Stabilità dell'aria: differenze tra le versioni
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{{F|meteorologia|dicembre 2007}}
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La stabilità dell'aria dipende dal [[gradiente termico verticale]] (la variazione della [[temperatura
== Analisi matematica ==
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<math>\frac{F}{m} \sim -g \frac{\Gamma _d - \Gamma}{T} \Delta z</math>
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Ecco ricavata l'equazione necessaria a comprendere il '''concetto di stabilità atmosferica''':
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Per avere un riferimento, il gradiente adiabatico secco vale 0,009 [[Kelvin|K]]/m mentre il gradiente di temperatura che si trova normalmente in atmosfera è di circa 0,006-0,007 K/m.
=== Inversione termica ===
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* Raffreddamento del suolo: il caso tipico è di notte, quando si verifica [[Trasferimento radiativo|emissione radiativa]] netta da parte del suolo. In questa situazione lo strato di inversione arriva a circa 50-100 m.
Altra possibilità è il raffreddamento per [[evaporazione]], che si verifica durante una giornata di bel tempo, ed a questo è riconducibile l'effetto oasi.
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L'inversione termica è la situazione peggiore dal punto di vista della dispersione degli inquinanti perché il punto di inversione costituisce una barriera oltre la quale avvengono scambi d'aria. Ne consegue che questa condizione è tanto peggiore quanto più bassa è la ''linea dell'inversione''.
=== Stabilità ed Instabilità ===
Se il gradiente termico verticale reale è maggiore del [[gradiente adiabatico secco]] (la variazione della temperatura dell'aria secca in movimento verticale), l'aria è '''[[instabilità atmosferica|instabile]]''', mentre se è minore, l'aria è '''stabile'''.
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==La formazione delle nubi==
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L'immagine illustra il legame tra stabilità atmosferica e formazione delle nubi.
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