Jordan Peterson: differenze tra le versioni

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Nel corso della sua infanzia, passata all'insegna dello studio, venne in lui istillata l'etica del lavoro [[Protestantesimo|protestante]]; imparò a leggere all'età di tre anni, e frequentò con la madre la [[Chiesa unita del Canada]]. A tredici anni fu introdotto ai lavori di [[Aldous Huxley]], [[George Orwell]] e [[Ayn Rand]] dalla bibliotecaria della scuola Sandy Notley, la madre di [[Rachel Notley]]. Lavorò anche per il [[Nuovo Partito Democratico]] nel corso della sua adolescenza, ma rimase disincantato dal partito a causa di quella che vedeva come una preponderanza di «socialisti intellettuali e ben vestiti della classe media», i quali «non amavano i poveri; odiavano i ricchi».<ref name="torontolife"/> Lasciò il NPD all'età di diciott'anni<ref name="Krendl">{{cita web|url=https://www.thecrimson.com/article/1995/4/26/jordan-peterson-pharvard-students-may-know/?page=single|titolo=Jordan Peterson: Linking Mythology to Psychology|nome=Anne C.|cognome=Krendl|editore=The Harvard Crimson|data=26 aprile 1995}}</ref>.
 
Dopo essersi diplomato alla Fairview High School nel 1979, Peterson si iscrisse al Grande Prairie Regional College per studiare scienze politiche. Si trasferì in seguito all'[[Università di Alberta]], dopo completò il suo [[Bachelor of Arts]] nel 1982<ref name="Krendl"/>. Successivamente, si prese un anno sabbatico per visitare l'Europa. Lì sviluppò un interesse per le origini psicologiche della [[Guerra fredda]], e fu tormentato da terribili incubi riguardo all'intensificarsi della [[corsa agli armamenti]] [[arma nucleare|nucleari]]. Sempre più ossessionato dalla capacità dell'essere umano di causare male e distruzione, si dedicò alla lettura di [[Carl Gustav Jung]], [[Friedrich Nietzsche]], [[Fedor Dostoevskij]], [[Niccolò Machiavelli]], [[Charles Darwin]], [[Sigmund Freud]], [[Søren Kierkegaard]], [[Lao Zi]], [[John Milton]], [[Dante Alighieri]], [[Lev Tolstoj]], [[Emily Bronte]], [[Ernest Hemingway]] e [[Aleksandr Isaevič Solženicyn|Aleksandr Solženicyn]] nel tentativo di razionalizzare le proprie emozioni<ref name="torontolife"/>. Quindi fece ritorno all'Università di Alberta, dove conseguì un B.A. in psicologia nel 1984<ref name="fvp">{{cita web|url=http://www.fairviewpost.com/2004/01/27/where-we-live|titolo=Former Fairviewite gets TV miniseries|autore=Scrittore(/i) dello staff|editore=''Fairview Post''|data=27 gennaio 2004|accesso=16 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170422034117/http://www.fairviewpost.com/2004/01/27/where-we-live|dataarchivio=22 aprile 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Nel 1985 si trasferì a [[Montréal]] per frequentare la McGill University. Nel 1991 completò il suo [[dottorato di ricerca]] in [[psicologia clinica]] sotto la supervisione di Robert O. Pihl e Maurice Dongier, e rimase come [[assegnista di ricerca]] all'Ospedale Douglas della McGill fino al 1993<ref>{{cita web|url=http://uoftmindmatters.com/mind-matters-5-power/programme/jordan-peterson/|titolo=Biography: Jordan Peterson|sito=University of Toronto|data=14 agosto 2016|autore=Scrittore(/i) dello staff}}</ref>.
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==Critica del politicamente corretto==
{{citazione|Per essere in grado di pensare, devi correre il rischio di essere offensivo.|Peterson durante un'intervista con la giornalista Cathy Newman su ''[[Channel 4]]''.<ref>Matthew d'Ancona, [https://www.theguardian.com/commentisfree/2018/jan/21/banning-jordan-peterson-causing-offence-cathy-newman-free-speech Banning people like Jordan Peterson from causing offence – that’s the road to dystopia], ''[[The Guardian]]'', 21 gennaio 2018.</ref>|In order to be able to think, you have to risk being offensive.|en}}
Le critiche di Peterson al [[politicamente corretto]] spaziano su questioni come il [[postmodernismo]], il [[Femminismofemminismo]] postmoderno, il [[privilegio bianco]], l'[[ateismo]], l'[[Islam]], l'[[appropriazione culturale]], l'[[intersezionalità]] e l'[[ambientalismo]].<ref>Ziai, Reza (September 17, 2017). [https://areomagazine.com/2017/09/17/the-curious-case-of-jordan-peterson/ The Curious Case of Jordan Peterson]. Areo Magazine.</ref><ref name="DailyBander">{{Cita news|cognome=Bandler|nome=Aaron|url=http://www.dailywire.com/news/10387/exclusive-qa-prof-jordan-peterson-genderless-aaron-bandler|titolo=Q&A with Prof. Jordan Peterson on Genderless Pronouns and the Left's 'PC Game'|data=4 novembre 2016|opera=[[The Daily Wire]]}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://futurethinkers.org/jordan-peterson-utopias-mapping-mind-meaning/|titolo=Jordan Peterson on political correctness|data=3 aprile 2017|editore=FutureThinkers.org}}</ref>
Scrivendo sul ''National Post'', il giornalista Chris Selley ha detto che coloro che sono rimasti sorpresi dal successo di Peterson hanno «sottovalutato l'ira generata da fissazioni moderne come il privilegio bianco e l'appropriazione culturale, e dalla marginalizzazione, repressione o totale annullamento di altri punti di vista nelle istituzioni della società perbene»,<ref>{{Cita news|cognome=Selley|nome=Chris|url=http://nationalpost.com/news/canada/chris-selley-jordan-peterson-hero-of-the-anti-pc-crowd-just-keeps-winning/wcm/41eae965-36ba-4b9e-a6af-b49d03f7b9b1|titolo=Chris Selley: Jordan Peterson, hero of the anti-PC crowd, just keeps winning|data=3 giugno 2017|opera=[[National Post]]}}</ref> mentre su ''[[The Spectator]]'', Tim Lott ha constatato che Peterson è diventato «un critico esplicito del mainstream accademico».<ref name="SpecatorLott2017"/> La presenza nei social media di Peterson ha notevolmente amplificato l'impatto delle sue opinioni. Simona Chiose del ''[[The Globe and Mail]]'' ha infatti osservato che «pochi professori in scienze umane e sociali dell'Università di Toronto hanno goduto del riconoscimento pubblico globale che il Prof. Peterson ha ottenuto».<ref name="TGAMChiose">{{Cita news|cognome=Chiose|nome=Simona|data=2 giugno 2017|titolo=Jordan Peterson and the trolls in the ivory tower|url=https://beta.theglobeandmail.com/news/national/education/jordan-peterson-university-of-toronto-free-speech-crowdfunding/article35174379/?ref=https://www.theglobeandmail.com&|opera=[[The Globe and Mail]]}}</ref>
 
