Reggimento artiglieria terrestre "a cavallo": differenze tra le versioni

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Il '''Reggimento Artiglieria Terrestre "a Cavallo"'''<ref>http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/comando-forze-operative-nord/divisione-vittorio-veneto/brigata-pozzuolo-del-friuli/reggimento-a-cavallo</ref>, tradizionalmente conosciuo con l'appellativo di "Voloire", è la attuale componente di artiglieria della [[Brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli]] dell'[[Esercito Italiano]].
 
L'unità è erede e diretta continuatrice delle "[[Batteria (unità militare)|Batterie]] a Cavallo", più comunemente note come ''Volòire''.
L'unità è erede e diretta continuatrice delle "[[Batteria (unità militare)|Batterie]] a Cavallo", più comunemente e affettuosamente note come ''Volòire''. L'[[artiglieria a cavallo]] è una specialità dell'artiglieria nata nella seconda metà del XVIII secolo, specialmente grazie alle intuizioni di [[Federico il Grande]], perfezionatasi poi grazie agli sviluppi della scienza militare sotto [[Napoleone]]. Le batterie a cavallo, unità di [[artiglieria]] particolarmente mobili, venivano impiegate in appoggio rapido alle azioni delle unità di [[cavalleria]]. Erano infatti dotate di pezzi leggeri e con tutti i serventi montati a cavallo, caratteristiche che garantivano una notevole velocità di spostamento e messa in batteria<ref>In questo video dell'Istituto Luce risalente al 1928, si posso capire le capacità operative di questa specialità d'élite: [http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia&id&physDoc=3834&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=%2F Esercitazioni delle Batterie Volanti a Gemona (UD), 1928] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150607003044/http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia&id&physDoc=3834&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=%2F |date=7 giugno 2015 }}.</ref>. Famose per le ''prese di posizione al galoppo'' a pochi metri dalle linee nemiche, sulle quali aprivano celermente il fuoco a mitraglia (definite anche ''[[Carica (guerra)|cariche]] di artiglieria''). La rapidità di spostamento e la velocità d'azione sul campo di battaglia le fece definire nel gergo militare anche "batterie volanti".
 
L'unità è erede e diretta continuatrice delle "[[Batteria (unità militare)|Batterie]] a Cavallo", più comunemente e affettuosamente note come ''Volòire''. L'[[artiglieria a cavallo]] è una specialità dell'artiglieria nata nella seconda metà del XVIII secolo, specialmente grazie alle intuizioni di [[Federico il Grande]], perfezionatasi poi grazie agli sviluppi della scienzatecnica militare sottodurante le [[NapoleoneGuerre napoleoniche]]. Le batterie a cavallo, unità di [[artiglieria]] particolarmente mobili, venivano impiegate in appoggio rapido alle azioni delle unità di [[cavalleria]]. Erano infatti dotate di pezzi leggeri e con tutti i serventi montati a cavallo<ref>A differenza delle altre unità di artiglieria in cui i pezzi erano ugualmente ippotrainati ma i serventi si muovevano a piedi</ref>, caratteristiche che garantivano una notevole velocità di spostamento e messa in batteria<ref>In questo video dell'Istituto Luce risalente al 1928, si posso capire le capacità operative di questa specialità d'élite: [http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia&id&physDoc=3834&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=%2F Esercitazioni delle Batterie Volanti a Gemona (UD), 1928] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150607003044/http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia&id&physDoc=3834&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=%2F |date=7 giugno 2015 }}.</ref>. FamoseTipiche perdella artiglieria a cavallo le ''prese di posizione al galoppo'' a pochi metri dalle linee nemiche, sulle quali aprivano celermente il fuoco a mitraglia (definite anche ''[[Carica (guerra)|cariche]] di artiglieria''). La rapidità di spostamento e la velocità d'azione sul campo di battaglia le fece definire nel gergo militare anche "batterie volanti".
 
==La denominazione==
Incerte sono le origini dell'appellativo dialettale piemontese di "''volòire''", tradizionalmente associato al Reggimento<ref>Volòire si legge come si scrive e non, come talvolta erroneamente accade, alla francese.</ref>, tradizionalmente associato al Reggimento. Forse deriva dalla caratteristica di velocità - equiparata al volo (in dialetto piemontese significante appunto "volante"), o forse dal gonfiarsi dei mantelli degli artiglieri lanciati al galoppo che assomigliavano a delle ali scure (in piemontese la parola ''ratavolòira'' indica il pipistrello, letteralmente "topo volante"). Un'altra ipotesi fa derivare il termine dal tardo franco-provenzale ''voloires'' che significa ''lesto''.
 
Oltre ad essere una denominazione ufficiosa del reparto , "''volòire''" è anche il grido di guerra del Reggimento, gridato nei momenti più alti delle cerimonie e all'esito del tradizionale "''Caricat!''" di cavalleria.
 
