Scavi archeologici di Pompei: differenze tra le versioni

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A partire dagli [[anni 1960|anni sessanta]] si resero necessari lavori di [[restauro]] per gli edifici esistenti, che hanno di molto rallentato nuovi scavi, anche a causa di problemi di natura economica<ref>{{Cita|Giovanni Longobardi|p.54-55|Giovanni Longobardi}}.</ref>. Nel [[1980]] il sito fu gravemente danneggiato dal [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto dell'Irpinia]]<ref>{{Cita|Giovanni Longobardi|p.71|Giovanni Longobardi}}.</ref>. Tra gli [[Anni 1990|anni novanta]] e gli [[Anni 2010|anni '10]] del [[XXI secolo|nuovo millennio]], i nuovi scavi si concentrarono nella zona della IX regio, anche se molti fondi furono dirottati sulla conservazione ed il restauro dei monumenti già scavati; nel [[1997]] l'area archeologica entrò a far parte del [[Lista dei patrimoni dell'umanità|patrimonio dell'umanità]] dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]]<ref name="UNESCO"/>. A seguito della mancanza di un piano di restauro dell'intero sito, accentuato dal crollo della [[Casa dei Gladiatori]] nel [[2010]]<ref name="Schola">{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-11-06/cose-schola-armaturarum-165906.shtml?uuid=AYC1bjhC|titolo=La Schola Armaturarum|accesso=9 febbraio 2012}}</ref>, l'[[Unione europea]] stanziò un [[Prestito (finanza)|finanziamento]] per la salvaguardia degli scavi: tuttavia, durante lo svolgimento dei lavori di ristrutturazione, che presero il nome di "Grande Progetto Pompei"<ref>{{cita web|url=http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/minisiti/GPP/index.html|titolo=Il Grande Progetto Pompei|accesso=8 marzo 2014}}</ref>, si verificarono altri crolli, riguardanti per lo più parti di [[muratura]], travature dei tetti o pezzi di [[intonaco]]<ref>{{cita web|url=http://www.archemail.it/notizie.htm|titolo=Notizie del 2014|accesso=8 marzo 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131015044224/http://www.archemail.it/notizie.htm|dataarchivio=15 ottobre 2013}}</ref>.
 
== VilleDescrizione ==
=== Ville ===
[[File:MosaicoVerdiales.jpg|thumb|upright=1.4|Mosaico proveniente dalla Villa di Cicerone]]
Sono relativamente poche le [[Villa romana|ville]] d'otium ritrovate a Pompei: queste particolari costruzioni residenziali, a cui sempre veniva aggiunta una parte dedicata alle [[agricoltura|attività agricole]], come celle vinarie, [[Torchio vinario|torchi]] e [[Pressa|presse]], erano costruite solitamente in luoghi isolati e panoramici, lontano dal centro abitato<ref name="Ville pompeiane">{{cita web|url=http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?idSezione=66|titolo=Le ville pompeiane|accesso=14 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140817073601/http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?idSezione=66|dataarchivio=17 agosto 2014|urlmorto=sì}}</ref>: Pompei infatti aveva un [[Suburbio|sobborgo]], chiamato ''Pagus Augustus Felix Suburbanus'' e riconducibile ai territori delle odierne [[Boscoreale]], [[Boscotrecase]] e [[Terzigno]], in cui sorgevano numerose ville di questo tipo, mentre ville propriamente d'otium si ergevano nella zona di [[Oplontis]], altro suburbio pompeiano, e sulla [[collina]] di [[Varano (Castellammare di Stabia)|Varano]], a [[Stabiae]]. Tuttavia sono presenti nei pressi del centro cittadino, appena fuori o addossate alle antiche [[Mura (fortificazione)|mura]] della città, abitazioni di questo genere<ref name="Ville pompeiane"/>.
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Di altre ville si conosce l'esistenza perché esplorate durante il [[Borbone|periodo borbonico]], per essere depredate degli oggetti e pitture, o ritrovate accidentalmente, ma poi successivamente riseppellite: sono di esempio la Villa di Cicerone, la Villa di Titus Siminius Stephanus e l'Edifizio dei Triclini. La Villa di Cicerone, posta poco fuori porta Ercolano, fu scavata nel [[1763]] e vennero recuperati diversi affreschi e due [[Mosaico|mosaici]], realizzati da Dioskourides di [[Samo (prefettura)|Samo]], in ''[[opus vermiculatum]]''<ref>{{cita web|url=http://www.pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/RV/Villa%20Cicero.htm|titolo=La Villa di Cicerone|accesso=26 gennaio 2012}}</ref>; la Villa di Titus Siminius Stephanus, nei pressi di porta Vesuvio, restituì il mosaico raffigurante l'[[Accademia di Atene|Accademia di Platone]]<ref>{{cita web|url=http://ancientrome.ru/art/artworken/img.htm?id=2146|titolo=Il mosaico dell'Accedemia di Platone|accesso=26 gennaio 2012}}</ref>; l'Edificio dei Tricilini, scoperto in località Moregine nel [[2000]], a quasi un [[chilometro]] da porta Stabia, durante i lavori di ampliamento dell'[[Autostrada A3 (Italia)|autostrada Napoli – Salerno]], era caratterizzato da tre triclini ed un ampio peristilio con [[giardino]] e [[piscina]]<ref>{{cita web|url=http://www.arsetfuror.com/r4Restauri13Art1.htm|titolo=Ritrovamento dell'Edificio dei Triclini|accesso=26 gennaio 2012}}</ref>.
 
