Cupa cupa: differenze tra le versioni

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La "cupa cupa" campana prende il nome di [[Putipù]].
 
Per suonare lo strumento, la membrana o stoffa si inumidisce con [[acqua]] e si strofina sulla canna la mano bagnata chiusa a pugno.Nel modo come la mano viene chiusa risiede la possibilità di produrre un suono altrimenti molto difficile a generarsi. Per non considerare le escrescenze coriacee della canna, in corrispondenza degli anelli di accrescimento, che tendevano a ferire il suonatore: il quale infatti era costretto a pause continue, per raffreddare il palmo della mano, da cui in realtà si innescava il suono. Infatti i suonatori più abili non chiudevano la mano a pugno, ma facevano scivolare il palmo, che spesso ostentavano completamente aperto, su e giù per la canna, a dimostrare la loro perizia. Misurata tra l'altro dal numero di cannucce che si spezzavano durante l'esibizione. Più cannucce si spezzavano, meno esperto era il suonatore.Chissà che l'espressione "spezzacannucce", che nel vissuto popolare significa incapace", non venga proprio dalla pratica del "cupa cupa".
Per suonare lo strumento, la membrana o stoffa si inumidisce con [[acqua]] e si strofina sulla canna la mano bagnata chiusa a pugno.