San Rocco: differenze tra le versioni

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debent observari vel celebrare».</ref> Cinque anni dopo, nel [[1387]], un documento della sua città natale, [[Montpellier]], riporta che «il [[16 agosto]] è la festa di mons. san Rocco, figlio di Montpellier, e gli è stata intitolata una cappella».<ref>''Petit thalamus'' di Montpellier, documento intitolato «cérémonial de l’an 1387» (cerimoniale dell'anno 1387).</ref><ref name="CULTEAMONTPELLIER">{{cita web|url=http://www.st-roch.com/saint-roch/son-culte-a-montpellier/|titolo=Le culte de saint Roch à Montpellier|lingua=fr|accesso=6 marzo 2020}}</ref>
 
Il culto di san Rocco nacque quindi tra l'[[Italia]] (oltre Voghera si sviluppò ben presto da [[Piacenza]] a [[Brescia]], fino a raggiungere [[Venezia]]) e la [[Francia]] (dove invece invece i fulcri iniziali si ebbero a [[Lodève]] e [[Puy]],<ref>{{Cita|Ferraiuolo|p. 56|Luigi Ferraiuolo, 2003}}.</ref> oltre ovviamente a Montpellier). Nella sua città natale, l'[[ordine dei frati predicatori]] eresse una cappella in suo onore nel [[1420]]<ref name="CULTOEDEVOZIONE"/> all'interno del proprio convento cittadino.<ref name="CULTEAMONTPELLIER"/> Per questo i dominicani saranno per secoli propagatori del culto di san Rocco,<ref name="VIAFRANCESCANA">{{cita web|url=http://viafrancescana.blogspot.com/2018/08/il-glorioso-san-rocco-del-terzo-ordine.html?m=1|titolo=Il glorioso San Rocco del Terzo Ordine del Padre San Francesco|accesso=10 marzo 2020}}</ref> assieme ai frati dell'[[Ordine della Santissima Trinità]], i trinitari,<ref name="VIAFRANCESCANA"/> che ad [[Arles]] custodivano delle reliquie del santo.<ref name="VAUCHEZ"/>
 
Nel resto d'Italia, cappelle votive e chiese a lui intitolate cominciarono a sorgere nella prima metà del [[XV secolo]] nel cuore delle regioni settentrionali.<ref name="LOCOROTONDO"/> Anche nell'Italia centrale la venerazione per il santo francese ebbe una diffusione già nel corso del [[XV secolo]] in [[Toscana]], [[Lazio]] e [[Umbria]].<ref name="LOCOROTONDO"/> La diffusione del culto nel mezzogiorno registrò invece un certo ritardo, attestandosi agli inizi del [[XVI secolo]] con la concomitanza di eventi epidemici.<ref name="LOCOROTONDO"/> In [[Puglia]] però la devozione era già stata introdotta in precedenza, sul finire del [[Quattrocento]], dai veneziani.<ref name="LOCOROTONDO">{{cita web|url=https://www.bcclocorotondo.it/wp-content/uploads/2019/07/locorotondo-48-ok.pdf|titolo=Locorotondo - RIVISTA DI ECONOMIA, AGRICOLTURA, CULTURA E DOCUMENTAZIONE|accesso=10 marzo 2020}}</ref> Nel Belpaese nacquero fin da subito anche numerosi sodalizi e confraternite dedicate al santo taumaturgo.<ref name="CULTOEDEVOZIONE"/>