Storia delle Filippine: differenze tra le versioni

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La '''storia delle Filippine''' si crede sia iniziata circa 30.000 anni fa con l'arrivo dell'[[Homo sapiens]] sulle isole<ref name="uslc-3">Dolan Ronald E., Early History, Philippines: A Country Study</ref>. La prima visita di un [[Europa|europeo]] però avvenne solo con l'arrivo di [[Ferdinando Magellano]] che approdò sull'[[Homonhon|Isola di Homonhon]], a sud-est dell'[[isola di Samar]], il 16 marzo [[1521]]<ref>[http://www2.hawaii.edu/~gaspar/churches.html Sacred Homes of the Ekklesia: The Colonial Churches of the Philippines; Gaspar, Roger Gerard B University of Hawaii; 2008-02-05] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080117003944/http://www2.hawaii.edu/~gaspar/churches.html |data=17 gennaio 2008 }}</ref>.
 
La colonizzazione [[Spagna|spagnola]] iniziò con l'arrivo della spedizione di [[Miguel López de Legazpi]] il 13 febbraio 1565 e con un insediamento permanente sull'isola di [[Cebu]]<ref>[http://www.bartleby.com/65/ce/Cebu.html publisher=bartleby.com, citing The Columbia Encyclopedia, Sixth Edition. 2001-07; 2008-02-05] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080111015713/http://www.bartleby.com/65/ce/Cebu.html |data=11 gennaio 2008 }}</ref>.
Altri insediamenti vennero creati verso nord quando venne raggiunta la [[baia di Manila]] sull'isola di [[Luzon]].<ref name="columbia philippines">[[The Columbia Encyclopedia]] [http://www.bartleby.com/65/ph/PhilipRep.html Reach your academic happy place with access to thousands of textbook solutions written by subject matter experts.][[Columbia University Press]] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080728061705/http://www.bartleby.com/65/ph/PhilipRep.html |data=28 luglio 2008 }}</ref>
SuSull'isola Maniladi Luzon fondarono unala nuova città di Manila dando inizio all'era coloniale spagnola sulle isole che durò per più di tre secoli<ref>[https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/rp.html#Intro Philippines - Intro; CIA World Factbook; 2008-02-05]</ref>.
 
Gli spagnoli portarono l'unificazione politica dell'arcipelago precedentemente costituito da isole indipendenti, dando vita così a quella comunità che più tardi sarebbe diventata le [[Filippine]]. Introdussero elementi della civiltà occidentale, come un codice di diritto, la stampa e il calendario.
 
Le [[Filippine]] furono dominate come un territorio della [[Nuova Spagna]] dal [[1565]] al [[1821]], e in seguito amministrate direttamente da [[Madrid]]. Durante il periodo spagnolo vennero fondate numerose città, vennero costruite infrastrutture, e vennero introdotte nuove colture e bestiame, e il commercio divenne fiorente. I missionari spagnoli convertirono la maggior parte della popolazione al [[Cristianesimo]] e vennero fondate scuole, università e ospedali in tutto il Paese.
 
La [[Rivoluzionerivoluzione filippina]] contro la [[Spagna]] ebbe inizio nel mese di aprile del [[1896]] e culminò due anni più tardi con una proclamazione di d'indipendenza e la costituzione della Prima Repubblica delle Filippine. Tuttavia con il [[Trattato di Parigi (1898)|Trattato di Parigi del 1898]], che pose fine alla [[Guerra ispano-americana]] il controllo delle Filippine passò agli [[Stati Uniti]].
 
L'accordo non venne riconosciuto dal governo filippino che il 2 giugno [[1899]] dichiarò guerra contro gliagli [[Stati Uniti]]<ref>{{Cita web |url=http://www.msc.edu.ph/centennial/pa990602.html|titolo=Pedro Paterno's Proclamation of War <!--|data=2 giugno 1899--> |pubblicazione=MSC Schools |data=17 ottobre 2007}}</ref>.
La [[Guerra filippino-americana]] causò ingenti perdite umane ai filippini.<ref>{{Cita web |url=http://www.selvesandothers.org/article9315.html |titolo=U.S. Genocide in the Philippines: A Case of Guilt, Shame, or Amnesia? |lingua=en |autore=[[E. San Juan Jr.]] |data=22 marzo 2005 |accesso=3 ottobre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090622095234/http://www.selvesandothers.org/article9315.html |dataarchivio=22 giugno 2009 |urlmorto=sì }}</ref>
Il ''leader'' filippino [[Emilio Aguinaldo]] fu catturato nel [[1901]] e il governo degli Stati Uniti dichiarò il conflitto ufficialmente concluso nel [[1902]]. I ''leader'' filippini, per la maggior parte, ammisero la vittoria degli americani, ma le ostilità continuarono fino al [[1913]]. La dominazione coloniale americana delle [[Filippine]] iniziò nel [[1905]], ponendo forti limiti al governo locale.
 
Una parziale autonomia (''Commonwealth Status'') venne concessa nel [[1935]], preparatoria di una piena indipendenza prevista dagli [[Stati Uniti]] nelper il [[1946]]. Ma i lavori preparatori per la piena sovranità vennero interrotti dall'occupazione [[giappone]]se delle isole durante la [[Seconda guerra mondiale]]<ref name="columbia philippines"/>.
 
