Utente:Ellegimark/Sandbox/Ferrovia Culoz-Modane: differenze tra le versioni
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Una trincea tagliata nella roccia precede la stazione di Épierre–Saint-Léger, oltre la quale la ferrovia attraversa la galleria de La Chapelle, la prima delle quattro opere di questa linea scavate con due canne indipendenti a binario unico<ref name=":11" />.
A circa 3,7 km dall'uscita della galleria si trovava la stazione di Les-Chavannes–Saint-Rémy, ormai chiusa a tutti i servizi e completamente scomparsa nonostante si trattasse di una stazione di una certa importanza, di fronte alla quale si trovava un cantiere di demolizione di vecchie locomotive a vapore raccordato alla ferrovia e attivo fino agli anni 1970<ref>{{Cita|Flores|pp. 58-67|Maurienne|titolo=Le chemin de fer en Maurienne}}.</ref>.
Saint-Avre-La-Chambre, stazione situata al PK 198,081, a fianco del PL 67.
Il raccordo privato della Sociéte Industielle des Dérivés de l’Acétilène dispone di quattro binari di servizio lato dispari, numerati da 3 a 9, oggi utilizzati dai treni di idrocarburi della Rio Tinto-Alcan, precedentemente Pechiney.
==== Adeguamenti e varianti di tracciato ====
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Lasciando il paese di Saint-Léger alla nostra destra, passiamo sotto al paese di La Chapelle, per mezzo della omonima galleria, che fa fronte alla frazione di Grivoley.
Con i paesi di Chavannes, a sinistra, e di Saint-Rémy, a destra, il treno faceva ingresso un tempo nella stazione che aveva ricevuto il nome da queste località: Les-Chavannes-Saint-Rémy, sul versante ovest della catena della Lauzière, con vista sul massiccio di Belledonne, le cui cime superano tutte i 2.000 m di quota.
Les-Chavannes-Saint-Rémy, è un’altra stazione chiusa a tutti i servizi, cancellata dalle carte geografiche, condannata, sparita per sempre, dimenticata…
Questo, nonostante si trattasse di una stazione di una certa importanza, con marciapiedi coperti e binari merci scoperti e con personale residente, dove si arrestavano i treni.
“Chavanne”, dal latino ''“capanna”'', designa una capanna o una casetta.
Di fronte alla stazione defunta, collegato a essa con un raccordo privato, funziona un cantiere di demolizione di vecchie locomotive a vapore, dove questi imponenti “bollitori” vengono a “spiaggiarsi” nel loro ultimo viaggio.
È normale, in un certo periodo, fino agli anni 1970, vedere l’agonia di alcune macchine appartenenti ad altre regioni SNCF, soprattutto Pacific e Mikado État, 140 C Est e Ouest, 141 R… Le macchine fredde vengono smembrate a caldo!
Saint-Avre-La-Chambre, stazione situata al PK 198,081, a fianco del PL 67.
Il raccordo privato della Sociéte Industielle des Dérivés de l’Acétilène dispone di quattro binari di servizio lato dispari, numerati da 3 a 9, oggi utilizzati dai treni di idrocarburi della Rio Tinto-Alcan, precedentemente Pechiney.
Al PK 203,854 arriviamo al vecchio PAG (Point d’Arrête Géré) della stazione di Pontamafrey, il cui fabbricato viaggiatori, oggi demolito, presenta la particolarità di essere accessibile unicamente dal lato binari. Sul lato stradale esistono solamente tre finestre radenti alla strada nazionale. Una porta su questo lato sarebbe stata molto pericolosa.
Nei pressi di questa stazione viene stabilito il raccordo privato delle cave di Pontamafrey, con due binari (3 e 5), il cui deviatoio collegato al Binario 1 si trova al PK 206,236; quello per raggiungere il Binario 2 è più vicino alla stazione, al PK 204,412.
Pontamafrey è un sito delicato soggetto a inondazioni e colate di fango che trasportano enormi blocchi rocciosi come se si trattasse di scatole di cartone vuote. Qui i capricci della natura hanno giustificato la creazione di una deviazione divenuta celebre. Punto critico della linea, ripetutamente minacciato dalle acque della Ravoire, affluente dell’Arc discendente dalla montagna. La deviazione a binario unico viene creata nel 1966 per evitare le interruzioni della circolazione dei treni, ripetute a intervalli regolari. L’installazione della catenaria con supporti di legno sul doppio binario principale, si avvera necessaria per preservare la terza rotaia dei binari 1 e 2 dal pericolo rappresentato dall’eventuale contatto con l’acqua. Sulla deviazione a binario unico creata a monte nel 1966, questo stesso tipo di pali coesistono, in punti diversi, con i pali metallici tradizionali.
Dopo i suoi molteplici salti di umore devastatore, il torrente Ravoire, sembra cambiato dopo il 1977.
Su questa deviazione, la Regione SNCF di Chambery ha proceduto al sollevamento di 1,20 m del ponte ferroviario di Pontamafrey, diventato ponte mobile (sollevante), per ottenere un’altezza libera di 5,10 m, e preservare l’opera dalle colate di fango molto spesso devastanti, comportando il sollevamento dei due binari su 1.600 m, con la rampa portata dal 14 al 15,5؉.
Vedremo più in dettaglio questo aspetto della linea Culoz – Modane nel capitolo IX.[1]
Attraversando il “Pont de fer” di Hermillon, sull’Arc, siamo sul punto di completare una tappa importante del nostro periplo. Arriviamo a Saint-Jean-de-Maurienne.
----[1] ''Capitolo IX, Particolarità: Inondazioni, pagina 185.''
==== Deviazione di emergenza di Pontamafrey ====
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