Paolo Carucci: differenze tra le versioni

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Dopo i primi studi in paese, si trasferì a Napoli dove continuò a studiare fino a laurearsi in medicina con il massimo dei voti e sposò Grabriella della nobile famiglia Roberti. Non esercitò mai la professione medica: preferì insegnare nelle scuole superiori della città. Nel [[1871]] diede vita a [[La Rivista partenopea]], un periodico bimestrale di lettere e scienze.
 
Era solito trascorrere le vacanze a Caggiano dove, oltre a visitare gratuitamente i compaesani ammalati più indigenti, compiva lunghe passeggiate alla ricerca di reperti antichi abbandonati nelle campagne. Proprio grazie ai suoi studi individuò in [[Ursento]] e negli [[Ursentini]] l'origine del suo paese natale, scoprì le ''Grotte di Frole'' e ''Zachito'' e per primo esplorò le [[Grotte di Pertosa|''Grotte dell'Angelo]]'' che descrisse in ''La Grotta preistorica di Pertosa'' (Napoli, 1907). In queste sue ricerche rinvenne numerosissimi resti di insediamenti umani preistorici ed ossa di anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.
 
La ricca raccolta di reperti accumulata nel corso degli anni, per sua disposizione testamentaria fu donata nel 1932 al [[Museo Provincialearcheologico provinciale (Salerno)|Museo provinciale di Salerno]]. Essa era costituita da parte dei reperti provenienti dagli scavi e dalle esplorazioni condotte tra il 1896 e il 1898 nella Grotta dell'Angelo (il resto è al [[Museo Preistoriconazionale Etnograficopreistorico etnografico Luigi Pigorini|Museo preistorico etnografico di Roma]]) e da recuperi effettuati in quegli anni nell'agro di Caggiano, nonché dal materiale rinvenuto nel deposito di una [[stipe votiva]] votiva esterna, appena fuori della grotta, trovata nel 1907, che presenta una documentazione amplissima dall'età appenninica all'epoca romana.
 
==Bibliografia==