Con una promettente economia nel periodo post-bellico le [[Filippine]], sul finire degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta registrarono l'aumento dell'attivismo studentesco e disordini civili contro la corrotta dittatura del presidente [[Ferdinand Marcos]], che dichiarò la legge marziale nel [[1972]]<ref name="columbia philippines"/>.
 
A causa degli stretti legami con gli Stati Uniti, il Presidente Marcos ne ottenne il sostegno, a discapito di dell'amministrazione in cui era presente una massiccia corruzione, oltre che ad abusi dei diritti umani. La pacifica e incruenta rivoluzione (''People Power Rivolution'') del 1986, tuttavia, portarono alla cacciata di Marcos (che abbandonò Manila a bordo di un elicottero militare e arrivò infine alle [[Hawaii]], dove venne esiliato fino alla sua morte) e si assistette al ritorno alla democrazia.<br />
Da allora però il Paese è stato segnato da un periodo di d'instabilità politica che ha ostacolato la crescita economica.
 
== Le origini ==
I ritrovamenti fossili indicano che le [[Filippine]] iniziarono ada essere abitate svariate migliaia di anni fa. Secondo i più antichi reperti archeologici il primo uomo nelle Filippine dovrebbe essere giunto provenendo dall'[[Asia]] (il professor [[H. Otley Beyer]], eminente autorità americana nel campo dell'[[archeologia]] e [[antropologia]] filippina, lo soprannominò uomo di Dawn<ref name="pre colonial period">{{cita web|url=http://www.geocities.com/CollegePark/Pool/1644/precolonial.html|titolo=An Online Guide About the Philippine History|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5kmEVqnol?url=http://www.geocities.com/CollegePark/Pool/1644/precolonial.html#|urlarchivio2=https://www.webcitation.org/query.php?url=http://www.geocities.com/CollegePark/Pool/1644/precolonial.html|data=5 febbraio 2008|accesso=23 aprile 2008|dataarchivio=25 ottobre 2009|urlmorto=sì}}</ref>). Il più antico ritrovamento fossile umano finora scoperto risale a circa 22.000 anni fa ed è un cranio rinvenuto nella "Stone Age-filippina" dal Dr. [[Robert Bradford Fox|Robert B. Fox]], un antropologo americano del Museo Nazionale, all'interno della Lucy Cave, [[Provincia di Palawan|Palawan]], il 28 maggio [[1962]] e soprannominato uomo di Tabon<ref>{{cita web |url=http://www.mnsu.edu/emuseum/cultural/oldworld/asia/taboncaves.html |titolo=Tabon Caves |accesso=28 gennaio 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100604082635/https://www.mnsu.edu/emuseum/cultural/oldworld/asia/taboncaves.html |dataarchivio=4 giugno 2010 |data=5 febbraio 2008 |pubblicazione= Minnesota State University |città= Mankato}}</ref>.
 
Le grotte di Tabon su [[Provincia di Palawan|Palawan]] indicano comunque insediamenti di almeno 30.500 anni fa; questi uomini, cacciatori e raccoglitori, utilizzavano strumenti formati da scaglie di pietra.<ref>{{Cita web |url=http://whc.unesco.org/pg_friendly_print.cfm?cid=326&id=1860|titolo=Scheda UNESCO The Tabon Cave Complex and all of Lipuun|data=5 febbraio 2008}}</ref>
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L'organizzazione sociale e politica della popolazione delle isole si è evoluta secondo un modello generale comune.
 
L'unità base dell'insediamento è stato il ''[[baranggay|barangay]]'', originariamente un gruppo parentale guidato da un ''datu'' (capo). All'interno del ''barangay'', le grandi divisioni sociali consistevano nel ''maharlika'' (nobili), compreso il ''datu''; ''timawa'' (uomini liberi), e un gruppo descritto prima del periodo spagnolo come dipendenti. Questi includevano diverse categorie con differenti ''status'': lavoratori agricoli senza terra; coloro che avevano perso lo ''status'' di uomini liberi causa indebitamento o come punizione conseguente a un crimine, e ''alipin'' (schiavi), la maggior parte dei quali sembrano essere stati prigionieri di guerra<ref name="uslc-3"/>.
 
L'[[Islam]] venne portato nelle [[Filippine]] da commercianti e credenti provenienti dalle regioni dalla [[Malaysia]] e dell'[[Indonesia]]. Nel XIII secolo l'Islam si diffuse nell'arcipelago di [[Isole Sulu|Sulu]] e da lì verso [[Mindanao]], e raggiunse la zona di [[Manila]] intorno al [[1565]].<ref name="uslc-3"/><br />
Anche se con influenze di Buddismo, animismo e Induismo sulle isole, l'Islam fu la religione più praticata nelle Filippine.
 
Quando arrivarono gli [[Spagna|spagnoli]] nel XVI secolo la maggioranza dei 500.000 abitanti stimati sulle isole vivevano nei ''barangay''<ref name="uslc-3"/>.
 
== Dominazione spagnola (1565-1898) ==
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[[File:Ferdinand Magellan.jpg|thumb|[[Ferdinando Magellano]] arrivò nelle [[Filippine]] nel 1521.]]
 