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Nel 1999 [[Routledge]] pubblicò il primo libro di Peterson: ''[[Maps of Meaning: The Architecture of Belief]]'' (letteralmente: "Mappe di significato: l'architettura del credo"). Il libro, completato nell'arco di tredici anni, descrive una teoria sistematica sulla tendenza innata degli uomini a costruire il [[Significato (psicologia)|significato]], le [[credenza|credenze]] e le [[Narrativa|narrative]], utilizzando informazioni da molteplici campi di studio inclusi la [[mitologia]], la [[religione]], la [[letteratura]], la [[filosofia]] e la [[psicologia]], e sviluppando una serie di spiegazioni in accordo con le moderne conoscenze scientifiche in ambito [[neurobiologia|neurobiologico]] e [[neuropsicologia|neuropsicologico]].<ref name="Krendl" /><ref name=inferos /><ref name="Summary2015">{{Cita pubblicazione|url=https://www.scribd.com/doc/276984986/Summary-and-Guide-to-Maps-of-Meaning-The-Architecture-of-Belief-by-Jordan-Peterson|titolo=Summary and Guide to Jordan Peterson’s Maps of Meaning: The Architecture of Belief|autore=Jordan Peterson|data=August 2015|opera=Scribd|pp=2–3|accesso=3 marzo 2018}}</ref>
 
Secondo Peterson, l'obiettivo principale del libro è di esaminare le ragioni che spingono sia gli individui che i gruppi a partecipare ai [[conflitto sociale|conflitti sociali]], esplorando e modellizzando i ragionamenti e le [[motivazione (psicologia)|motivazioni]] che portano gli individui a sostenere i propri [[Credenza|sistemi di credenza]] (cioè l'[[Identificazione (psicologia)|identificazione]] ideologica<ref name="Krendl"/>) che alla fine si traducono in uccisioni e atrocità patologiche a cui possiamo assimilare esempi contemporanei come i [[gulag]], e il [[campo di concentramento di Auschwitz]], i [[massacri delle foibe]], il [[genocidio armeno]], la [[Jihad]], la [[caccia alle streghe]] e il [[genocidio ruandese]].<ref name="Krendl" /><ref name =inferos /><ref name="Summary2015" /> Peterson si considera un [[pragmatismo|pragmatista]], e usa la scienza e la [[neuropsicologia]] per esaminare e apprendere dai sistemi di credenze del passato e viceversa, sviluppando una teoria prevalentemente [[fenomenologia|fenomenologica]]. Nel libro egli esplora le origini psicologiche del bene e del male, e teorizza che «un'analisi delle idee religiose del mondo potrebbe permettere di descrivere la [[moralità]] nella sua essenza e portare a sviluppare un sistema di moralità universale».<ref name="Summary2015"/><ref>{{cita libro|cognome=Peterson|nome=Jordan B|titolo=Maps of Meaning: The Architecture of Belief|editore=Routledge|data=1999|p=12}}</ref>
 
====12 regole per la vita. Un antidoto al caos====