Castelcivita: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
no favolette o leggende senza fonti, di nessun interesse per un'enciclopedia
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
→‎Geografia fisica: inserito informazioni su geologia del territorio
Riga 49:
Le temperature raramente scendono sotto i -2° e raggiungono picchi di 42° nelle ondate di caldo estive.
Durante la grande [[ondata di caldo dell'estate 2003|ondata di caldo dell'agosto 2003]] la temperatura, per più giorni, ha sfiorato i 45°.
 
=== Geologia ===
Castelcivita è situata ai piedi del massiccio degli Alburni, lungo il suo margine sud-occidentale; in tale zona affiorano i terreni più giovani e stratigraficamente più alti dell’intera struttura.
 
L'evoluzione tettonica e geomorfologica dell'area è da correlare a quella che ha interessato l'intero massiccio dei Monti Alburni. Le fasi tettoniche responsabili di un primo sollevamento, e forse già di una definitiva continentalità, sono probabilmente risalenti a circa 7 milioni di anni fa.
 
Durante il Quaternario si susseguono fasi tettoniche a prevalente componente verticale, successivamente seguite da una tettonica a prevalente componente trascorrente (Ascione et al., 1992) che, molto probabilmente, avrebbe individuato l'importante linea strutturale, in direzione est-ovest Castelcivita-Vallone Lontrano che divide letteralmente in due il massiccio, ed avrebbe determinato il forte tiltaggio verso sud del blocco di Castelcivita.
 
Nel Pleistocene medio-superiore gli Alburni avrebbero infine raggiunto l'attuale assetto orografico rimanendo esposti agli agenti modellatori del paesaggio tra i quali ha assunto un ruolo determinante il carsismo.
 
Il fenomeno carsico superficiale si è esplicato a partire dai nudi calcari degli ''horst'' che costituivano il massiccio, questi ultimi più esposti all'azione erosiva degli agenti esogeni, sono stati smantellati più in fretta rispetto alle valli.
 
Lungo queste ultime i flysch impermeabili hanno dato luogo al ruscellamento delle acque, che dopo il raccoglimento e la canalizzazione,sono entrate in contatto con i pilastri di calcare che delimitavano la valle stessa. Qui, sotto forma di spettacolari inghiottitoi, sono state costrette ad inabissarsi; è in questo modo che nascono tutte le principali forme carsiche profonde degli Alburni.
 
Nel corso del tempo, con il procedere dell'erosione anche le valli interne cominciarono a svuotarsi parzialmente dei depositi terrigeni, e così i punti di assorbimento (inghiottitoi) migrarono a quote sempre più basse lasciando sospesi in alto, gli ingressi non più attivi delle grotte.
 
Contemporaneamente si sviluppano tutta una serie di altre forme carsiche. Si tratta di doline da crollo, risorgenze pensili, cavità e importanti condotti basali molto prossimi alla falda, tra cui le Grotte di Castelcivita e la Grotta dell' Ausino. Nel complesso tali forme costituiscono l'intero patrimonio carsico tipico del massiccio degli Alburni.
 
I litotipi affioranti nell’area di Castelcivita, a partire da quelli più antichi fino a quelli più recenti, sono:
 
* Calcilutiti del ad ''hippurites'' (Cretacico superiore)'';''
* Calcilutiti e conglomerati calcarei intermezzati da sottili livelli di marne verdi (“Formazione di Trentinara”,di età Paleocene-Eocene);
* Argille rosse continentali (Eocene-Miocene);
* Puddinghe a prevalenti clasti carbonatici, tra i clasti non carbonatici si rinvengono inoltre calcareniti, arenarie, quarzareniti e litotipi probabilmente riferibili alla falda delle “Argille Varicolori”;
* Terreni argillosi marnosi con più spiccate caratteristiche di flysch (Miocene).
 
==Storia==