Pink Floyd: differenze tra le versioni

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→‎The Wall: aggiungo fonte per posizione nelle classifiche UK e US di "The Wall"
→‎Il periodo classico (1973-1977): fonte Billboard per le 950 settimane di presenza in classifica
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[[File:Roger Waters concert 05.jpg|thumb|Roger Waters in primo piano e sullo sfondo una proiezione della [[luna]], immagine ricorrente nelle scenografie floydiane]]
Uscito il 23 marzo del 1973 nel Regno Unito, ''[[The Dark Side of the Moon]]'' ha venduto 45 milioni di copie in tutto il mondo, diventando uno degli album di maggior successo e tra i più venduti di tutti i tempi.<ref name=Schaffner15>{{cita|Schaffner|cap. 15}}.</ref><ref name="vendite">{{Cita web|lingua = en|url = https://www.bpi.co.uk/brit-certified/|titolo = BRIT Certified|editore = [[British Phonographic Industry]]|accesso = 21 maggio 2020}} Digitare "Pink Floyd" in "Search BPI Awards" e premere Invio.</ref><ref name="Floyds Dark Side">{{Cita web|lingua = en|url = http://disappearheremag.com/features/article/wear_your_art_on_your_sleeve|titolo = Wear your art on your sleeve|autore = Dan Jude|accesso = 9 ottobre 2009|editore = Disappear Here|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090617123817/http://disappearheremag.com/features/article/wear_your_art_on_your_sleeve|urlmorto = sì}}</ref> È rimasto per 741 settimane consecutive (oltre 14 anni) nella classifica [[Billboard 200]] dell'[[Billboard|omonima rivista]] musicale statunitense dalla quale è uscito soltanto nel 1988 e detiene il record di permanenza nella classifica con oltre 940950 settimane totali.<ref>{{cita web|https://www.billboard.com/music/pink-floyd/chart-history/TLP/song/180946|Dark Side of the Moon|20 luglio 2020|lingua=en}}</ref> È stato il primo album dei Pink Floyd a raggiungere la prima posizione della classifica statunitense, sebbene vi sia rimasto per una sola settimana, il 28 aprile del 1973, mentre non ha superato la seconda in quella britannica, pur rimanendovi per oltre 530 settimane.<ref name=BB2007>{{cita news|titolo = Chart Beat|pubblicazione = [[Billboard]]|editore = Nielsel Business Media|data = 16 giugno 2007|p=37|url = https://books.google.it/books?id=1xIEAAAAMBAJ&lpg=PA37&dq=dark%20side%20741&hl=it&pg=PA38#v=onepage&q=741&f=false|lingua = en|accesso = 15 settembre 2019}}</ref><ref name=BBDark>{{Cita web|titolo = Pink Floyd - Chart History|sito = [[Billboard]]|url = https://www.billboard.com/music/pink-floyd/chart-history/billboard-200/song/180946|lingua = en|accesso = 15 settembre 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190610225621/https://www.billboard.com/music/pink-floyd/chart-history/billboard-200/song/180946|urlmorto = no}}</ref><ref name=OC>{{Cita web|titolo = The Dark Side of the Moon|sito = [[Official Charts Company]]|url = http://www.officialcharts.com/artist/28142/pink%20floyd/|lingua = en|editore = [[Official Charts Company]]|accesso = 15 settembre 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191015112556/http://web.archive.org/screenshot/https://www.officialcharts.com/search/albums/dark-side-of-the-moon/|urlmorto = no}}</ref> La copertina, creata da [[Storm Thorgerson]] dello studio [[Hipgnosis]], è una delle più conosciute della storia del rock: essa raffigura, su di uno sfondo completamente nero, un prisma colpito da un raggio di [[luce]] bianca che si scompone, grazie al fenomeno della [[dispersione ottica]], nello [[Spettro elettromagnetico|spettro]] visibile della [[radiazione elettromagnetica]].<ref name=Povey98/>
 
