Dissipatore (elettronica): differenze tra le versioni

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[[File:AMD_heatsink_and_fan.jpg|upright=1.4|thumb|Un dissipatore attivo (da una ventola) usato per raffreddare la CPU in una scheda madre di un PC. Alla sua destra è presente un piccolo dissipatore passivo usato per raffreddare il [[northbridge]] della scheda madre.]]
 
Un '''dissipatore''', in [[elettronica]], è un dispositivo, montato generalmente su una [[scheda elettronica]], che consente l'abbassamento della [[temperatura]] dei [[componente elettrico|componenti elettrici]] e/o [[componente elettronico|elettronici]] presenti che sprigionano [[calore]], come [[transistor]] e [[Microprocessore|processori]], evitando che il surriscaldamento degli stessi ne provochi il [[guasto|malfunzionamento]] o, l'arresto o addirittura la fusione.
 
==Descrizione==
 
I materiali utilizzati sono il [[rame]] e l'[[alluminio]]; il primo viene impiegato nei casi dove occorra la massima efficienza nel trasferimento termico, accettandone il maggior costo e il maggior peso specifico, l'alluminio è molto più diffuso e viene scelto per condizioni operative meno impegnative.
 
Nel caso di dissipatori per [[microprocessori]], solitamente è configurato a lamelle per aumentare l'efficienza nella sottrazione di calore (aumento rapporto superficie/volume), e ulteriormente accoppiato con una [[ventola]] di raffreddamento mossa da un piccolo [[motore elettrico]] (collegato direttamente alla [[scheda madre]]) che fornisce un flusso di aria di ventilazione.
 
Ne esistono di molte altre forme, conformate in funzione dei componenti a cui devono essere applicati, in alcuni casi, prevalentemente apparecchiature voluminose sviluppanti molto calore, costituiscono parte portante del telaio stesso. Il principio sfruttato è sempre quello di aumentare la superficie radiante per favorire la dispersione del calore per [[irraggiamento]] e [[convezione]]. Quando necessita efficienza estrema e minimo ingombro, si adotta la soluzione definita "ventilazione forzata", come nel caso delle [[CPU]] o della strumentazione elettronica professionale.
 
Particolare attenzione va rivolta all'accoppiamento meccanico tra il dispositivo generante calore e il dissipatore, per ottenere la massima efficienza, viene interposto tra le due superfici a contatto, una [[pasta termoconduttiva]], avente funzione di eliminare completamente il velo di aria inevitabilmente presente che, essendo la stessa un pessimo conduttore termico, ne limiterebbe l'efficienza.
 
=== Dissipatori attivi ===
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Il contributo dell'irradiazione alla dissipazione è predominante alle basse temperature e si può dire che sia praticamente l'unico mezzo di dissipazione di calore per i componenti elettronici comuni. Per i dissipatori in genere ha luogo un mix di scambio convettivo e irradiazione che viene raggruppato sotto la definizione di ''adduzione'', a cui si riferiscono i coefficienti che solitamente si trovano in giro.
 
Questo sistema di raffreddamento, a parità di prestazioni è più ingombrante di un analogo sistema a ventilazione forzata, però ha il pregio di essere completamente silenzioso. È anche il metodo più affidabile, poiché non contempla alcuna parte in movimento che potrebbe essere soggetta a guasti.
 
== Dissipatori a liquido ==
[[File:DIY PC watercooling T-Line.JPG|thumb|PC fisso con raffreddamento ad acqua]]
Questi dissipatori sono dei veri e propri piccoli impianti di raffreddamento, dove il liquido (un mix di acqua distillata, antibatterico/antialghe, anticorrosivo, eventualmente antigelo e colorante) viene fatto circolare da una pompa e passa attraverso il [[waterblock]], un blocco di metallo che ha lo scopo di assorbire il calore dal componente da raffreddare e trasferirlo al liquido in circolo il quale, fluendo attraverso un [[radiatore]] attraversato da un flusso d'aria generato da una o più ventole, viene infine disperso nell'ambiente.
, viene fatto circolare da una pompa, passa attraverso il [[waterblock]], un blocco di metallo che ha lo scopo di assorbire il calore dal componente da raffreddare e trasferirlo al liquido in circolo, il quale fluendo attraverso un [[radiatore]] attraversato da un flusso d'aria generato da una o più ventole, il calore del liquido viene disperso nell'ambiente.
 
Questo sistema di raffreddamento è il più efficace, ma anche il più costoso,; inoltre bisogna effettuare manutenzione periodicamente cambiando l'acqua e pulendone i componenti.
 
==Voci correlate==