggior successo, una nuova continuity e il lancio di qualche nuova serie<ref name="val"/>. Nel 1997 l'Acclaim riesce a trovare le risorse finanziarie per tentare questo rilancio soprattutto grazie all'incredibile successo del video game [[Turok: Dinosaur Hunter]] per la console [[Nintendo 64]], il quale vende 1,5 milioni di copie<ref name=ac97>Jason Sacks, in "Chapter Eight: 1997", in {{cita | The 1990s | pp.222-241}}</ref>. L'editor Acclaim Jeff Gomez arriva a dichiarare che il videogioco ha incassato di più di molti blockbuster cinematografici di successo<ref name=ac97/>. Si decide quindi di varare una nuova linea editoriale: la ''Valiant Heroes'' la quale debutta nel febbraio 1997 con un progetto ambizioso, che prevede 10 serie regolari mensili e 2 a cadenza trimestrale, nessun titolo riprende la continuity in vigore nell'universo Valiant fino al 1996<ref name=ac97/>. Per gestire la nascita di questo secondo universo Valiant, denominato ''VH2'', si punta sull'autore [[Fabian Nicieza]]<ref name=ac97/>. Questi collabora con Steve Massarsky (la cui credibilità è scesa dopo il fallimento del suo intercomapny cross-over ''Deathmate'') e Jon Hartz per lanciare il ''VH2'', cioè la seconda ondata dei fumetti Valiant, ormai completamente assorbiti nel brand ''Acclaim''<ref name="val"/>. La scelta di Nicieza viene fondata sulla sua reputazione di scrittore top-seller di albi alla Marvel Comics. Difatti nei primi anni novanta, ai testi delle serie mutanti e di [[New Warriors]], vendeva centinaia di migliaia di copie per albo. Il problema è che in quel periodo (1991-1993), le vendite erano cresciute a dismisura per chiunque fosse nel settore, Nicieza non si è distinto da altri autori e non ha l'esperienza di Redattore come Jim Shooter o lo stesso Bob Layton<ref name="val"/>. Nonostante questo gli viene affidato il compito di rifondare l'universo Valiant e dargli una nuova [[continuity]]. Lo stesso Nicieza ammette che questa drastica scelta è stata fatta per cercare di attirare l'attenzione dei lettori e dare più libertà creativa ai nuovi autori e artisti chiamati a lavorare al progetto<ref name=ac97/>. Questi decide di puntare sia su titoli già conosciuti quali ''Bloodshot'', ''Magnus'', ''Ninjak'', ''Shadowman'', ''X-O Manowar'', e sia su nuove serie quali ''Trinity Angels'', ''Troublemakers'', ''Quantum & Woody''<ref name="val"/>. Bisogna sottolineare che gli autori scelti sono tra quelli più validi degli anni novanta<ref name=ac97/>. Per ''X-O Manowar'' viene scelto il duo [[Mark Waid]] e [[Bryan Augustyn]], responsabili di un ciclo di storie di successo sulla serie di [[Flash(fumetto)|Flash]] post-Crisis. [[Garth Ennis]], l'acclamato scrittore di [[Preacher (fumetto)|Preacher]] per la [[Vertigo (DC Comics)|Vertigo]] (distintosi anche su [[Hellblazer]] e ''Hitman'') viene messo ai testi di ''Shadowman'' e [[Kurt Busiek]] (pluripremiato per [[Marvels]]) deve ricreare ''Ninjak''. Nonostante le premesse siano buone il progetto fallisce e una delle colpe risiede in mancanza di disciplina e guida a livello redazionale, punti forti del periodo Shooter<ref name="val"/>. Per esempio Ennis lascia il suo incarico (inspiegabilmente) dopo soli 4 numeri e senza aver dato una sferzata al personaggio di Shadowman<ref name="val"/>. Mark Waid stravolge completamente un personaggio vincente e ormai iconico (per la Valiant) trasformandolo in un ''mash up'' di [[Iron Man]] e [[Capitan America]] con un'armatura che si attiva grazie alla paura<ref name="val"/>. Waid si vanta persino di non aver mai letto un albo di ''X-O Manowar'' uscito in precedenza e quindi ignora completamente il background del personaggio<ref name="val"/>. Si tratta di un atteggiamento insolito per un autore sempre attento e rispettoso del passato narrativo ed editoriale dei personaggi a cui lavora. Più tardi arriva a giustificare il suo approccio con il fatto di aver avuto gravi problemi familiari, i quali non gli hanno permesso di dare piena attenzione all'opera<ref name="val"/>. A questo si aggiunge una versione di Ninjak da parte di Buisiek che toglie forza e spessore ad un personaggio che [[Joe Quesada]] aveva contribuito a rendere memorabile e influente nel mondo dei comics di quel decennio<ref name="val"/>. Anche lo storico personaggio ''Magnus'' viene completamente reinventato dal duo Mike McKone e Mike McKenna<ref name=ac97/>. Magnus non è più l'eroe che