Le isole Filippine vennero all'attenzione degli [[Europa|europei]] con una spedizione [[Spagna|spagnola]] che cercava di circumnavigare il mondo guidata dall'esploratore portoghese [[Ferdinando Magellano]] nel [[1521]]. Magellano sbarcò sull'isola di [[Homonhon]], poi a [[Isola di Samar|Samar]] e a [[Cebu]] dove stabilì rapporti di amicizia con alcuni dei capi locali, e convertendone alcuni al cristianesimo; venne ucciso nel 1521 nella [[battaglia di Mactan]], combattuta contro un [[raja]] locale, il re di Mactan [[Lapu-Lapu]].
 
Nel corso dei seguenti decenni altre spedizioni spagnole si susseguirono verso le isole. Nel 1543 [[Ruy López de Villalobos]] guidò una spedizione verso le isole di [[Isola di Samar|Samar]] e [[Leyte]] che chiamò Las Islas Filipinas (in onore di [[Filippo II di Spagna]]). Il nome venne in seguito esteso all'intero arcipelago.
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Le Filippine divennero l'avamposto per le [[Indie orientali spagnole]]. Con il tempo il dominio spagnolo si estese all'intero arcipelago, raggiungendo molte comunità indipendenti che fino ad allora non erano sotto la direzione della [[Spagna]].<ref name="pinas">{{Cita web |url=http://pinas.dlsu.edu.ph/history/history.html|titolo=Philippines History|data=21 agosto 2006 |lingua=en}}</ref> Le Filippine furono amministrate come una provincia della [[Nuova Spagna]] fino all'indipendenza [[Messico|messicana]] (1821).<ref name="eon">[http://www.nationsencyclopedia.com/Asia-and-Oceania/Philippines-HISTORY.html Encyclopedia of Nations; 2006-08-23]</ref>
 
L'occupazione delle isole si realizzò con uno scarso spargimento di sangue, in parte anche perché la maggior parte della popolazione offrì poca resistenza armata<ref name="uslc-4"/>, mentre cosa diversa fu per Mindanao e Sulu.
 
Uno degli obiettivi della Spagna era la conversione della popolazione locale allaal Chiesa cattolica[[cattolicesimo]]. Il lavoro di conversione fu agevolato dalla mancanza di altre religioni organizzate, fatta eccezione per l'[[Islam]] che era prevalente nel sud.
 
Le Filippine non si rivelarono una colonia redditizia per la Spagna, e una lunga guerra con gli [[Paesi Bassi|olandesi]] nel XVII secolo e i continui conflitti con i musulmani portarono quasi alla bancarotta la tesoreria della colonia<ref name="uslc-4"/>.
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La dominazione spagnola sulle Filippine venne interrotta brevemente nel [[1762]] quando le truppe [[Gran Bretagna|britanniche]] occuparono [[Manila]] con l'entrata della [[Spagna]] nella [[Guerra dei sette anni]]. Il [[Trattato di Parigi (1763)|Trattato di Parigi del 1763]] restaurò la dominazione spagnola e nel [[1764]] la [[Gran Bretagna]] lasciò il Paese temendo un'altra costosa guerra con la Spagna. La breve occupazione britannica indebolì il potere spagnolo sul Paese scatenando ribellioni e richieste d'indipendenza<ref name="uslc-5">Dolan Ronald E., The Decline of Spanish</ref>.
=== La rivoluzione filippina ===
[[José Rizal]], il più celebrato intellettuale d'epoca, scrisse i romanzi ''[[Noli me tangere (romanzo)|Noli me Tangere]]'' ed ''[[El filibusterismo]]'' che ispirarono profondamente il movimento per l'indipendenza.<ref name="pinas"/> Il [[Katipunan]], una società segreta il cui scopo principale era quello di rovesciare la dominazione spagnola nelle [[Filippine]], venne fondata da [[Andrés Bonifacio]], che ne divenne il principale ''leader'' (Supremo).
 
[[File:Bandera 03.jpg|thumb|left|La prima bandiera dei rivoluzionari filippini]]
La [[Rivoluzione filippina]] iniziò nel [[1896]]. Rizal, implicato per lo scoppio della rivoluzione, venne giustiziato dagli spagnoli per tradimento dagli spagnoli quello stesso anno.
 
Ma disaccordi scoppiarono all'interno del movimento indipendentista. Il Katipunan si divise in due gruppi: il Magdiwang, guidato da [[Mariano Álvarez (generale)|Mariano Álvarez]] (un parente di [[Andrés Bonifacio]]), e il Magdalo, guidato da [[Emilio Aguinaldo]]. Aguinaldo concordò una tregua con il Patto di Biak-na-Bato e assieme ai suoi compagni rivoluzionari venne esiliato a [[Hong Kong]].
Non tutti i generali rivoluzionari rispettarono l'accordo. Uno di questi, il generale [[Francisco Makabulos]], istituì un Comitato Esecutivo Centrale come governo ad interim. I conflitti armati ripresero, questa volta provenienti da quasi tutta la provincia delle [[Filippine]].
 
