Maria Antonietta Torriani: differenze tra le versioni

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Il nome di "Marchesa Colombi" era in realtà uno pseudonimo, tratto dalla commedia ''La satira e Parini'' di [[Paolo Ferrari (commediografo)|Paolo Ferrari]], in cui i marchesi Colombi sono personaggi futili e frivoli.
 
Orfana di padre, visse con la madre Carolina Imperatori e con il secondo marito di lei, Martino Moschini, fino al 1865.<ref>L. Tamburini, ''Biobibliografia'', in Marchesa Colombi, ''Un matrimonio in provincia'', Torino, Einaudi, 2009, p. XI.</ref> Dopo il diploma di maestra elementare si dedicò alla pittura e alla scrittura e alcuni suoi articoli vennero pubblicati su diversi giornali, come ad esempio il [[Giornale delle Donne]]. Nel [[1868]] si trasferì a Milano<ref name="Carnero">Roberto Carnero, ''Marchesa Colombi, la voce alle donne'', in «Avvenire», 19 agosto 2020, pag. 19.</ref> in via San Pietro in [[Gessate]]; nella capitale lombarda conobbe [[Anna Maria Mozzoni]], protofemminista lombarda, con la quale iniziò a collaborare. Nel [[1871]] scrisse il saggio ''Della letteratura nell'educazione femminile'', in cui sostenne l'importanza della cultura e della lettura nel percorso di formazione della donna<ref name="Carnero"/>.
</ref> Si diplomò giovane come maestra elementare dedicandosi alla pittura e alla scrittura e alcuni suoi articoli vennero pubblicati su diversi giornali, come ad esempio il [[Giornale delle Donne]]. Trasferitasi a Milano in via San Pietro in [[Gessate]], conobbe [[Anna Maria Mozzoni]], protofemminista lombarda, con la quale iniziò a collaborare.
 
===Il matrimonio===
[[File:Eugenio Torelli Viollier.jpg|thumb|upright=0.4|[[Eugenio Torelli Viollier]]]]
Negli anni settanta il [[giornalista]] [[Eugenio Torelli Viollier]], nato a [[Napoli]] nel [[1842]] e trasferitosi a Milano nel 1865, era redattore di una [[rivista]] a quei tempi molto diffusa, ''[[L'Illustrazione Italiana|L'Illustrazione Universale]]'', che pubblicava anche [[racconto|racconti]] e [[novella|novelle]]. Incontrata la Torriani, che si era recata alla [[redazione]] del periodico per offrire la propria collaborazione, se ne innamorò. Il matrimonio, che alla fine naufragò, fu celebrato il 30 ottobre [[1875]]. L'anno seguente Torelli fonderà il ''[[Corriere della Sera]]''.
 
Sarà in questo periodo che la Torriani assumerà definitivamente lo [[pseudonimo]] di Marchesa Colombi - già usato in precedenza assieme ad altri nomi d'arte - avviandodiventando cosìanche la suaprima carrierafirma difemminile del quotidiano milanese<ref name="Carnero"/>. La collaborazione continuò anche dopo il [[1888]], quando si separò dal narratricemarito.
 
===Gli ultimi anni===
Nel [[1900]] lasciò Milano e si trasferì in [[provincia di Torino]], a [[Cumiana]], dove visse i suoi ultimi vent'anni<ref name="Carnero"/>.<br/>
Nella parte finale della sua vita scrisse ancora romanzi socialia sfondo sociale, libri per fanciulli, operette morali e racconti, e; alla sua attività letteraria si interessò [[Benedetto Croce]]. Morì a Milano nel 1920 e fu sepolta a [[Cumiana]], in [[provincia di Torino]], dove abitava da circa vent'anni.
 
Morì a Milano nel 1920 e fu sepolta a Cumiana.
Nel [[1973]], dopo la riscoperta del romanzo ''[[Un matrimonio in provincia]]'' da parte di [[Natalia Ginzburg]] e [[Italo Calvino]], la [[critica]] iniziò ad interessarsi alla sua ricca produzione letteraria.
 
La sua opera, riduttivamente classificata come letteratura d'intrattenimento, fu presto dimenticata. Venne riscoperta nel secondo dopoguerra grazie a [[Natalia Ginzburg]] e [[Italo Calvino]], che ne apprezzarono lo stile asciutto e insieme ironico<ref name="Carnero"/>.
Nel [[1973]], dopo la riscoperta del romanzo ''[[Un matrimonio in provincia]]'' da parte di [[Natalia Ginzburg]] e [[Italo Calvino]], la [[critica]] iniziò ad interessarsi alla sua ricca produzione letteraria.
 
==Cultura di massa==