Nel paese dei mostri selvaggi: differenze tra le versioni

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=== Edizione italiana ===
In [[Italia]] il libro è stato tradotto da [[Antonio Porta (scrittore)|Antonio Porta]] e pubblicato per la prima volta dall'editore [[Emme Edizioni|Emme]] nel [[1969]],<ref>{{cita web|sito=Topipittori|url=https://www.topipittori.it/it/topipittori/signor-calasso-where-are-wild-things|titolo=Signor Calasso, where are the wild things?|accesso=21 maggio 2018}}</ref> per poi essere ripubblicato nel [[1999]] dalla casa editrice milanese Babalibri,<ref name="babalibri.it"/> che da allora l'ha ristampato varie volte nel corso degli anni: nel [[2000]], nel [[2002]], nel [[2004]] e nel [[2009]], in occasione dell'uscita dell'[[Nel paese delle creature selvagge|adattamento cinematografico]] diretto da [[Spike Jonze]]. Nel [[2018]], [[Adelphi]] ha acquistato i diritti per l'Italia e riproposto il libro in un formato più vicino all'originale e con una nuova traduzione di Lisa Topi, definita più fedele e «in linea con il progetto di un’edizione filologica».<ref>{{cita news|autore=Andrea Fiamma|url=http://www.fumettologica.it/2018/02/nel-paese-dei-mostri-selvaggi-maurice-sendak/| titolo=“Nel paese dei mostri selvaggi”. Torna il capolavoro di Maurice Sendak|pubblicazione=[[Fumettologica]]|giorno=22|mese=febbraio|anno=2018|accesso=5 marzo 2018}}</ref>
 
'''Elementi da sottolineare'''
 
Max indossa un costume da lupo di colore bianco; questo elemento non è da sottovalutare in quanto il costume rappresenta il simbolo delle birbonate ma il colore vuole sottolineare la purezza del bambino. Max è un bambino che ha paura di sé stesso, della perdita di controllo, del distacco da parte dei suoi genitori a causa del suo comportamento e della solitudine. Nel paese dei mostri selvaggi diviene re e impara a dominare i mostri e riprende il controllo delle sue paure. I mostri rappresentano il lato oscuro di Max, ma sono in realtà mostri comuni a tutti su cui il lettore si può identificare. Nonostante la descrizione, i mostri non hanno espressioni terrorizzanti e Sendak si è ispirato al grifone, al minotauro o la chimera. Inoltre l'autore si è ispirato agli zii che quando era piccolo si recavano in casa sua e dicevano di avere fame e lui aveva paura che un giorno avrebbero mangiato anche lui. Il libro risulta essere utile anche per la spiegazione di un sentimento importante che è quello della rabbia e le sue diverse fasi. Man mano che il sentimento cresce, crescono anche le piante e gli alberi rampicanti nella camera di Max. Anche le immagini crescono insieme alla rabbia; piano piano il protagonista lascia la realtà; gli spazi si intensificano fino ad arrivare ad una sensazione di immagini doppie per tre tavole consecutive, dove non ci sono spazi bianchi. Dopo il cambiamento interiore del protagonista, gli spazi bianchi ricompaiono. Anche noi cerchiamo la solitudine e sfoghiamo i nostri istinti, ma dopo la solitudine si trasforma da liberazione a peso: il richiamo verso l'area protettiva e l'amore di casa si fanno sentire. Ci spogliamo dei sentimenti bestiali e troviamo ad aspettarci chi ci vuole bene e accetta anche il lato peggiore.
 
== Critiche ==