Nel [[1898]], mentre gli scontri continuavano nelle Filippine, la ''USS Maine'', nave della marina [[Stati Uniti|statunitense]], esplose e affondò nel porto dell'[[Avana]]. La nave era stata inviata a [[Cuba]] per garantire l'incolumità dei cittadini americani durante la rivoluzione cubana contro gli spagnoli. Questo evento fece precipitare la situazione portando alla [[Guerra ispano-americana]], con il conflitto che si estese alle Filippine.
Dopo che il Commodoro [[George Dewey]] sconfisse le forze spagnole a [[Manila]], gli [[Stati Uniti]] invitarono [[Emilio Aguinaldo]] a tornare nelle Filippine (cosa che avvenne il 19 maggio [[1898]]) nella speranza che incitasse i filippini contro il governo coloniale spagnolo.
 
Ma quando le forze di terra statunitensi arrivarono, i filippini avevano già assunto il controllo di tutta l'isola di [[Luzon]], fatta eccezione per la città fortificata di [[Intramuros]]. Il 12 giugno [[1898]] Aguinaldo dichiarò l'indipendenza delle Filippine a [[Kawit]], [[Cavite]], istituendo la Prima Repubblica delle Filippine, e promulgando la prima [[costituzione]] democratica [[asia]]tica.<ref name="pinas"/>
 
{{Cn|Quasi contemporaneamente arrivarono a Manila delle forze [[Germania|tedesche]] dichiarando che se gli [[Stati Uniti]] non avessero preso il possesso coloniale delle Filippine, questo lo avrebbe fatto la [[Germania]]}}. Nella battaglia di Manila gli Stati Uniti conquistarono la città. Questa battaglia segnò la fine anche della collaborazione filippino-americana, poiché alle forze filippine venne impedito di entrare nella città di Manila per catturarla. L'azione causò un profondo risentimento nei filippini. I commissari di Spagna e Stati Uniti vennero inviati a [[Parigi]] per elaborare i termini del [[Trattato di Parigi (1898)|Trattato di Parigi]] che concluse la [[Guerra ispano-americana]]. Il rappresentante filippino, Felipe Agoncillo, venne escluso dalle sessioni e il governo rivoluzionario non venne riconosciuto da parte della altre nazioni.
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== Periodo americano (1898-1946) ==
 
Inizialmente le Filippine videro il loro rapporto con gli [[Stati Uniti]] come quello di due nazioni alleate nella lotta comune contro la [[Spagna]].<ref name="ReferenceA">Lacsamana Leodivico Cruz, ''Philippine History and Government'', ISBN 9710618946</ref> Come alleati i filippini fornirono un importante supporto di ''intelligence'' per le forze americane.<ref name="uslc-11">Dolan Ronald E., ''Spanish American War - Philippines: A Country Study'', ISBN 0-8444-0748-8</ref> Tuttavia gli interessi degli Stati Uniti in seguito si allontanarono da quelli dei ribelli filippini. Aguinaldo capì che gli Stati Uniti non erano intenzionati a predisporre una dichiarazione che sostenesse l'indipendenza delle Filippine. Le relazioni si deteriorarono e le tensioni andarono crescendo, e fu sempre più chiaro che gli americani erano arrivati sulle isole per restarerestarci.<ref name="uslc-11"/>
 
=== Guerra filippino-americana ===
{{Vedi anche|Guerra filippino-americana}}
 
Le ostilità iniziarono il 4 febbraio [[1899]], dopo che due soldati americani di pattuglia uccisero tre soldati filippini a San Juan, un sobborgo di [[Manila]].<ref name="uslc-15">Dolan Ronald E., ''War of Resistance - Philippines: A Country Study'', ISBN 0844407488</ref> Questo episodio fu la scintilla che occorreva per scatenare la guerra, che sarebbe costata molti più soldi e avrebbe causato parecchie più vittime della [[Guerra ispano-americana]]. Circa 126.000 soldati americani furono impegnati nel conflitto e ne morirono 4.234.<ref name="uslc-15"/> Si stima che nell'arco della guerra morironosiano morti tra i 250.000 e 1.000.000 di civili, in gran parte a causa della fame e delle malattie. Atrocità furono compiute da entrambe le parti.<ref name="uslc-15"/><ref>i reali numeri della strage furono immensamente superiori, almeno per i filippini</ref>
 
Le truppe filippine, mal equipaggiate, erano facilmente sopraffatte dalle truppe americane nei combattimenti aperti, ma erano formidabili avversari nelle azioni di guerriglia.<ref name="uslc-15"/> Malolos, la capitale dei rivoluzionari, fu catturata il 31 marzo [[1899]]. Aguinaldo e il suo governo riuscirono a sfuggire istituendo una nuova capitale a San Isidro, Nueva Ecija.
 
In questo si aggiunsero conflitti all'interno della repubblica filippina.
[[Antonio Luna]], il più capace comandante di Aguinaldo, fu ucciso in giugno a Tirad Pass. Con il suo miglior comandante morto e significative perdite subite, Aguinaldo sciolse l'esercito regolare nel novembre 1899 e ordinò la creazione di comandi di guerriglia decentrati in ciascuna delle diverse zone militari. A dicembre cadde combattendo contro gli americani anche [[Gregorio del Pilar]], il "generale ragazzino". Le popolazioni, strette tra americani e ribelli, ebbero a soffrire in maniera significativa.<ref name="uslc-15"/>
 
Aguinaldo fu catturato a Palanan, Isabella, il 23 marzo [[1901]], e in seguito fu portato a Manila. Convinto della futilità di un'ulteriore resistenza giurò fedeltà agli Stati Uniti e pubblicò un annuncio che invitava i suoi compatrioti a deporre le armi, ponendo ufficialmente fine alla guerra, e nel 1902 le isole ebbero una loro autonomia amministrativa.<ref name="uslc-15"/> Tuttavia la guerriglia continuò con sporadici gruppi di insorti in varie parti delle Filippine, in particolare nel sud musulmano, fino al [[1913]].
 
