Pink Floyd: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎The Wall: rewording
Riga 134:
L'esilio forzoso porta i Floyd in Francia, ove iniziano a lavorare presso i [[Super Bear Studios]], uno studio di registrazione situato nelle [[Alpi Marittime]], dove Wright e Gilmour avevano registrato i loro album solisti. Dato che Waters ha abbozzato molto materiale, per rinforzare la troupe vengono ingaggiati [[James Guthrie]] come tecnico del suono, [[Michael Kamen]] come arrangiatore e [[Bob Ezrin]] come produttore; quando un dirigente della Sony/CBS chiede alla band di completare il lavoro entro l'anno offrendo in cambio l'aumento dei loro proventi Waters, intravista la possibilità di riuscirci, si infuria con Wright che rifiuta di rinunciare alle sue vacanze estive per completare i pezzi alle tastiere. Di lì in breve Waters chiede a Steve O' Rourke di estromettere Wright dalla band, relegandolo al ruolo di [[turnista]]<ref>Wright suona in tutte le date del tour, pur non figurando come componente ufficiale del gruppo. Stesso ruolo ha anche in ''[[A Momentary Lapse of Reason]]'', e rientra ufficialmente nel gruppo solo con ''[[The Division Bell]]''.</ref> durante il [[The Wall Tour|tour]] che segue la pubblicazione dell'album.<ref>{{cita|Mason|cap. 9|cidMason}}.</ref>
 
L'opera, ideata da Waters, tratta delle ossessioni della sua vita, esposte attraverso la metafora di una rockstar di nome Pink, nella quale si distingue chiaramente la figura di Waters, che ripercorre la propria esistenza attraverso riferimenti biografici come la morte del padre (''[[Another Brick in the Wall]]''), una madre iperprotettiva (''[[Mother (Pink Floyd)|Mother]]''), la paura del sesso (''[[Young Lust]]'')<ref>{{cita web|https://www.allmusic.com/album/the-wall-mw0000195292|The Wall|19 luglio 2020|lingua=en}}</ref> e una generale avversione per le istituzioni<ref>{{cita|Rizzi|p. 69|cidRizzi}}.</ref> e che costruisce, mattone dopo mattone, un muro che lo separa dalle altre persone e che lo porta alla follia.<ref name="wiple">{{Cita web|url = http://www.wiple.it/index.php?page=news&cod=92|titolo = Wiple - 17/01/2009 - Rubrica - 30 anni fa...in copertina: The Wall dei Pink Floyd|accesso = 20 marzo 2009|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121224094954/http://www.wiple.it/index.php?page=news&cod=92|urlmorto = sì}}</ref> Pink si libera dal muro solo dopo una sorta di processo mentale (''[[The Trial (brano musicale)|The Trial]]'') che lo condanna e che conduce all'abbattimento del muro. Alla fine dell'opera viene lasciato spazio a un messaggio positivo e di speranza: «Soli o a coppie | quelli che davvero ti amano | camminano su e giù fuori dal muro».<ref name="wiple"/>
''[[The Wall]]'' è un'[[opera rock]] concepita fin dalla genesi come album, film e spettacolo dal vivo.<ref>{{Cita libro|nome=Jeff|cognome=Bench|nome2=Daniel|cognome2=O'Brien|titolo = Pink Floyd's The wall: in the studio, on stage and on screen|url = https://books.google.com.br/books?id=cCQUAQAAIAAJ&dq=pink+floyd+the+wall&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwih-IGKmpfaAhXGE5AKHfR7C9QQ6AEIPDAD|accesso = 31 marzo 2018|data = 1º maggio 2004|editore = Reynolds & Hearn|lingua = en|ISBN=978-1-903111-82-6|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180401075320/https://books.google.com.br/books?id=cCQUAQAAIAAJ&dq=pink+floyd+the+wall&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwih-IGKmpfaAhXGE5AKHfR7C9QQ6AEIPDAD|urlmorto = no}}</ref> L'album esce il 30 novembre 1979 e occupa la posizione numero 3 nel Regno Unito e la numero 1 negli Stati Uniti, restandovi per 15 settimane. Si è classificato all'87º posto nella [[I 500 migliori album secondo Rolling Stone|lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone]]<ref name=planetrock/><ref name="500rs87">{{Cita web|https://www.rollingstone.com/music/music-lists/500-greatest-albums-of-all-time-156826/pink-floyd-the-wall-152799/|500 Greatest Albums of All Time: Pink Floyd, 'The Wall'|18 luglio 2020|lingua = en}}</ref> e, oltre al plauso della critica,<ref>{{cita web|https://www.rollingstone.com/music/music-album-reviews/the-wall-188348/|The Wall|18 luglio 2020|data=7 febbraio 1980}}.</ref> è stato certificato 23 volte disco di platino dalla [[Recording Industry Association of America|RIAA]] per le oltre 23 milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti;<ref name="RIAA"/> l'opera è risultata essere il doppio album più venduto della storia, nonché uno dei maggiori successi discografici di sempre con oltre 30 milioni di copie vendute in tutto il mondo.<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://articles.chicagotribune.com/2010-09-22/entertainment/ct-live-0922-waters-the-wall-20100922_1_bricks-wall-cardboard|titolo = How The Wall gets built in the first place|editore = Chicago Tribune|accesso = 27 marzo 2018|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131102102159/http://articles.chicagotribune.com/2010-09-22/entertainment/ct-live-0922-waters-the-wall-20100922_1_bricks-wall-cardboard|urlmorto = no}}</ref> Il brano ''[[Another Brick in the Wall#Parte II|Another Brick in the Wall (Part 2)]]'', inoltre, è stato l'unico singolo dei Floyd a raggiungere la posizione numero 1 delle classifiche,<ref name=Schaffner/> mentre altri due singoli di successo sono ''[[Comfortably Numb]]'' e ''[[Run Like Hell]]''.
 
