Basilica di Santa Anastasia: differenze tra le versioni

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{{doppia immagine|sinistra|Santa Anastasia (Verona) - Acquasantiera di Paolo Orefice.jpg|132|Santa Anastasia (Verona) - Stoups - Gabriele Caliari.jpg|160|Acquasantiera di Paolo Orefice|Acquasantiera attribuita a [[Gabriele Caliari (XV secolo)|Gabriele Caliari]]}}
 
Due elementi distintivi dell'interno sono le acquasantiere situate a fianco delle prime colonne, sostenute da statue di due gobbi baffuti, il primo con le mani posate sulle ginocchia e il secondo con una mano appoggiata sulla testa, in una posa che esprime preoccupazione. Il gobbo a sinistra, unaposto nel 1491, è attribuito a [[cariatideGabriele Caliari (XV secolo)|Gabriele Caliari]], padre di Paolo detto [[Paolo Veronese|il Veronese]], il secondo (chiamato anche Pasquino perché entrò in basilica la domenica di Pasqua del 1591) è ritenuto da molti opera di [[Paolo Orefice]] è realizzatarealizzato in marmo rosso di Verona.<ref name="Cip p32" /><ref>{{cita|Cappelletti, 1970|pp. 18-19}}.</ref>
 
Nella quinta campata della navata laterale di sinistra si trova l'[[organo a canne]] realizzato nel 1625 in stile barocco, con parapetto e colonne dorate. La parte meccanica venne costruita dal ferrarese Giovanni Cipria mentre quella lignea è opera di Andrea Cudellino. Domenico Farinati nel 1937 lo restaurò riutilizzando la cassa e la cantoria del XVI secolo, mentre nel 1967 venne revisionato ed elettrificato dall'Organaria di Padova.<ref>{{cita|Cappelletti, 1970|p. 39}}.</ref> Lo strumento è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione pneumatico-tubolare]] e dispone di 30 registri reali e due meccanici e pedale.<ref name="Oggi"/><ref name="Benini76"/>