=== Territorio degli Stati Uniti ===
Gli Stati Uniti definirono la loro missione territoriale come di tutela, per la preparazione di un eventuale indipendenza delle Filippine.<ref>Dolan Ronald E., ''United States Rule - Philippines: A Country Study'', ISBN 0-8444-0748-8</ref> Fu istituito un governo Civilecivile ada opera del governo degli Stati Uniti nel 1901, con [[William Howard Taft]] come Governatore Generale delle Filippine, in sostituzione del Governatore militare, [[Arthur MacArthur Junior]]. Il governatore generale agì come capo della Commissione filippina, un organismo nominato dal presidente degli Stati Uniti con limitati poteri legislativi ed esecutivi.
 
Durante i primi anni di gestione territoriale gli americani furono riluttanti a delegare il potere ai filippini. Tuttavia quando [[Woodrow Wilson]] divenne Presidente degli Stati Uniti, nel [[1913]], fu adottata una nuova politica per mettere in moto un processo che conducesse gradualmente all'indipendenza filippina<ref>Dolan Ronald E., ''A Collaborative Philippine Leadership- Philippines: A Country Study'', ISBN 0-8444-0748-8</ref>.
 
Nell'ambito della politica locale filippina la richieste per l'indipendenza furono guidate da Manuel L. Quezon, che servì continuamente come presidente del Senato dal [[1916]] al [[1935]].
 
=== Commonwealth ===
Nel [[1933]] il [[Congresso degli Stati Uniti]] approvò la ''Hare-Hawes-Cutting Act'' quale legge per l'indipendenza filippina con il veto del nuovo presidente [[Herbert Hoover]]. Anche se il disegno di legge era stato redatto con l'aiuto di una commissione filippina, si oppose il Presidente del Senato [[Manuel Quezón]], in parte a causa delle disposizioni di lasciare agli Stati Uniti il controllo delle basi navali. Sotto l'influenza di Quezon venne respinto il progetto di legge<ref>Dolan Ronald E., ''Commonwealth Politics - Philippines: A Country Study'', ISBN 0844407488</ref>. L'anno seguente una revisione della legge conosciuta come Tydings-McDuffie Act. venne finalmente approvata. L'atto prevedeva la costituzione del Commonwealth delle Filippine, con un periodo di dieci anni di pacifica transizione verso la piena indipendenza.
 
Una costituzione venne approvata da [[Franklin Delano Roosevelt]] nel marzo [[1935]]. Il 14 maggio [[1935]] venne formato un governo filippino sulla base di principi analoghi a quelli della Costituzione americana. Il Commonwealth fu istituito nel 1935, con Manuel Quezon come presidente, e caratterizzato da un forte esecutivo, un'Assemblea nazionale unicamerale e una Corte Suprema composta interamente di filippini (era la prima volta dal 1901).
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La difesa filippina continuò fino alla definitiva resa delle forze americane sulla penisola di Bataan nel mese di aprile [[1942]] e di Corregidor nel maggio dello stesso anno. La maggior parte degli 80.000 prigionieri di guerra catturati dai giapponesi a Bataan furono costretti a intraprendere un'infame marcia ([[Bataan Death March]]) verso un campo di prigionia 105&nbsp;km a nord. Si stima che circa 10.000 filippini e 1.200 americani morirono prima di raggiungere la loro destinazione.<ref name="ReferenceA"/> MacArthur riparato in [[Australia]] iniziò a pensare a un piano per un ritorno nelle Filippine.
 
Le autorità militari [[giappone]]sigiapponesi organizzarono immediatamente un nuovo assetto governativo nelle [[Filippine]] insediando una Commissione Esecutiva. Attraverso un Consiglio di Stato organizzarono gli affari civilecivili fino all'ottobre del [[1943]], quando dichiararono le Filippine una repubblica indipendente. La repubblica voluta dai giapponesi e guidata dal Presidente [[José P. Laurel]] però si dimostrò impopolare<ref name="uslc-21">Dolan Ronald E., ''World War II - Philippines: A Country Study'', ISBN 0-8444-0748-8</ref>.
 
L'occupazione militare giapponese fu osteggiata su larga scala dall'attività sotterranea della guerriglia. L'esercito filippino continuò a combattere i giapponesi con azioni di guerriglia di supporto alle azioni dell'esercito degli [[Stati Uniti]]. La loro azione fu talmente efficace che alla fine della guerra il Giappone controllava solamente dodici delle quarantotto province dell'arcipelago.
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Le forze alleate di MacArthur sbarcarono su [[Leyte]] il 20 ottobre [[1944]]. Altri sbarchi nel Paese in seguito conversero verso Manila. I combattimenti continuarono fino al 2 settembre [[1945]], data della resa formale del [[Giappone]].
 
Le [[Filippine]] subirono gravi perdite di vite umane e tremende distruzioni. Si calcola che circa 1 milione di filippini vennero uccisi<ref name="uslc-21"/>. Manila fu gravemente danneggiata, nonostante gli americani l'avessero dichiarata città aperta.
 
