Michelangelo Buonarroti: differenze tra le versioni

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→‎Al giardino neoplatonico (1488-1490): esilio di Torrigiano da Firenze (dalla scheda di Torrigiano)
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Verso il [[1490]] quindi il giovane artista venne accolto come figlio adottivo nella più importante famiglia in città. Ebbe così modo di conoscere direttamente le personalità del suo tempo, come [[Agnolo Poliziano|Poliziano]], [[Marsilio Ficino]] e [[Giovanni Pico della Mirandola|Pico della Mirandola]], che lo resero partecipe, in qualche misura, della dottrina [[accademia neoplatonica|neoplatonica]] e dell'amore per la rievocazione dell'antico. Conobbe inoltre i giovani rampolli di casa Medici, più o meno a lui coetanei, che diventarono negli anni successivi alcuni dei suoi principali committenti: [[Piero il Fatuo|Piero]], Giovanni, poi [[papa Leone X]], e Giulio, futuro [[Papa Clemente VII|Clemente VII]]<ref name=G14/>.
 
Un altro fatto legato a quegli anni è la lite con [[Pietro Torrigiano]], futuro scultore di buon livello, noto soprattutto per il suo viaggio in [[Spagna]] dove esportò modi rinascimentali. Pietro era noto per la sua avvenenza e per un'ambizione pari almeno a quella di Michelangelo. Tra i due non correva buon sangue e una volta entrati in contrasto, durante un sopralluogo alla [[cappella Brancacci]], finirono per azzuffarsi; ebbe la peggio Michelangelo, che incassò un pugno del rivale in pieno volto, rompendosi il naso e avendo deturpato per sempre il profilo<ref>{{cita|Forcellino|p. 32-33|AF}}.</ref>. In seguito alla rissa, Lorenzo De Medici esiliò Pietro Torrigiano da Firenze.
 
==== Prime opere (1490-1492) ====