combatte contro i Robot nel 50º secolo ma un viaggiatore del tempo che torna indietro nel tempo per salvare la nostra epoca, sfruttando così un canovaccio narrativo privo di originalità e già ampiamente sfruttato<ref name=ac97/>. Escono nuove serie anche su ''Shadowman'', ''Solar Man of Atom'', ''Turok'' e ''Eternal Warriors''<ref name=ac97/>. Le tre novità sono: ''Troublemakers'' con protagonisti un gruppo di teenagers che devono salvare il mondo (creati da Fabian Nicieza), ''Trinity Angels'' con protagoniste tre eroine le quali sono anche sorelle e ''Quantum & Woody'' di Christopher Priest e Mark Bright, unico vero successo del ''VH2''<ref name=ac97/>. Il problema è che viene a mancare un'autorità a livello redazionale che sapesse gestire a livello creativo e comportamentale gli autori coinvolti, al quale si aggiunge la mancanza di originalità nelle nuove proposte creando scontento tra i gli appassionati del primo universo Valiant e mancanza di attrattiva per chi si approccia per la prima volta ai ''Valiant Heroes''<ref name=ac98>Jason Sacks, in "Chapter Nine: 1998", in {{cita| The 1990s | pp.242-261}}</ref>. L'accoglienza iniziale è tiepida e i primi albi non vendono più di 30 mila copie<ref name=ac97/> e la situazione peggiora con il passare dei mesi<ref name=ac98/>. A questo si aggiunge la crisi del mercato che si protrae anche nel 1998 quando il totale degli albi venduti dai publisher di fumetti scende ancora di un 16% rispetto all'anno precedente e un ulteriore 9% dei comic shop chiude i battenti<ref name=ac98/>. Nel marzo 1998 l'albo più venduto dei ''Valiant Heroes'' tocca solo le 11500 (undicimila e cinquecento) copie, e si tratta di ''Quantum & Woody'' una delle novità dell'universo "VH2"<ref name=ac98/>. Persino il fumetto ''Turok'', il cui video game vende milioni di copie, non supera le 10 mila<ref name=ac98/>. A Christopher Priest, co-creatore di ''Quantum & Woody'', viene affidata l'occasione di creare una nuova serie e, insieme al disegnatore James Fry, concepisce un noir urbano dal titolo "Concrete Jungle: The Legend of the Black Lion", pubblicizzato come miniserie in 6 parti<ref name=ac98/>. Si tratta però del canto del cigno per il nuovo universo Valiant. Dell'opera viene distribuito solo il primo numero e ad ottobre del 1998 l'Acclaim cancella definitivamente tutte le serie facenti parte del "VH2"<ref name=ac98/>. Lo staff redazionale viene ridotto da 24 a 7 persone e la sede della ''Acclaim Publishing'' viene ricollocata a Glen Cove in [[Long Island]], centro direttivo della casa madre ''Acclaim Entertainment''<ref name="val"/>. Nicieza, dopo il fallimento della nuova linea a fumetti si dimette adducendo la scusa che la nuova sede editoriale si trovava a 3 ore di viaggio da casa sua<ref name="val"/>.
 
Nel 1999 l'editor James Perham ha il compito di cercare di rivitalizzare i fumetti Valiant per una terza volta durante la gestione ''Acclaim''<ref name=ac99>Jason Sacks, in "Chapter Ten: 1999", in {{cita | The 1990s | pp.262-279}}</ref>. L'approccio è cauto e si comincia col proporre tre sole serie pubblicate con il logo ''Acclaim Comics'' e pubblicizzate con la tagline "Pre-Millenium Action" con il riferimento all'imminente arrivo del terzo millennio<ref name=ac99/>. La più attesa è ''Quantum & Woody'' che viene nuovamente affidata ai suoi creatori Christopher Priest e Mark Bright<ref name=ac99/>. Invece di partire dal n.1 oppure dal n.18, riprendendo da dove si era interrotta nel 1998, la serie riparte dal n.32 (settembre 1999) con un balzo di 14 albi<ref name=ac99/>. Gli autori continuano quindi la storia come se nel periodo di limbo editoriale la serie fosse stata comunque pubblicata regolarmente<ref name=ac99/>. Si crea quindi un finto gap tra gli archi narrativi. Quali fossero i piani del duo Priest-Bright per colmare quel vuoto non vengono svelati pienamente in quanto dopo solo tre numeri la serie viene cancellata definitivamente, l'ultimo albo presenta come data di copertina il febbraio 2000<ref name=ac99/>. L'altro personaggio su cui si punta è ''Shadowman'' affidato agli autori Dan Abnett e Andy Lanning, per i disegni di Mat Broome e Ryan Benjamin<ref name=ac99/>. La scelta del personaggio ricade unicamente sul fatto che la Acclaim sta sviluppando un videogioco a lui ispirato<ref name=ac99/>. La serie chiude però con il n.6 nel dicembre 1999<ref name=ac99/>. Il terzo titolo del rilancio