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'''Ulda''' (ebraico: חֻלְדָּה Ḥuldāh), nota anche come '''Culda''' o '''Hulda''', era un profetessa menzionata nella Bibbia ebraica in [[2 Re]] 22, 14–20 e [[2 Cronache]] 34, 22–28. Secondo la tradizione ebraica, era una delle "sette profetesse", con [[Sara (Bibbia)|Sara]], [[Miriam (Esodo)|Miriam]], [[Debora (Bibbia)|Debora]], [[Anna (madre di Samuele)|Anna]], [[Abigail (moglie di Davide)|Abigail]] ed [[Ester (personaggio biblico)|Ester]].<ref>{{Cite web|url=http://www.sefaria.org/Megillah.14a?lang=bi|title=Megillah 14a {{!}} Sefaria|access-date=2017-01-11}}</ref><ref>{{Cite book|title=Encyclopedia of Biblical Personalities |last=Chasidah|first=Yishai|publisher=Shaar Press|year=1994|isbn=0-89906-025-0|location=Brooklyn, NY|pages=188|quote=|via=}}</ref> Dopo la scoperta di un libro della [[Torah|Legge]] durante i lavori di ristrutturazione al [[Tempio di Salomone]], su ordine del re [[Giosia]], Chelkia insieme ad Achikàm, Acbor, Safan e Asaià le si avvicinano per chiedere l'opinione del Signore.
 
Era la moglie di Sallum figlio di Tokhath (chiamato anche Tikva), figlio di Carcas (chiamato anche Hasrah), custode del guardaroba. Viveva a Gerusalemme, nel secondo quartiere.
 
Le porte di Ulda nel muro meridionale del [[Monte del Tempio]] prendono il nome da lei.<ref name=HShanks>[[Hershel Shanks]], ''Jerusalem an Archaeological Biography''. Random House, 1995, p. 143.</ref>
 
== Nella Bibbia ==
Il racconto in 2 Re, 22 racconta la consulenza di HuldahUlda come segue:
 
{{citazione|Il sacerdote Chelkia, insieme con Achikàm, Acbor, Safan e Asaià, si recò dalla profetessa Culda, moglie di Sallum, figlio di Tikva, figlio di Carcas, custode delle vesti, la quale abitava nel secondo quartiere di Gerusalemme; essi parlarono con lei ed ella rispose loro: «Così dice il Signore, Dio d'Israele: «Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: Così dice il Signore: Ecco, io farò venire una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, conformemente a tutte le parole del libro che ha letto il re di Giuda}}
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Dopo aver riconosciuto l'autenticità del libro e profetizzato un futuro di distruzione per non averlo seguito, Ulda conclude rassicurando il re Giosia che a causa della sua pietà, Dio ha ascoltato la sua preghiera e "sarai loro riunito nel tuo sepolcro in pace e i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò venire su questo luogo".
 
L'oracolo profetico di Ulda identifica le parole che il re di Giuda udì (2 Re 22,18) con ciò che [[Jahvè]] aveva detto (2 Re 22:19). Secondo William E. Phipps, Ulda è la prima persona a dichiarare che certi scritti sono la Sacra Scrittura.<ref>William E. Phipps, ''[https://books.google.com/books?id=7k1MtqoIQVIC&pg=PA85 Assertive Biblical Women]'', p. 85.</ref>
 
Huldah appare nella Bibbia ebraica solo in nove versetti, 2 Re 22, 13-20 e 2 Cr 34, 22–28. Questo breve racconto è sufficiente per chiarire che Ulda era considerata una profetessa abituata a pronunciare la parola di Dio direttamente ai sommi sacerdoti e ai funzionari reali, alla quale gli alti funzionari venivano in supplica, che parlava ai re e alle nazioni del loro destino, che aveva l'autorità per determinare cosa fosse e cosa non fosse la vera Legge e che poteva quindi esprimersi in maniera perentoria. Ciònondimeno la Bibbia non offre il tipo di informazioni di base che normalmente offre con altri profeti fondamentali. In effetti, sappiamo di più sul passato di suo marito di quanto sappiamo del suo, e le poche informazioni che abbiamo di lei personalmente sono in gran parte in relazione a suo marito.
 
== Luogo di sepoltura ==
Esistono due tradizioni contrastanti riguardo al luogo di sepoltura di Ulda. La [[Tosefta]] registra il luogo di sepoltura di Huldah come tra le mura di Gerusalemme. Durante il Medioevo si sviluppò una seconda tradizione identificando il luogo di sepoltura di Ulda con una grotta scavata nella roccia sotto una moschea sul [[Monte degli Ulivi]], presso la [[Chiesa dell'Ascensione (Gerusalemme)|Chiesa dell'Ascensione]]. La grotta è considerata sacra per ebrei, musulmani e cristiani.<ref>{{cite book|last=Michelson|first=Menachem|others=Milner, Moshe; Salomon, Yehuda|script-title=he:מקומות קדושים וקברי צדיקים בארץ ישראל|trans-title=The Jewish Holy Places in the Land of Israel|year=1996|publisher=[[Israel Ministry of Defense]]|location=[[Israel]]|isbn=965-05-0836-8|page=48|language=Hebrew|quote=בתוספתא מסופר אמנם במפורש כי חולדה הנביאה נקברה בירושלים שבין החומות, אולם המסורת העממית מימי הביניים ואילך מצביעה על קברה דווקא בהר הזיתים – חצוב בסלע בתוך מרתף של מסגד בתחום הכפר א-טור.}}</ref>
 
== Note ==