Durante l'invasione delle Filippine nella seconda guerra mondiale, si distinse l'attività politica e sociale di [[Josefa Llanes Escoda]] (1898-1945).
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== L'indipendenza delle Filippine e il ritorno alla repubblica (1946-1965) ==
 
Le elezioni si svolsero nell'aprile del [[1946]], [[Manuel Roxas]] divenne il primo presidente della Repubblica indipendente delle Filippine<ref name="pinas"/>. Gli [[Stati Uniti]] concessero la sovranità alle Filippine il 4 luglio [[1946]].
 
Tuttavia l'economia rimase fortemente dipendente da quella americana. Il ''Philippine Trade Act'' servì per ricevere sovvenzioni da parte degli Stati Uniti per la ricostruzione post bellica, ma aumentò maggiormente la dipendenza economica.<ref name="beterano">{{Cita web |url=http://www.newsflash.org/2004/02/tl/tl012375.htm|titolo=Balitang Beterano: Facts about Philippine Independence|data=21 agosto 2006 |lingua=en}}</ref> Un patto di assistenza militare venne firmato nel [[1947]], in cui si disponeva la concessione di basi agli americani per 99 anni (poi ridottoridotti a 25 anni).
 
L'amministrazione Roxas concesse l'amnistia generale a coloro che avevano collaborato con i giapponesi nella [[Secondaseconda guerra mondiale]], ad eccezione di coloro che avevano commesso crimini violenti. Roxas morì improvvisamente di attacco cardiaco nell'aprile del [[1948]], e il vice presidente, [[Elpidio Quirino]], ottenne la presidenza.
 
L'opera di ricostruzione si complicò per via dalle attività di guerriglia dell'Hukbalahap, che divenne una forza di resistenza contro il nuovo governo filippino. Il movimento Huk diminuì nei primi anni ‘50'50, e infine cessò con la resa incondizionata del ''leader'' Luis Taruc nel maggio del [[1954]].
 
Il governo di [[Diosdado Macapagal]], eletto presidente nel 1961, cercò di d'intessere nuove e più strette relazioni con i vicini Paesi asiatici, in particolar modo con [[Malaysia]] e [[Indonesia]]<ref>Dolan Ronald E., ''The Magsaysay, Garcia, and Macapagal Administrations- Philippines: A Country Study'', ISBN 0-8444-0748-8</ref>.
 
== L'epoca di Marcos e la legge marziale (1965-1986) ==
 
[[File:Ferdinand Marcos 1966.jpg|left|thumb|[[Ferdinand Marcos]]]]
Macapagal corse per la rielezione nel 1965, ma venne sconfitto dal Presidente del Senato [[Ferdinand Marcos]], passato al [[Partito Nazionalista delle Filippine]]. Marcos avviò un ambizioso progetto di opere pubbliche e di d'intensificazione nella riscossione delle imposte che condusse il Paese verso un periodo di prosperità economica per tutti gli anni ‘70'70. La sua amministrazione costruì più strade e più scuole di tutti i suoi predecessori messi assieme.
 
Marcos venne rieletto presidente nel [[1969]], diventando il primo presidente dall'indipendenza delle Filippine a riottenere un secondo mandato. La legislatura fu però corrotta e impotente. Gli oppositori di Marcos bloccarono i suoi ambiziosi piani. L'ottimismo all'inizio del suo secondo mandato iniziò a sbiadire, e in causa anche a questo la crescita economica rallentò<ref>Dolan Ronald E., '''Marcos and the Road to Martial Law - Philippines: A Country Study''', ISBN 0-8444-0748-8</ref>. La criminalità e la disobbedienza civile aumentarono.
 
Il [[Fronte di Liberazione Nazionale Moro|Moro National Liberation Front]] continuò a combattere per l'indipendenza di una nazione musulmana a [[Mindanao]].
 
=== La Legge Marziale ===
Tra la crescente ondata di illegalità e la minaccia di un'insurrezione comunista, Marcos dichiarò la legge marziale il 21 settembre [[1972]] in virtù della Proclamazione n. 1081. Marcos decretò la riduzione della libertà di stampa e di altre libertà civili, chiuse il Congresso e aziende nel campo dei ''media'', ordinò l'arresto dei ''leader'' dell'opposizione e glidegli attivisti militanti, tra cui i senatori averso di lui più critici come [[Benigno Aquino Jr.]], [[Jovito Salonga]] e [[José Diokno]]. La proclamazione della legge marziale venne ben accolta inizialmente. La criminalità diminuì profondamente dopo aver attuato il coprifuoco. Molti oppositori politici furono costretti all'esilio.
 
Una commissione era stata riunita negli anni ‘70'70 per sostituire la Costituzione coloniale del 1935, e proseguì il lavoro per elaborare una nuova costituzione dopo la proclamazione della legge marziale. La nuova costituzione entrò in vigore nei primi mesi del [[1973]] cambiando la forma di governo da presidenziale a parlamentare e permettendo a Marcos di rimanere al potere fin oltre il [[1973]].
 