=== Case ===
[[File:Pompei-casa del fauno.jpg|thumb|upright=1.4|L'''impluvium'' della Casa del Fauno]]
Le case erano strutturate principalmente in tre tipologie, a seconda del [[ceto sociale]] e delle ricchezze del proprietario: le ''domus'' appartenevano ai ricchi ed erano abitazioni molto grandi che si disponevano solitamente intorno ad un [[Atrio (architettura)|atrio]]; avevano inoltre una zona dove si svolgeva la vita domestica, come [[Cucina (architettura)|cucine]] e stanze da letto ed una zona di rappresentanza, come il [[tablino]], [[triclinio]] ed un [[peristilio]] con al centro il [[giardino]], spesso ornato con [[fontana|fontane]] e non di rado un quartiere termale<ref name="Case">{{cita web|url=http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=La+casa+romana&idSezione=60|titolo=Le case di Pompei|accesso=6 agosto 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140428053131/http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=La+casa+romana&idSezione=60|dataarchivio=28 aprile 2014|urlmorto=sì}}</ref>. Case più piccole invece erano di proprietà del [[ceto medio]] ed erano composte per lo più da un [[Corte (architettura)|cortile]] centrale scoperto intorno al quale si aprivano i [[Cubicolo|cubicoli]] ed un piccolo giardino adibito ad orto<ref name="Case"/>. Infine le cosiddette ''pergule'', piccole case che appartenevano ai commercianti, formate da un vano che affacciava sulla [[strada]] ed utilizzato come [[bottega]] e, sul retro, piccole [[Stanza (architettura)|stanze]], sfruttate sia come [[magazzini]] che come [[Casa|abitazioni]]<ref name="Case"/>. Alcune tra le case più importanti:
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La Casa di Pansa apparteneva ad un ricco commerciante [[Campania antica|campano]], Alleius Nigidius Maius, anche se negli ultimi anni fu data in [[Locazione|affitto]]: costruita probabilmente tra il [[120 a.C.|120]] ed il [[140 a.C.]], nel [[giardino]] furono ritrovati [[Capitello|capitelli]] in [[ordine ionico]]. L'ingresso, l'[[Atrio (architettura)|atrio]] e il [[tablino]] sono posti in asse; la particolarità della casa è la pavimentazione in [[Pietra (classificazione commerciale)|pietre]] colorate che adornano il [[marciapiede]] antistante ed il [[vestibolo (architettura)|vestibolo]]<ref>{{Cita|Fabrizio Pesando|p.53|Fabrizio Pesando}}.</ref>.
 
