Josef Kentenich: differenze tra le versioni

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In quegli anni di assenza del fondatore sorsero intensi dibattiti circa la missione di Schönstatt, il suo carisma autonomo dalla comunità dei Pallottini e la posizione che occupava P. Kentenich all'interno del Movimento.
 
Nel [[1965]], dopo il Concilio Vaticano II e le conseguenze pratiche che questo significò nell'educazione alla fede, i metodi di P. Kentenich furono compresi e accettati e la fine del suo esilio sembrava più vicina. Fino ad allora, nella storia della Chiesa c'era stato un solo caso di reintegrazione di qualcuno che era stato sanzionato dalla Chiesa alla maniera in cui era stato sanzionato P. Kentenich; così, sebbene i suoi metodi erano stati accettati, molti dubitavano riguardo ad una ritrattazione o ad una reintegrazione ufficiale. Tuttavia, sul finire di quello stesso anno, P. Kentenich fu ricevuto in udienza da papa [[Papa Paolo VI|Paolo VI]], che annullò tutti i decreti che pesavano contro di lui e riaffermò il suo ruolo di Fondatore del Movimento di Schönstatt.
 
La notizia provocò clamore e gioia all'interno del movimento, la spiritualità del fondatore era stata salvata e anzi rivendicata dal Concilio Vaticano II e P. Kentenich andava ad assomigliare a quei grandi fondatori della storia della Chiesa il cui lavoro aveva trovato ostacoli e nemici, ma che alla fine trovava il suo riconoscimento e l'apprezzamento come vero cammino di fede. È interessante notare che quei cammini che sono stati più provati all'interno della Chiesa, la cui verità e ragione è stata così ben dimostrata, sono poi i più duraturi e fruttiferi.