Marcos affermò che la legge marziale era il preludio per la creazione di una "Nuova Società" basata su nuovi valori sociali e politici. L'economia nel corso degli anni ‘70'70 si rafforzò, con surplus nella bilancia commerciale. Il turismo contribuì alla crescita economica. Tuttavia nella classe dirigente dilagò la corruzione<ref name="uslc-pro">{{Cita web |url=http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/profiles/Philippines.pdf|titolo=Country Profile: Philippines, March 2006|data=22 giugno 2006|pubblicazione=U.S. Library of Congress |lingua=en}}</ref>.
 
=== La Quarta Repubblica ===
Per compiacere la [[Chiesa cattolica romana]] prima della visita di [[Papa Giovanni Paolo II]], Marcos revocò ufficialmente la legge marziale il 17 gennaio [[1981]]<ref>{{Cita web |url=http://www.sptimes.com/2005/04/03/Worldandnation/In_many_tongues__pope.shtml|titolo=In many tongues, pope championed religious |data=21 agosto 2006 |lingua=en}}</ref>. Tuttavia egli mantenne gran parte del potere governativo di arresto e detenzione. La corruzione e il nepotismo, nonché i disordini contribuirono a un grande calo della crescita economica.
 
L'opposizione politica boicottò le elezioni presidenziali del [[1981]]. Marcos vincevinse con un margine di oltre 16 milioni di voti che gli consentì d'ottenere un altro mandato di sei anni.
 
Nel 1983 il ''leader'' dell'opposizione [[Benigno Aquino Jr.]] venne assassinato presso l'aeroporto internazionale di Manila al suo ritorno nelle Filippine dopo un lungo periodo di esilio.
 
Questo contribuì all'insoddisfazione popolare verso Marcos e diede inizio a una serie di eventi, tra cui la pressione da parte degli Stati Uniti, che culminatoculminò con elezioni anticipate nel febbraio 1986.<ref name="uslc-29">Dolan Ronald E., ''From Aquino's Assassination to People Power - Philippines: A Country Study'', ISBN 0-8444-0748-8</ref> L'opposizione si unì sotto la guida della vedova di Aquino, [[Corazón Aquino]].
 
Marcos venne dichiarato il vincitore delle elezioni. Il risultato giudicato fraudolento venne però respinto da Corazon Aquino e dai suoi sostenitori. Gli osservatori internazionali, compresa una delegazione statunitense, denunciò i risultati ufficiali.<ref name="uslc-29"/> [[Fidel Valdez Ramos]] e il ministro della Difesa [[Juan Ponce Enrile]] ritirarono il loro sostegno a Marcos. Una pacifica sollevazione civile e militare (oggi chiamata [[Rivoluzione del Rosario]]) costrinse Marcos all'esilio forzato, decretando come presidente [[Corazón Aquino]] il 25 febbraio [[1986]].
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Un accordo di pace con il [[Fronte di Liberazione Nazionale Moro]] (MNLF), un importante gruppo separatista che lottava per l'indipendenza di [[Mindanao]], fu firmato nel [[1996]], ponendo fine a una lotta durata 24 anni. Tuttavia, una frangia del MNLF, il [[Fronte di Liberazione Islamico Moro]] (MILF), continuò la lotta armata per uno stato islamico.
 
[[Joseph Estrada]], un ex attore di film, che aveva servito come vice presidente nel governo Ramos, fu eletto presidente con una schiacciante vittoria nel [[1998]]. La sua campagna elettorale era incentrata sull'aiuto verso lealle classi povere del Paese e lo sviluppo del settore agricolo. Godette di una popolarità diffusa, in particolare tra i poveri<ref name="bbc-erap">{{Cita web |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/1063976.stm|titolo=Profile: Joseph Estrada|data=16 agosto 2006|lingua=en}}</ref>.
 
Con la crisi finanziaria asiatica, iniziata nel [[1997]] il governo Estrada subì un pesante tributo nelsul fronte economico. Il tasso di disoccupazione si aggravò, il deficit di bilancio crebbe, e la moneta crollò. Alla fine l'economia del Paese riuscì a risollevarsi, ma a un ritmo molto più lento di quello dei vicini asiatici.
 
A un anno dalla sua elezione la popolarità di Estrada era fortemente diminuita causa le accuse di corruzione e incapacità di risolvere il problema della povertà<ref name="uslc-pro"/>. Accusato d'aver accettato milioni di pesos sulle vincite delle imprese del gioco d'azzardo illegale, massicce proteste di piazza ne chiesero le dimissioni. Estrada rassegnò il suo incarico il 20 gennaio [[2001]].
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Arroyo è stata impegnata in un controverso progetto di revisione costituzionale per trasformare l'attuale repubblica presidenziale bicamerale in una forma di governo federale con parlamento unicamerale<ref>{{Cita web |url=http://newsinfo.inq7.net/breakingnews/nation/view_article.php|titolo=People's support for Charter change nowhere to go but up|data=27 luglio 2006|lingua=en}}</ref>.
 