== Storia ==
Le prime due batterie (propriamente "brigate", nella terminologia dell'epoca) a cavallo vennero costituite l'8 aprile [[1831]] ina [[Venaria Reale]] con [[Regie patenti|Regie Patenti]] di [[maestà|S.M.]] [[Maria Cristina di Borbone-Napoli]], [[Reggente]] del [[Regno di Sardegna]]. Ognuna delle due primigenie batterie era costituita da 4 ufficiali, 7 sottufficiali, 11 caporali, 178 uomini di truppa, 210 cavalli, con 1º Comandante Vincenzo Morelli di Popolo.
 
Nel [[1844]] assunsero sullo [[sciaccò]], acome distinzione della propriadi specialità, una la criniera nera ad ornamento dello [[sciaccò]], a sostituzione del pennacchietto a salice piangente tipico dell'artiglieria.
 
[[Alfonso Ferrero La Marmora]] intuì le capacità di un'artiglieria rapida e veloce; fu propugnatore e sviluppatore della specialità, creata con lo scopo "''di far campagna come artiglieria leggera''" in appoggio celere e aderente alle unità di cavalleria.
 
=== Le Voloire dalle campagne per l'indipendenza alla vigilia della seconda guerra mondiale ===
Le Batterie a Cavallo parteciparono così alle campagne per l'indipendenza, facendosidistinguendosi onorenei sulcombattimenti campo in Battaglie che faranno la [[Storia d'Italia]]:di [[Goito]], [[Sommacampagna]] e [[Santa Lucia]].
 
Il 1º novembre [[1887]] nacque a [[Milano]] il Reggimento artiglieria a cavallo riunendo la I e la II Brigata Batterie a Cavallo (costituite nel [[1883]] presso l'[[8º Reggimento artiglieria terrestre "Pasubio"|8º Reggimento Artiglieria da Campagna]]) e la III Brigata Batterie a Cavallo, costituita nel [[1887]].
Il Reggimento - a cavallo, appiedato e poi ancora a cavallo - visse le vicende della [[prima guerra mondiale]], equipaggiate con il cannone da [[75/27 Mod. 1912]] appositamente progettato.
 
Il Reggimento - a cavallo, poi appiedato e poi ancora a cavallo - visse le vicende della [[prima guerra mondiale]], equipaggiate con il cannone da [[75/27 Mod. 1912]] appositamente progettato.
Al termine della prima guerra mondiale il Reggimento vene brevemente disciolto (1920), cedendo le tradizioni al neo costituito Reggimento Artiglieria Misto Autoportato, per venire ricostruito nel 1923. Il 1º ottobre [[1934]] il Reggimento Artiglieria a Cavallo venne nuovamente sciolto, cedendo un Gruppo Artiglieria a Cavallo a ciascuno dei tre Reggimenti Artiglieria Celere (ARTICELERE in codice telegrafico) costituiti per le [[Divisioni del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale#Divisioni celeri|divisioni celeri]]<ref>. Reggimento Artiglieria Celere «Principe Eugenio di Savoia» (1°), Reggimento Artiglieria Celere «Principe Emanuele Filiberto Testa di Ferro» (2°) e Reggimento Artiglieria Celere «Principe Amedeo Duca d'Aosta» (3°)</ref>.
 
Al termine della prima guerra mondiale il Reggimento vene brevemente disciolto (1920), cedendo le tradizioni al neo costituito Reggimento Artiglieria Misto Autoportato, per venire ricostruito nel 1923.
 
Al termine della prima guerra mondiale il Reggimento vene brevemente disciolto (1920), cedendo le tradizioni al neo costituito Reggimento Artiglieria Misto Autoportato, per venire ricostruito nel 1923. Il 1º ottobre [[1934]] il Reggimento Artiglieria a Cavallo venne nuovamente sciolto, cedendo un Gruppo Artiglieria a Cavallo a ciascuno dei tre Reggimenti Artiglieria Celere (ARTICELERE in codice telegrafico) costituiti per le [[Divisioni del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale#Divisioni celeri|divisioni celeri]]<ref>. Reggimento Artiglieria Celere «Principe Eugenio di Savoia» (1°), Reggimento Artiglieria Celere «Principe Emanuele Filiberto Testa di Ferro» (2°) e Reggimento Artiglieria Celere «Principe Amedeo Duca d'Aosta» (3°)</ref>.
 
=== Le Voloire nella [[seconda guerra mondiale]] ===
Con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale, tra gennaio e febbraio 1941 i tre Reggimenti Artiglieria Celere furono trasferiti in Nord Africa con i soli Gruppi Motorizzati, lasciando presso i rispettivi depositi reggimentali i Gruppi a Cavallo, ovviamente inadatti ad operare nel deserto.
 
