Gaio Giulio Prisco: differenze tra le versioni

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Viene a volte erroneamente confuso con il coevo [[Tito Giulio Prisco]], usurpatore sotto l'imperatore [[Decio]].
 
=== Origini familiari e carriera politica ===
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Prisco nacque nella [[provincia romana]] di [[Siria (provincia romana)|provincia romana di Siria]], probabilmente a [[Damasco]], figlio di Giulio Marino, un cittadino romano originario del luogo. Non è stato tramandato il nome della madre, ma fu fratello di Marco Giulio Filippo, passato alla storia come l'imperatore Filippo l'Arabo: è probabile che Filippo fosse il fratello minore, in quanto la sua carriera fu aiutata da quella di Prisco e non viceversa.
 
In base a diverse iscrizioni è possibile ricostruire la carriera di Prisco: fu prefetto della provincia di [[Mesopotamia (provincia romana)|Mesopotamia]], ''procurator'' di [[Macedonia (provincia romana)|Macedonia]], vice governatore di [[Aegyptus]] e responsabile giudiziario di [[Alessandria d'Egitto]].
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Nel [[249]] [[Decio]], inviato da Filippo a debellare la rivolta di [[Pacaziano|Tiberio Claudio Pacaziano]], venne proclamato imperatore dalle truppe, e sconfisse Filippo uccidendolo. Allora Prisco si ribellò, mantenendo il controllo delle province orientali rafforzando la propria posizione grazie al fatto che Decio non lo affrontò immediatamente. Arrivò ad allearsi con i [[Goti]] che stavano attaccando la [[Mesia]] sul fronte del [[Danubio]], i quali sconfissero e uccisero Decio. Malgrado ciò la rivolta di Prisco non ebbe buon fine e venne sedata, probabilmente all'inizio del regno di [[Treboniano Gallo]] (251).
 
== Note ==
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