Grande rivolta araba: differenze tra le versioni

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→‎L'immigrazione ebraica in Palestina: il libro bianco del 1922 non smentiva la creazione di uno stato ebraico
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=== I moti arabi degli anni 1920 ===
Negli [[anni 1920]] ci furonofu una serie di sollevazioni note come i [[Moti palestinesi del 1920|moti dell'aprile 1920]] e maggio 1921 e soprattutto dei [[Moti in Palestina del 1929|moti dell'agosto 1929]], durante i quali era stata [[Massacro di Hebron del 1929|massacrata ed espulsa]] la secolare comunità ebraica di Hebron. Inoltre, gli Arabi soffrivano l'incremento della disoccupazione tra la loro popolazione, dovuto principalmente alle politiche di assegnazione di numerose terre fertili ai coloni ebrei (le quali da quel momento erano - stando alla versione araba - fuori da ogni controllo o utilizzo futuro da parte della popolazione araba locale) e ai regolamenti voluti dai movimenti sionisti che vietavano ai non-ebrei di lavorare su queste terre.
 
=== Il terrorismo palestinese ===
{{Vedi anche|Mano Nera (Palestina)}}
Nel [[1930]] la commissione Hope Simpson, rilevò ufficialmente questi problemi e i rischi per la stabilità della regione sottoposta al [[mandato]] britannico nel caso di un loro aggravarsi, sostenendo anche che, dati i sistemi di coltura dei coloni e tradizionali della popolazione araba, non vi erano più terre fertili disponibili da assegnare ai nuovi coloni. Inoltre, nel novembre [[1935]] i Britannicibritannici avevano ucciso in uno scontro a fuoco vicino a [[Jenin]] [[Izz al-Din al-Qassam]], attivo a Hebron nel 1929 e fondatore della milizia terroristica [[Mano Nera (Palestina)|Mano Nera]] nel [[1930]].
 
== Lo svolgimento ==
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La ribellione si allargò all'intero Paese. Azioni armate insurrezionali si verificarono sporadicamente nel Paese, diventando sempre più organizzate col trascorrere del tempo. Un obiettivo particolare dei rivoltosi fu il principale oleodotto costruito solo pochi anni prima fra [[Kirkuk]] ([[Iraq]]) e [[Haifa]]: esso fu più volte [[dinamite|dinamitato]] in vari punti. Altri attacchi colpirono le strade ferrate (inclusi convogli ferroviari). Colonie ebraiche, [[kibbutz]]im, quartieri urbani e singoli civili ebrei divennero bersagli per i cecchini arabi, per le loro bombe e le altre attività armate e terroristiche.
 
Solo dopo sei mesi, nell'ottobre del [[1936]], lo sciopero fu revocato e la violenza diminuì per circa un anno, finché nel 1937 la [[commissione Peel]] deliberò di raccomandare la spartizione della Palestina fra Ebrei ede Arabi, con un cambiamento rispetto alla linea politica fino ad allora seguita dai governi britannici.
 
Con il rifiuto di questa proposta, la rivolta riprese durante l'autunno del [[1937]], contrassegnata dall'assassinio dell'alto commissario britannico, Andrews, a [[Nazareth]]. Nel settembre 1937, dopo un fallito tentativo di arresto, le autorità britanniche rimossero il Mufti dalla presidenza del Consiglio Supremo Islamico e dichiararono illegale il Supremo Comitato Arabo. In ottobre Amīn al-Ḥusaynī fuggì in [[Libano]] e qui, dove rimase per due anni, ricostituì il comitato sotto la sua guida.
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== Risposta ==
I [[Gran Bretagna|Britannicibritannici]] risposero alla violenza sia rafforzando fortemente il loro dispositivo militare con ulteriori 20 000 unità sia adottando un atteggiamento più severo nei confronti del dissenso arabo. "Detenzione amministrativa" (imprigionamento senza imputazione o processo), coprifuoco e demolizione di abitazioni furono le pratiche cui ricorsero i britannici in questo periodo. Tuttavia, vi fu anche una risposta politica, con il rapporto della commissione Peel del 1937 e con la pubblicazione del [[Libro bianco (Palestina)|libro bianco del 1939]].
 
La principale organizzazione militare [[Ebrei|ebraica]], l'''[[Haganah]]'', nata in risposta ai moti del 1920 e trasformata in un esercito clandestino centralizzato forte di 14 500 uomini dopo i moti del 1929, appoggiò ''de facto'' gli sforzi repressivi britannici. Sebbene gli amministratori britannici non riconoscessero ufficialmente l<nowiki>'</nowiki>''Haganah'', le forze di sicurezza britanniche cooperarono con essa per formare la [[Polizia Ebraica degli Insediamenti|polizia ebraica degli insediamenti]], le [[Forze Ausiliarie Ebraiche|forze ausiliarie ebraiche]] e gli [[Squadroni Speciali Notturni|squadroni speciali notturni]], così da risparmiarsi la difesa della popolazione ebraica. Nel 1937 un gruppo minoritario scissionista dell<nowiki>'</nowiki>''Haganah'', l'organizzazione ''[[Irgun Zvai Leumi]]'' (chiamata anche per il suo acronimo ebraico ''Etzel''), avviò una politica di rappresaglia e di vendetta, anche contro civili.
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== Risultati ==
La rivolta non conseguì quasi nessuno dei suoi obiettivi politici. Tuttavia, con il [[Libro bianco (Palestina)|libro bianco del 1939]] il Regno Unito concesse che l'immigrazione ebraica sarebbe proseguita solo per altri cinque anni (e per un massimo di {{formatnum:75000}} immigranti), dipendendo da quel momento in poi dal consenso arabo: se non arrestata, l'immigrazione fu fortemente scoraggiata dalle autorità britanniche (''de facto'' anche prima del libro bianco). Ciò accadde proprio mentre in Europa il [[Nazismonazismo]] scatenava la persecuzione e lo sterminio degli Ebrei ([[Shoah]]) prima in [[Germania]] e poi via via in [[Austria]], in [[Cecoslovacchia]] e negli altri paesi occupati durante la [[Secondaseconda guerra mondiale]].
 
Un'altra conseguenza degli scontri fu la disarticolazione fra le attività economiche ebraiche e arabe in Palestina, che erano state fino a quel tempo più o meno interconnesse: per esempio, mentre la città ebrea di [[Tel Aviv]] era collegata al vicino porto marittimo arabo di [[Giaffa]], le ostilità portarono a sviluppare un porto ebraico a Tel Aviv. Gli storici successivamente sottolinearono l'esplodere della rivolta come un momento cruciale, che portò la popolazione ebraica palestinese a rendersi sempre più indipendente e in grado di auto-sostentarsi.