[[File:Rickwright.jpg|thumb|Il tastierista [[Richard Wright (musicista)|Richard Wright]]]]
L'opera, ideata da Waters, tratta i temi della solitudine e dell'assenza di comunicazione dovute alla presenza di un muro (dall'inglese ''wall'') posto tra le persone: tale barriera è edificata e reificata dalle società [[Postmodernismo|postmoderne]] e [[Società contemporanea|contemporanee]],<ref>{{Cita libro|lingua = en|autore = John Limeberry|titolo = A Rhetorical Analysis of Pink Floyd's The Wall|url = https://books.google.com.br/books?id=owzgtgAACAAJ&dq=pink+floyd+the+wall&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwih-IGKmpfaAhXGE5AKHfR7C9QQ6AEIQzAE|editore = Ball State University|data = 1989|accesso = 31 marzo 2018|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180401075729/https://books.google.com.br/books?id=owzgtgAACAAJ&dq=pink+floyd+the+wall&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwih-IGKmpfaAhXGE5AKHfR7C9QQ6AEIQzAE|urlmorto = no}}</ref> {{cn|la cui critica era stata sviluppata anche nel precedente album. Se ''Animals'' potrebbe essere considerata la trasposizione musicale de ''[[La fattoria degli animali]]'', ''The Wall'' trae le proprie ispirazioni dalle apocalittiche profezie orwelliane del celebre romanzo ''[[1984 (romanzo)|1984]]''.}}
 
''[[The Wall]]'' è un'[[opera rock]] concepita fin dalla genesi come album, film e spettacolo dal vivo.<ref>{{Cita libro|nome=Jeff|cognome=Bench|nome2=Daniel|cognome2=O'Brien|titolo = Pink Floyd's The wall: in the studio, on stage and on screen|url = https://books.google.com.br/books?id=cCQUAQAAIAAJ&dq=pink+floyd+the+wall&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwih-IGKmpfaAhXGE5AKHfR7C9QQ6AEIPDAD|accesso = 31 marzo 2018|data = 1º maggio 2004|editore = Reynolds & Hearn|lingua = en|ISBN=978-1-903111-82-6|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180401075320/https://books.google.com.br/books?id=cCQUAQAAIAAJ&dq=pink+floyd+the+wall&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwih-IGKmpfaAhXGE5AKHfR7C9QQ6AEIPDAD|urlmorto = no}}</ref> L'album esce il 30 novembre 1979 e occupa la posizione numero 3 nel Regno Unito e la numero 1 negli Stati Uniti, restandovi per 15 settimane. Si è classificato all'87º posto nella [[I 500 migliori album secondo Rolling Stone|lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone]]<ref name=planetrock/><ref name="500rs87">{{Cita web|https://www.rollingstone.com/music/music-lists/500-greatest-albums-of-all-time-156826/pink-floyd-the-wall-152799/|500 Greatest Albums of All Time: Pink Floyd, 'The Wall'|18 luglio 2020|lingua = en}}</ref> e, oltre al plauso della critica,<ref>{{cita web|https://www.rollingstone.com/music/music-album-reviews/the-wall-188348/|The Wall|18 luglio 2020|data=7 febbraio 1980}}.</ref> è stato certificato 23 volte disco di platino dalla [[Recording Industry Association of America|RIAA]] per le oltre 23 milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti;<ref name="RIAA"/> l'opera è risultata essere il doppio album più venduto della storia, nonché uno dei maggiori successi discografici di sempre con oltre 30 milioni di copie vendute in tutto il mondo.<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://articles.chicagotribune.com/2010-09-22/entertainment/ct-live-0922-waters-the-wall-20100922_1_bricks-wall-cardboard|titolo = How The Wall gets built in the first place|editore = Chicago Tribune|accesso = 27 marzo 2018|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131102102159/http://articles.chicagotribune.com/2010-09-22/entertainment/ct-live-0922-waters-the-wall-20100922_1_bricks-wall-cardboard|urlmorto = no}}</ref> Il brano ''[[Another Brick in the Wall#Parte II|Another Brick in the Wall (Part 2)]]'', inoltre, è stato l'unico singolo dei Floyd a raggiungere la posizione numero 1 delle classifiche,<ref name=Schaffner/> mentre altri due singoli di successo sono ''[[Comfortably Numb]]'' e ''[[Run Like Hell]]''.
La tessitura narrativa di ''The Wall'' si rifà, oltre alle vicissitudini personali dello stesso Waters (con svariate sovrapposizioni con la figura di Barrett al fine di dare vita a un alter ego ''ex-novo'' tra scissione di personalità e schizofrenia simplex<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Pelizza, L.|anno=2007|titolo = "Pink Floyd-The Wall": Un caso clinico di schizofrenia simplex|rivista=Medicina Psicosomatica|volume=52|numero=2|pp=89-95|ISSN=0025-7893}}</ref>), al concetto del controllo mediatico e istituzionale con diversi riferimenti a forme di [[Totalitarismo|potere totalitario]] e totalizzante.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Robert Garfield|cognome=McInerney|titolo = A Hermeneutics of Love for Community-Based, Participatory Action Research|rivista=Journal of Humanistic Psychology|volume=56|numero=3|pp=263–285|doi=10.1177/0022167815595320|url = http://journals.sagepub.com/doi/pdf/10.1177/0022167815595320}}</ref> {{cn|Ne sono esempi canzoni come ''[[In the Flesh (brano musicale)|In the Flesh]]'' e ''[[Waiting for the Worms]]'', con continui e evidenti richiami ai [[Dittatura|sistemi dittatoriali]] degli [[Anni 1930|Anni Trenta]] e [[Anni 1940|Quaranta]] del [[XX secolo|Novecento]], all'interno delle società che hanno abbracciato un'ideologia di stampo [[Fascismo|fascista]]}}
{{citazione|In attesa di indossare una [[camicia nera]]||Waiting to put on a black shirt|lingua = en}}
e/o [[Nazionalsocialismo|nazionalsocialista]]
{{citazione|In attesa della [[Soluzione finale della questione ebraica|soluzione finale]]||''Waiting for the final solution''|lingua = en}}
{{cn|Il brano richiama anche la persecuzione delle cosiddette [[Minoranza|minoranze]] e in generale dei cosiddetti gruppi vulnerabili, quali [[ebrei]], [[LGBT|persone LGBT]], [[Negro|persone di colore]] e [[Comunismo|comunisti]]:}}
{{citazione|In attesa di aprire le docce e accendere i [[Forno crematorio|forni crematori]]. In attesa delle [[Lessico dell'omofobia|checche]], dei [[Negro|negri]], dei comunisti e degli ebrei. In attesa di seguire i vermi||Waiting to turn on the showers and fire the ovens. Waiting for the queens and the coons and the reds and the jews. Waiting to follow the worms|lingua = en}}
 