Le elezioni del 9 giugno [[2010]], che vedevano contrapposti, tra gli altri, l'ex capo dello stato [[Joseph Estrada]] e [[Benigno Aquino III]] (figlio di [[Benigno Aquino Jr.]] e di [[Corazón Aquino]]) hanno visto la vittoria di quest'ultimo, eletto presidente delle Filippine con il 42% delle preferenze. Eletto sulla scia dell'ondata emotiva causata dalla morte di Corazón Aquino, costruì sugli ambiziosi programmi fiscali e sociali di Gloria Macapagal-Arroyo, portando il paese ad una costante crescita economica nel corso del suo mandato. Tuttavia la sua amministrazione fu pesantemente criticata per l'inabilitàincapacità nel fermare la corruzione divampante e nel guidare il paese in tempi di crisi, come ad esempio il [[sequestro dell'autobus a Manila]], il [[tifone Haiyan]], la [[strage di Mamasapano]], le uccisioni dei Lumad ede il massacro di Kidapawan.<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Rigoberto Tiglao|url=http://www.manilatimes.net/aquino-the-worst-president-ever-he-damaged-our-institutions/203770/|titolo=Aquino the worst President ever: He damaged our institutions|editore=[[The Manila Times]]|data=25 luglio 2015|accesso=30 giugno 2016}}</ref> Il governo Aquino si contraddistinse per il sostegno nei confronti del sistema del ''pork barrel'',<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Rigoberto Tiglao|url=http://www.manilatimes.net/drilon-abad-roxas-aquino-most-voracious-pork-lovers-in-our-history/237946/|titolo=Drilon, Abad, Roxas, Aquino – most voracious pork-lovers in our history|editore=[[The Manila Times]]|accesso=16 maggio 2016}}</ref> ritenuto però [[Controllo di legittimità costituzionale|incostituzionale]] e causa di diversi scandali di corruzione, e fu accusato di [[clientelismo]] e amicismo.<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.thestandard.com.ph/opinion/columns/virtual-reality-by-tony-lopez/143178/our-wangwang-or-crony-economy.html|titolo=Our wangwang or crony economy|editore=[[The Standard]]|data=19 marzo 2014|accesso=19 luglio 2016}}</ref><ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.manilatimes.net/aquinos-in-your-face-cronyism/240916/|titolo=Aquino’sAquino's in-your-face cronyism|editore=[[The Manila Times]]|data=22 gennaio 2016|accesso=19 luglio 2016}}</ref> Durante il suo mandato, Aquino acquisì infatti una discreta notorietà per la tendenza a circondarsi di collaboratori fidati ma dal discutibile comportamento, in una cerchia di "alleati" definita localmente KKK.<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Linda Jumilla|url=http://news.abs-cbn.com/focus/07/07/15/why-kkks-haunt-aquinos-final-sona|titolo=Why KKKs haunt Aquino's final SONA|editore=[[The Manila Times]]|data=7 luglio 2015|accesso=19 luglio 2016}}</ref>
 
Con il paese ornato di un ingente quantitativo di scandali di corruttela e malversazione, molti dei quali degni di attenzione giudiziaria, aumentò il discontentomalcontento popolare. Le [[Elezioni presidenziali nelle Filippine del 2016|presidenziali del maggio 2016]] videro trionfare il candidato [[populista]] [[Rodrigo Duterte]], già sindaco della città di [[Davao]], mentre per la carica di vicepresidente ebbe la meglio la candidata liberale [[Leni Robredo]]. Le elezioni non furono esenti da critiche: non mancarono le tensioni e le accuse di [[brogli elettorali]], soprattutto nei confronti del [[Partito Liberale]] dell'uscente Benigno Aquino.<ref>{{cita news|lingua=Inglese|url=http://www.rappler.com/nation/politics/elections/2016/133972-bongbong-marcos-privilege-speech-may-23|titolo=LIVE: Bongbong Marcos' privilege speech, May 23|editore=Rappler|data=23 maggio 2015|accesso=29 maggio 2016}}</ref> Già durante la campagna elettorale, Duterte creò numerose aspettative promettendo di reprimere il crimine, il traffico di droghe illegali e la corruzione nel paese in un periodo che sarebbe andato dai tre ai sei mesi.<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Ina Andolong|url=http://cnnphilippines.com/news/2016/04/15/Duterte-Cayetano-plan-crime-corruption-drugs.html|titolo=How Duterte-Cayetano will suppress crime in 3-6 months|editore=CNN Philippines|data=18 aprile 2016|accesso=14 maggio 2016}}</ref> Seppur consono della cattiva reputazione dei gruppi [[comunisti]] [[Partito Comunista delle Filippine (1968)|Partito Comunista delle Filippine]] e [[Fronte Democratico Nazionale (Filippine)|NDF]], il sindaco di Davao affermò di essere apertamente un "candidato di sinistra".<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Ryan Macasero|url=http://www.rappler.com/nation/politics/elections/2016/128251-duterte-bohol-not-kill-npa|titolo=Duterte in Bohol: I'm leftist, I wouldn't kill NPA members|editore=Rappler|data=5 aprile 2016|accesso=11 maggio 2016}}</ref>
Il governo Duterte si è subito distinto per una dura "guerra alla droga" che è stata pesantemente criticata da organizzazioni per i diritti umani e Unione europea.<ref>{{cita news|lingua=IT|autore=Alessio Fratticcioli|url=http://www.asiablog.it/2017/03/24/filippine-guerra-droga-duterte/|titolo=Filippine, nella “guerra alla droga” 7.000 esecuzioni sommarie in 7 mesi. E Duterte promette: «Moriranno più persone»|data=24 marzo 2017|accesso=24 marzo 2017}}</ref>