è la miniserie in 4 parti ''Armorines'' di Omar Banmally, Michael Marts, [[Jim Calafiore]] e Peter Palmiotti<ref name=ac99/>. Si tratta del più grosso flop dell'intera linea, il quarto e ultimo albo vende solo 2500 (duemila e cinquecento) copie<ref name=ac99/>. Nel tentavo di rievocare i fasti dei primi anni novanta e richiamare l'attenzione dei lettori viene coinvolto [[Jim Shooter]], co-fondatore della Valiant e direttore creativo del primo universo Valiant (il "VH1")<ref name=ac99/>. Shooter è reduce da un decennio dove, dopo aver lasciato la Valiant, ha cercato invano di fondare una propria casa editrice indipendente che bissasse i successi da lui ottenuti sia alla guida della Marvel Comics che della stessa Valiant. In un mercato in forte crisi di vendite e non potendo contare su partner e investitori affidabili i suoi progetti quali la [[Defiant Comics]] e la [[Broadway Comics]] sono falliti. Accetta quindi di collaborare con la Acclaim Comics ma intende rivedere completamente la continuity dell'universo Valiant con la miniserie-evento ''Unity 2000''<ref name=ac99/>. L'idea è quella di creare un unico universo narrativo dalla fusione di quello originale con quello ideato sotto la gestione ''Acclaim''<ref name=ac99/>. Il suo vero fine è però quello di cancellare quanto fatto nel reboot che ha portato al "VH2" e riportare i personaggi ad una versione più fedele possibile a quella concepita in origine<ref name=ac99/>. L'ex editor Acclaim Jeff Gomez, responsabile insieme a Fabian Nicieza della creazione dell'Acclaim Universe (o "VH2"), denuncia l'operazione di Shooter ma non adduce ragioni valide a sostegno della mancanza di validità o necessità di agire in questa direzione<ref name=ac99/>. La volontà di Shooter di tornare alle origini la si vede in diversi spunti della trama in quanto ci racconta tra l'altro la morte del primo Shadowman (alias Jack Boniface) per mano di Master Darque, esattamente come predetto che sarebbe accaduto nel 1999 in ''Rai'' n.0 (pubblicato nel 1992) . Lo stesso titolo ''Unity'' riprende quello dello storico crossover del 1992 con il quale l'universo Valiant mise le basi della sua continuity<ref name=ac99/>. Che tipo di futuro avesse in mente Shooter per i supereroi Valiant rimane però nebuloso in quanto la miniserie, sollecitata dal catalogo ''Previews'' (di Diamond Comic Distributors) come storia distribuita in 6 albi, viene cancellata al terzo numero per vendite scarse<ref name=ac99/>. Anche Shooter non riesce a riportare lettori alla Acclaim e il destino dei suoi supereroi sembra ormai essere l'oblio editoriale<ref name=ac99/>. Anche il tentativo di imporre una piattaforma digitale quale la ''Acclaim Comics Web Anthology'' fallisce nel tracciare nuove vie per rimanere sul mercato<ref name=ac99/>. I riflettori sull'Universo Valiant si spengono e bisognerà attendere oltre un decennio per assistere ad una nuova genesi editoriale di quelli che, soprattutto nella prima metà degli anni novanta, sono stati tra gli eroi a fumetti più popolari.
 
Nel [[2004]] la Acclaim andò in bancarotta e chiuse i suoi uffici; nel [[2005]] vendette all'asta i diritti dei personaggi originali della Valiant come parte del procedimento della bancarotta. Dopo un processo complicato che coinvolse numerose parti, la Valiant Entertainment acquisì i diritti dei personaggi. Nel [[2008]] lanciò inoltre il suo sito ufficiale<ref>[{{cita web|url=http://www.valiantentertainment.com/ |titolo=Sito ufficiale della Valiant Entertainment] <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref> e ha cominciato a ristampare versioni ricolorate di alcune serie della Valiant Comics: ''Harbinger: The Beginning'' (contiene ''Harbinger'' nn. 1-7), ''X-O Manowar: Birth'' (''X-O Manowar'' nn. 1-7) e ''Archer & Armstrong: First Impressions'' (''Archer & Armstrong'' nn. 1-7).
 
=== Il rilancio del Valiant Universe (dal 2012) ===
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==Bibliografia==
*{{cita libro| titolo = American Comic Book Chronicles: 1990s | autore = Sacks Jason | editore = TwoMorrows Publishing | città = Raleigh ([[North Carolina del Nord]]) | anno = 2018 | lingua = en | cid = The 1990s}}
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{en}} [http://www.valiantentertainment.com/ Sito ufficiale] della Valiant Entertainment
* {{CBDB|editore|12|Valiant Comics}}
* {{CBDB|editore|2913|Valiant Entertainment}}