[[File:Rickwright.jpg|thumb|Il tastierista [[Richard Wright (musicista)|Richard Wright]]]]
Alla fine dell'opera il muro cade, lasciando spazio a un messaggio positivo e di speranza: «Soli o a coppie | quelli che davvero ti amano | camminano su e giù fuori dal muro».<ref name="wiple">{{Cita web|url = http://www.wiple.it/index.php?page=news&cod=92|titolo = Wiple - 17/01/2009 - Rubrica - 30 anni fa...in copertina: The Wall dei Pink Floyd|accesso = 20 marzo 2009|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121224094954/http://www.wiple.it/index.php?page=news&cod=92|urlmorto = sì}}</ref> Questi concetti sono presentati attraverso la storia di una rockstar di nome Pink, nella quale si distingue chiaramente la figura di Waters, che per le cause sopracitate costruisce il muro che lo separa dalle altre persone e che lo porta alla follia, dal quale si libera solo dopo una sorta di processo mentale (''[[The Trial (brano musicale)|The Trial]]'') che lo condanna, e che conduce all'abbattimento del muro.<ref name="wiple"/>
 
Dall'album viene tratto un film, scritto da Waters, diretto dal regista [[Alan Parker]] e interpretato da [[Bob Geldof]] nel ruolo del protagonista. Viene intitolato ''[[Pink Floyd The Wall]]'' e pubblicato il 6 agosto 1982, riscuotendo un notevole successo: quasi 15 milioni di dollari al botteghino negli Stati Uniti.<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.the-numbers.com/movie/Pink-Floyd-The-Wall#tab=summary|titolo = The Numbers|accesso = 1º ottobre 2009|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150709135603/http://www.the-numbers.com/movie/Pink-Floyd-The-Wall#tab=summary|urlmorto = no}}</ref> Il film ripercorre le tracce dell'album, differenziandosi per l'esclusione dei brani ''[[Hey You (Pink Floyd)|Hey You]]'' e ''[[The Show Must Go On (Pink Floyd)|The Show Must Go On]]'', oltre che per l'aggiunta di due nuovi brani: ''[[What Shall We Do Now?]]'', escluso dall'album originale per motivi di spazio,<ref name="Rizzi70">{{cita|Rizzi|pag. 70|cidRizzi}}.</ref> e ''[[When the Tigers Broke Free]]''. La pellicola, priva di dialoghi, affianca alle scene girate delle animazioni create da [[Gerald Scarfe]].