Gregorio III di Costantinopoli: differenze tra le versioni

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Gregorio fece del suo meglio per riconciliare i monaci, la gerarchia della chiesa e il popolo dei fedeli con l'accordo raggiunto a Ferrara-Firenze, ma invano. Fu osteggiato da [[Gennadio II di Costantinopoli|Gennadio Scolario]] e [[Giovanni Eugenico]], che scrissero ampiamente contro il Concilio. Il clero anti-unionista si rifiutò di pregare per l'imperatore nelle proprie chiese. Nel 1450, la tensione negli ambienti ecclesiastici divenne così tesa che Gregorio lasciò il suo incarico e arrivò a [[Roma]] nell'agosto 1451.<ref>{{Cita libro|autore=Nicol|nome=Donald M.|titolo=The Last Centuries of Byzantium, 1261–1453|ed=Second|anno=1993|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge|pp=371f|ISBN=0-521-43384-3}}</ref> Fu ricevuto cordialmente da [[Papa Niccolò V|Papa Nicola V]], che lo aiutò finanziariamente. Gli unionisti nelle aree della Grecia [[Francocrazia|occupate dai latini]] continuarono a considerarlo il [[Patriarcato di Costantinopoli dei Latini|legittimo patriarca di Costantinopoli]].
 
Nel [[1458]], con il consenso di [[papa Pio II]] ordinò come [[Arcieparchia di Kiev|metropolita di Kiev, eHalyč die LituaniaRutenia]] Gregorio il Bulgaro.
 
== Eredità e culto ==