Sardegna: differenze tra le versioni

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=== Arte ===
Il [[Neolitico]] fu il periodo in cui si rilevano le prime manifestazioni artistiche. Numerosi ritrovamenti delle [[Statuaria prenuragica e nuragica|tipiche statuine]] della [[Dea Madre]] e di ceramiche incise con disegni geometrici testimoniano le espressioni artistiche della preistoria sarda;. Successivamente la [[Civiltà nuragica|Cultura nuragica]] produrrà centinaia di statuine in bronzo e l'enigmatica statuaria in pietra dei [[Giganti di Mont'e Prama]].
 
Il connubio tra le popolazioni nuragiche e i mercanti provenienti da ogni parte del Mediterraneo portò ad una raffinata produzione di gioielli in oro, anelli, orecchini e monili di ogni genere, ma anche ceramiche, stele votive e decorazioni parietali<ref>{{cita web|nome=Regione Autonoma|cognome=della Sardegna|url=http://www.sardegnacultura.it/argomenti/arte/|titolo=Arte|accesso=29 settembre 2014|editore=Regione Sardegna|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141001204852/http://www.sardegnacultura.it/argomenti/arte/|dataarchivio=1º ottobre 2014|urlmorto=no}}</ref>. I Romani oltre all'architettura legata alle opere pubbliche, introdussero i [[mosaico|mosaici]] e ornarono con sculture e pitture le ricche ville dei [[Patrizio (storia romana)|patrizi]]<ref>{{cita web|nome=Regione Autonoma|cognome=della Sardegna|url=http://www.sardegnacultura.it/argomenti/arte/romana.html|titolo=Arte romana|accesso=29 settembre 2014|editore=Regione Sardegna|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141011060150/http://www.sardegnacultura.it/argomenti/arte/romana.html|dataarchivio=11 ottobre 2014|urlmorto=no}}</ref>. Nel [[Medioevo]], durante il periodo giudicale, le architetture delle chiese furono arricchite di [[Capitello|capitelli]], di [[Sarcofago|sarcofagi]], di [[Affresco|affreschi]], di [[Altare|altari]] in marmo e impreziosite successivamente da [[retablo|retabli]], dipinti da importanti pittori come il [[Maestro di Castelsardo]], [[Pietro Cavaro]], [[Andrea Lusso]], e la scuola del cosiddetto [[Maestro di Ozieri]] a cui facevano capo [[Giovanni del Giglio]] e [[Pietro Giovanni Calvano]] di origine senese.