=== Edifici pubblici ===
[[File:Pompeje forum.jpg|left|thumb|upright=1.4|Il Foro]]
La vita quotidiana dei pompeiani e loro attività [[Politica|politiche]] e [[Commercio|commerciali]] si svolgevano in luoghi separati, con sedi ben definite.
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La ''Schola Armaturarum'' fu costruita negli ultimi anni di vita di Pompei ed era un edificio di stampo [[militare]] dove i giovani venivano istruiti alla [[lotta]] e alle [[Gladiatore|arti gladiatorie]]; inoltre fungeva da deposito per le [[arma|armi]], come testimoniato da un elevato numero di [[Armatura|armature]] ritrovate al suo interno. La struttura, originariamente adibita a casa, presentava particolari decorazioni in stile militare come [[ramo|rami]] di [[Arecaceae|palma]], [[Vittoria (divinità)|vittorie alate]] e [[Candelabro|candelabri]] con [[aquila|aquile]]: tuttavia tutti gli ornamenti sono andati perduti a seguito di un crollo verificatosi il 6 novembre [[2010]]<ref name="Schola"/>.
 
=== Edifici ludici ===
[[File:Pompeii amphitheatre interior.jpg|left|thumb|upright=1.4|L'Anfiteatro]]
Erano molteplici le attività di [[intrattenimento]] dei pompeiani: spettacoli di [[Gladiatore|gladiatori]] nell'[[anfiteatro]], spettacoli culturali come [[Commedia|commedie]], [[Poesia|poesie]] o [[musica]] nei [[Teatro (architettura)|teatri]], bagni, [[Massaggio|massaggi]] e [[ginnastica]] nelle [[Terme romane|strutture termali]], combattimenti ed allenamenti militari nelle [[Palestra|palestre]] e [[Rapporto sessuale|svago sessuale]] nei [[Lupanare|lupanari]].
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Dei circa venticinque [[Lupanare|lupanari]] che esistevano a [[Pompei]], il Lupanare della regio VII, era l'unico costruito con la precisa funzione di ospitare [[Prostituzione|prostitute]]: si tratta di una struttura su due livelli, costruita poco prima dell'[[Eruzione del Vesuvio del 79|eruzione del 79]]. Sia il piano inferiore che quello superiore contano cinque [[Stanza (architettura)|stanze]], anche se le camere del secondo piano sono di maggiori dimensioni: sulle porte d'ingresso sono gli affreschi erotici del tipo di prestazione sessuale svolta in quella stanza e si possono riscontrare inoltre duecento [[Graffiti (archeologia)|graffiti]], per lo più nomi di prostitute e clienti<ref>{{Cita|Anna Anguissola|p.57|Anna Anguissola}}.</ref>.
 
=== Templi ===
[[File:Pompeii - Temple of Apollo.jpg|thumb|upright=1.4|Il tempio di Apollo]]
La maggior parte delle [[Tempio|strutture sacre]] di [[Pompei]] furono costruite tra il [[III secolo a.C.|III]] ed il [[II secolo a.C.]] e poi notevolmente ampliate a seguito della dominazione di [[Lucio Cornelio Silla]]: al momento dell'eruzione erano quasi tutte in ristrutturazione o ricostruzione a seguito del terremoto del 62.
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Altri templi, come il [[Tempio di Dioniso]]<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/Temples/SancCSAbbondio.htm|titolo=Sanctuario C, Il tempio dionisiaco in località Sant’Abbondio di Pompei. Santuario di Dioniso-Liber.|editore=Jackie e Bob Dunn|lingua=en|accesso=25 febbraio 2017}}</ref>, sono stati individuati ed esplorati esternamente alla cinta muraria della città, nella campagna circostante<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/Temples/Temples.htm|titolo=Templi a Pompei e Santuario extraurbano.|editore=Jackie e Bob Dunn|lingua=en|accesso=25 febbraio 2017}}</ref>.
 