Da questi tre Gruppi venne ricostituito a Milano il 1 luglio 1941 il Reggimento Artiglieria a Cavallo<ref>Diverse fonti confermanoindicano che il ricostituito Reggimento Artiglieria a Cavallo assunse il numerale «3°». In particolare: «''Il 22 giugno [[1941]] l'Esercito tedesco invade la [[Russia]] e, nello stesso giorno, con foglio segreto n. 58430, lo Stato Maggiore del Regio Esercito ordina al Comando della Difesa Territoriale di [[Milano]] la ricostituzione – in data 1º luglio, presso il deposito del 3º Reggimento Artiglieria Celere – del 3º Reggimento Artiglieria a Cavallo, assegnato alla [[3ª Divisione Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta"]], inquadrata a sua volta nel costituendo “Corpo di Spedizione Italiano in Russia” (C.S.I.R.)''» (Massimo Iacopi, IL REGGIMENTO ARTIGLIERIA A CAVALLO ED IL 2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA CELERE ATTRAVERSO LE VICENDE STORICHE DEL 2° GRUPPO A CAVALLO, vol. I, pag. 91 e [[Tomaso Vialardi di Sandigliano]], ''Batterie a Cavallo, Savigliano'', Artistica Editrice, 2007). Tale circostanza è confermata anche a pagina 32 dall'ormai introvabile volume edito per i 150 anni delle Batterie a Cavallo, «''CARICAT! VOLOIRE''» (a.a.v.v., pagg. 1-318, Cavallotti Editore, Milano 1981). La numerazione «3°» compare anche sui Decreti di assegnazione delle medaglie d'argento. Infine la dizione appare anche su diversi calendari storici reggimentali. Sicuramente il numerale «3°» si riferisce al fatto che è ricostituito con sede nel deposito del 3° Articelere (cioè presso la Caserma «Principe Eugenio di Savoia», oggi «Santa Barbara», di Piazzale Perrucchetti a Milano).</ref>, che venne destinato al Fronte [[Russia|russo]] inquadrato con il [[Savoia Cavalleria]] e [[Lancieri di Novara]] dapprima nella 3ª Divisione Celere e, successivamente, nel [[Raggruppamento Truppe a Cavallo]] del Generale [[Guglielmo Barbò (generale)|Guglielmo Barbò]], combattendo fino all'esaurimento di uomini, cavalli e cannoni. Da ricordare che una sezione del II Gruppo del Reggimento partecipò all'ultima carica della cavalleria italiana, effettuata da Savoia Cavalleria a [[Carica di Isbuscenskij|Isbuscenskij]].
 
=== Le Voloire nel secondo dopoguerra ===
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[[File:Voloire 1969 ridotta.jpg|miniatura|upright=0.9|Le Batterie a Cavallo "Voloire" in un'esercitazione a fuoco; [[1969]] [[Poligono di Monte Romano]] (VT)]]
 
Sempre nel [[1946]] la denominazione venne modificata in Reggimento artiglieria a cavallo «Legnano»<ref>inserito nella [[Divisione fanteria "Legnano"]]</ref>, denominazione che manterrà sino al [[1954]]. Successivamentequando muterà in Reggimento d'Artiglieria a Cavallo semovente di Corpo d'Armata,<ref>Assegnato inserito nella [[Divisione fanteria "Legnano"]] delal [[III Corpo d'armata (Esercito Italiano)|III Corpo d'armata]]]], per cambiare nuovamente nel 1957 in Reggimento Artiglieria a Cavallo semovente contro carri e, nel [[1961]], Reggimento Artiglieria a Cavallo semovente. Nel 1963 ritornerà alla originaria e denominazione di Reggimento Artiglieria a Cavallo, per assumere infine dal 2016 la attuale denominazione di Reggimento Artiglieria Terrestre "a Cavallo".
 
Ancora oggi conserva il fregio con cannoni e sciabole incrociate e, dal [[1950]], viene reintrodotto per l'uniforme ordinaria per servizi armati di rappresentanza il [[kepi]] di foggia ottocentesca con la tradizionale criniera nera (bianca per i trombettieri).
[[File:Uffarticavallo.JPG|miniatura|upright=1.4|Capitano del [[Reggimento Artiglieria a Cavallo]] in uniforme ordinaria per servizi armati di rappresentanza con il caratteristico chepi con criniera di crine di cavallo nera]]
 
Dal 1º gennaio [[2005]] le Batterie a Cavallo sono tornate "a fare campagna" a fianco della cavalleria, essendodivenendo divenutola ilcomponente Reggimentodi parte fondamentale dell'artiglieria della [[Brigata di cavalleria "Pozzuolo del Friuli"|Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli"]]. Due batterie del reggimento sono inserite nella capacita proiettabile della [[Forza di Proiezione dal Mare]].
 
IlLìattuale Reggimento Artiglieria Terrestre "a Cavallo" perpetua,è ancoracustode oggi,di orgogliosamentequasi edue gelosamentesecoli lodi spiritostoria immortalee tradizioni delle Voloire, custodito e tramandatodi inquelle quasidel due secoliReggimento di storiaArtiglieria gloriosaCelere. I comandanti del Reggimento Artiglieria a Cavallo hanno tradizionalmente anche il titolo di "Comandante delle Batterie a Cavallo", preceduto dal numero ordinale nell'ininterrotta successione dal [[1831]].
 
==Organizzazione==