Ripetere il successo di ''The Dark Side of the Moon'' non sarebbe stato facile, per tale motivo i Floyd pensano inizialmente di produrre un album totalmente diverso dal precedente, al fine di evitare il più possibile un paragone tra i due lavori, che difficilmente si sarebbe concluso a favore del nuovo arrivato: nasce così ''[[Household Objects]]'', ''oggetti domestici'', un progetto musicale che prevede l'utilizzo di oggetti comuni, ad esempio elastici e bicchieri, come se fossero strumenti musicali ma che, vista l'assenza di risultati apprezzabili, viene accantonato dopo poche settimane.<ref>{{cita|Mason|cap. 7|cidMason}}.</ref> L'album successivo viene elaborato sul filo conduttore individuato da Waters, il tema dell'assenza,<ref>{{cita|Mason|cap. 7|cidMason}}.</ref> e prende spunto da un tributo di Gilmour, ''Shine on'', alla figura di Syd Barrett. Tuttavia, è un periodo di scarsa vena compositiva,<ref name=ondarock/> di collaborazioni<ref>Tra le altre, Mason produce, e si esibisce, in ''[[Rock Bottom (Robert Wyatt)|Rock Bottom]]'', di [[Robert Wyatt]] dei [[Soft Machine]], e produce ''[[Ruth Is Stranger Than Richard]]'' dello stesso Wyatt; Gilmour suona in [[HQ (album)|HQ]] di [[Roy Harper]] e in ''Reach For The Sky'' dei Sutherland Brothers & Quiver, in {{cita|Rizzi|p. 17|cidRizzi}}.</ref> e di concerti,<ref>Il gruppo si esibisce il 4 novembre del 1973 al [[Rainbow Theatre]] per una raccolta fondi in favore di Wyatt, rimasto paralizzato dopo una caduta da una finestra, e l'anno successivo a un concerto da cui sarà tratto un bootleg di successo, il ''British Winter Tour '74''; pochi giorni prima sono Gilmour e Wright a partecipare a un concerto dei Sutherland Brothers & Quiver mentre Mason partecipa al concerto che celebra il ritorno sulla scena di Wyatt al [[Theatre Royal Drury Lane|Drury Lane]] di Londra, in {{cita|Rizzi|p. 17|cidRizzi}}.</ref> nonché di vari tour in Europa e negli Stati Uniti<ref>{{cita|Mason|cap. 7|cidMason}}.</ref> per cui, nell'attesa del nuovo album, le pressioni della EMI e, oltreoceano, della [[Columbia Records|Columbia]], che ha da poco rilevato la [[Capitol Records|Capitol]], portano a pubblicare ''[[A Nice Pair]]'', un cofanetto che ripropone i primi due album, ''The Piper at the Gates of Dawn'' e ''A Saucerful of Secrets'',<ref>{{cita|Mason|cap. 7|cidMason}}.</ref> che raggiunge la ventunesima posizione nel Regno Unito e la numero 36 negli Stati Uniti.<ref name=PFTimeline1974>{{cita web|http://www.pinkfloyd.com/history/timeline_1974.php|Pink Floyd - Timeline 1974|10 luglio 2020|lingua=en}}</ref> La band torna a lavorare in studio solo nel gennaio 1975<ref>{{cita|Mason|cap. 7|cidMason}}.</ref> ripartendo dal brano ideato da Gilmour, reintitolato ''[[Shine On You Crazy Diamond]]'', che viene sviluppato e perfezionato nelle esibizioni dal vivo; il brano, suddiviso in due pezzi, di cui il primo apre l'album e il secondo lo chiude,<ref>{{cita|Povey, Russell|p. 120}}.</ref> vede nuovamente esibirsi [[Dick Parry]] al [[sassofono]] e si conclude, dopo un notevole intervento del sintetizzatore di Richard Wright, lasciando spazio al tema di ''[[See Emily Play/The Scarecrow|See Emily Play]]'', brano scritto da Barrett.<ref>{{cita|Mason|cap. 7|cidMason}}.</ref> L'album si completa con altri tre brani, la malincolica ''[[Wish You Were Here (brano musicale Pink Floyd)|Wish You Were Here]]'', ''vorremmo che fossi qui'', evidente allusione all'assenza di Barrett, che dà il titolo all'album, ''[[Have a Cigar]]'', cantata da [[Roy Harper]], e ''[[Welcome to the Machine]]'', entrambe molto critiche verso la spietata "macchina" dell'industria musicale.<ref>{{cita|Rizzi|p. 63|cidRizzi}}.</ref>