Benozzo Gozzoli: differenze tra le versioni

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== Vita e opere ==
=== Formazione ===
Nacque intorno al [[1420]] nel villaggio di San Colombano, presso la [[Badia a Settimo]] ([[Scandicci]]).<ref> Nel borgo si trova un’antica villa, identificata dal Carocci, che fino all’inizio del XIX secolo era di proprietà dei Gozzoli. All’inizio del XX secolo lo studioso si rammaricava dell’assenza di una lapide per celebrare sifatto genio. Cfr. Carocci, ''I Dintorni di Firenze'', Firenze, 1906-1907, vol. II, Roma, 1968,ristampa anastatica, alla voce ''Il Ramerino-Casa Caldini'', p. 448. Note sulla famiglia Gozzoli di Scandicci in M. Conti, A. Novembrini, ''op. cit.'', pp. 31-32.</ref> Nel [[1427]] si trasferì con la famiglia a [[Firenze]]. Le ipotesi sulla sua prima formazione degli storici dell'arte risultano piuttosto discordanti: l'ipotesi più accreditata sembrerebbe quella di [[Giorgio Vasari]], secondo il quale Benozzo sarebbe stato discepolo di [[Beato Angelico]].
 
Dal Vasari, oltre le poche notizie sulla vita di Benozzo, riceviamo anche il nome con cui lo conosciamo: il vero nome del pittore era infatti Benozzo di Lese, ribattezzato poi dal Vasari, nella seconda stesura delle ''Vite'' ([[1568]]), Benozzo Gozzoli. Di fatto, si ha la certezza che ricevette una valida formazione in maturità dal maestro Angelico, ne fu infatti collaboratore a Firenze nella decorazione del [[convento di San Marco|convento]] e della [[chiesa di San Marco (Firenze)|chiesa di San Marco]]. Furono eseguiti dal Gozzoli su progetto dell'Angelico: la ''Preghiera nell'Orto'' nella cella 34, l'''Uomo dei Dolori'' nella cella 39, la ''Crocifissione con la Vergine e i Santi Cosma, Giovanni Evangelista e Pietro Martire'' nella cella 38.
Nel [[1427]] si trasferì con la famiglia a [[Firenze]].
 
Tra il [[1437]] e il [[1439]] circa realizzò il ''Ratto di Elena'', tavoletta ottagonale che decorava la fronte di un cassone. Tra il [[1440]] e il [[1445]] circa eseguì la ''Madonna col Bambino e nove Angeli'' della [[National Gallery (Londra)|National Gallery di Londra]]. Il connubio formativo con il maestro durò ininterrottamente per un decennio, fatta salva la parentesi [[1444]]-[[1447]], in cui si impegnò a lavorare alla ''[[Porta del Paradiso]]'' del [[Battistero di Firenze]] come collaboratore di [[Lorenzo Ghiberti|Lorenzo]] e [[Vittorio Ghiberti]], forse gli si può attribuire il pannello con la storia di David. Il 23 maggio del [[1447]] è a [[Roma]] insieme all'Angelico chiamato da [[Eugenio IV]] per la decorazione di una cappella nel [[palazzo Apostolico]], forse quella del Sacramento, successivamente i due pittori collaborarono sotto [[Papa Niccolò V]] per la [[Cappella Niccolina]] sempre nei palazzi vaticani, fino al giugno del [[1448]].
Le ipotesi sulla sua prima formazione degli storici dell'arte risultano piuttosto discordanti: l'ipotesi più accreditata sembrerebbe quella di [[Giorgio Vasari]], secondo il quale Benozzo sarebbe stato discepolo di [[Beato Angelico]].
 
Al [[1449]] circa risale lo stendardo con la ''Madonna col Bambino'' per la [[Basilica di Santa Maria sopra Minerva]], dove il progetto e il disegno sono forse di [[Beato Angelico]]. Per il ''[[polittico Guidalotti]]'' dell'Angelico realizzato nel [[1448]] circa, Benozzo realizzò la figura di ''Santa Caterina d'Alessandria''. Il periodo di collaborazione e formazione alla stregua di Beato Angelico terminò nel [[1449]] con la decorazione delle volte della Cappella Nuova o di San Brizio nella [[cattedrale di Orvieto]]; nelle uniche due vele della volta terminate, il Gozzoli eseguì parte delle teste dipinte nei costoloni e alcuni dei volti della vela dei ''Profeti''.
Dal Vasari, oltre le poche notizie sulla vita di Benozzo, riceviamo anche il nome con cui lo conosciamo: il vero nome del pittore era infatti Benozzo di Lese, ribattezzato poi dal Vasari, nella seconda stesura delle ''Vite'' ([[1568]]), Benozzo Gozzoli.
 
Di fatto, si ha la certezza che ricevette una valida formazione in maturità dal maestro Angelico, ne fu infatti collaboratore a Firenze nella decorazione del [[convento di San Marco|convento]] e della [[chiesa di San Marco (Firenze)|chiesa di San Marco]]. Furono eseguiti dal Gozzoli su progetto dell'Angelico: la ''Preghiera nell'Orto'' nella cella 34, l'''Uomo dei Dolori'' nella cella 39, la ''Crocifissione con la Vergine e i Santi Cosma, Giovanni Evangelista e Pietro Martire'' nella cella 38.
 
Tra il [[1437]] e il [[1439]] circa realizzò il ''Ratto di Elena'', tavoletta ottagonale che decorava la fronte di un cassone.
 
Tra il [[1440]] e il [[1445]] circa eseguì la ''Madonna col Bambino e nove Angeli'' della [[National Gallery (Londra)|National Gallery di Londra]].
 
Il connubio formativo con il maestro durò ininterrottamente per un decennio, fatta salva la parentesi [[1444]]-[[1447]], in cui si impegnò a lavorare alla ''[[Porta del Paradiso]]'' del [[Battistero di Firenze]] come collaboratore di [[Lorenzo Ghiberti|Lorenzo]] e [[Vittorio Ghiberti]], forse gli si può attribuire il pannello con la storia di David.
 
Il 23 maggio del [[1447]] è a [[Roma]] insieme all'Angelico chiamato da [[Eugenio IV]] per la decorazione di una cappella nel [[palazzo Apostolico]], forse quella del Sacramento, successivamente i due pittori collaborarono sotto [[Papa Niccolò V]] per la [[Cappella Niccolina]] sempre nei palazzi vaticani, fino al giugno del [[1448]].
 
Al [[1449]] circa risale lo stendardo con la ''Madonna col Bambino'' per la [[Basilica di Santa Maria sopra Minerva]], dove il progetto e il disegno sono forse di [[Beato Angelico]].
 
Per il ''[[polittico Guidalotti]]'' dell'Angelico realizzato nel [[1448]] circa, Benozzo realizzò la figura di ''Santa Caterina d'Alessandria''.
 
Il periodo di collaborazione e formazione alla stregua di Beato Angelico terminò nel [[1449]] con la decorazione delle volte della Cappella Nuova o di San Brizio nella [[cattedrale di Orvieto]]; nelle uniche due vele della volta terminate, il Gozzoli eseguì parte delle teste dipinte nei costoloni e alcuni dei volti della vela dei ''Profeti''.
 
=== In Umbria e nel Lazio ===