=== Necropoli ===
{{Vedi anche|Necropoli di Pompei}}
Come stabilito dalle leggi romane, le tombe dovevano essere costruite al di fuori delle [[Mura (fortificazione)|mura]] cittadine e così, in prossimità delle [[Porta cittadina|porte]] di [[Pompei]], sorgono diverse [[necropoli]]. La necropoli di Porta Nocera è quella di maggiori dimensioni e la più importante, con [[Tomba|tombe]] sia ad [[esedra]] che ad [[edicola]]: tra tutte, le più imponente, è quella [[Eumachia]], fatta costruire dalla [[sacerdote]]ssa di [[Venere (divinità)|Venere]] per sé e per i suoi familiari. Edificata tra il [[17 d.C.|17]] ed il [[37 d.C.]], la tomba è a esedra, in [[opera cementizia]] e rivestita di [[tufo]]: presenta delle [[nicchia|nicchie]] dove erano poste le [[statua|statue]] ed un [[fregio]] figurato. Nella stessa zona sono inoltre presenti altre due tombe ad edicola, risalenti all'[[Repubblica romana|età repubblicana]], dove la cella funeraria era ornata con le statue dei [[Cadavere|defunti]]<ref>{{Cita|Stefano Giuntoli|p.71|Stefano Giuntoli}}.</ref>. Altre necropoli di grandi dimensioni sono quelle di Porta Ercolano, che sorgeva lungo la strada che portava a Villa dei Misteri e quella del Fondo Pacifico, nei pressi dell'anfiteatro. Nella necropoli di Porta Vesuvio è la tomba a sedile [[semicerchio|semicircolare]] in tufo di Arellia Tertulla, la tomba di Septumia, moglie di un [[duoviro]], realizzata in [[opera incerta]], con base in tufo e la tomba di un giovane ventiduenne, C. Vestorius Priscus, addetto alla cura delle [[strada|strade]] e dell'[[ordine pubblico]], decorata con [[stucco|stucchi]] a rilievo di [[menadi]] e [[satiro]], mentre le [[Parete (architettura)|pareti]] interne sono [[Affresco|affrescate]] con scene di [[caccia]], di [[latta|lotte]] di [[Gladiatore|gladiatori]] e scene di vita del defunto<ref name="Zevi 285">{{Cita|Fausto Zevi|p.285|Fausto Zevi}}.</ref>. La necropoli di Porta Nola è composta da tre tombe: quella di M. Obellio Firmo, dove nel recinto era posta una [[stele]], sulla quale poggiava l'[[Urna funeraria|urna cineraria]] in [[vetro]], mentre le altre due tombe, una di Aesquilia Polla e l'altra di N. Herennius Celsus sono di tipo ad esedra e quest'ultima è caratterizzata da una [[colonna]] [[Ordine ionico|ionica]] con [[vaso]] [[marmo]]reo<ref name="Zevi 285"/>.
 
=== Urbanistica ===
[[File:Porta Marina 1.JPG|thumb|left|upright=1.4|Porta Marina]]
La [[città]] di [[Pompei]] è circondata da una [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]] di tremiladuecentoventi [[metro|metri]], nella quale si aprono sicuramente sette [[Porta cittadina|porte]] più una ottava, Porta Capua, dall'esistenza incerta<ref name="Tufo 34">{{Cita|Sergio Rinaldi Tufo|p.34|Sergio Rinaldi Tufo}}.</ref>. In un primo momento le mura erano di dimensioni ridotte e realizzate con blocchi di [[lava]] e pappamonte; in seguito vennero ampliate e fu costruita una doppia cortina parallela riempita con [[Roccia|pietre]] e [[terra battuta]]. Durante l'[[Sanniti|epoca sannita]] fu costruito un [[terrapieno]] intorno alla città, mentre, nel [[III secolo a.C.]], furono costruite nuove mura in [[calcare]] di [[Sarno]] e [[tufo]] grigio di [[Nuceria Alfaterna|Nocera]], con [[Contrafforte|contrafforti]] e [[Torre|torri]] a distanze irregolari, dodici per la precisione, nei punti più esposti della città, ossia nella parte [[nord]]: interessante è la Torre di Mercurio, a due piani, con una scala interna, nella quale sono ben visibili i colpi delle [[Catapulta|catapulte]], scagliate da [[Lucio Cornelio Silla]]. Fu proprio a seguito della conquista di Silla che le mura divennero inutili e furono in parte abbattute o integrate a nuovi [[edificio|edifici]]<ref name="Tufo 34"/>.