Viola (colore): differenze tra le versioni

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== Superstizioni ==
Durante i quaranta giorni [[quaresima]]li, nel [[Medioevo]] venivano vietati tutti i tipi di rappresentazioni [[teatro|teatrali]] e di spettacoli pubblici che si tenevano per le vie o le piazze delle città. Questo comportava notevoli disagi economici per gli attori e per tutti coloro che vivevano di solo teatro. NonInfatti, non potendo lavorare, infatti, le compagnie teatrali non avevano guadagni e di conseguenza anche procurarsi il pane quotidiano era un'ardua impresa: {{Chiarire|per questo motivo in [[teatro]] e in [[televisione]] abiti e oggetti di colore viola sono tuttora considerati di cattivo augurio e, nei limiti del possibile, accuratamente evitati|Chiarire: qual è il legame col color viola?}}. {{Senza fonte|È uso che anche gli spettatori, più o meno partecipi della superstizione, evitino di indossarlo.}}
In epoca preromana nei popoli centro-italici il colore viola era legato alle carestie e quindi precedeva l'attuazione del [[Primavera sacra|ver sacrum]], da qui l'utilizzo del colore viola da parte dei romano-cristiani nei periodi precedenti un cambiamento o un rinnovo.<ref>A. Verugi, ''Popoli Italici'', Hoepli 1956</ref>