Francesco Fausto Nitti: differenze tra le versioni

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=== Nella seconda guerra mondiale ===
Trasferitosi a [[Tolosa]], fu uno degli organizzatori di una rete spionistica clandestina per conto del ''Bureau Central de Renseignements et d'Action'' della Francia libera. Nel dicembre 1941 il ''reseau Bertaux'' di cui faceva parte fu smantellato graziein seguito all'[[arresto]] di uno dei suoi membri; anche Nitti fu arrestato e condannato ad un anno di [[reclusione]] che scontò fra [[Lodève]], [[Mauzac]] e [[Saint-Sulpice-la-Pointe]]. Terminata la reclusione fu però ulteriormente internato a [[Campo d'internamento di Le Vernet|Le Vernet]] come straniero pericoloso. Di qui il 30 giugno [[1944]] fu deportato dai nazisti (su un treno in seguito sinistramente noto come ''le train fantôme'', il treno fantasma) verso il [[campo di concentramento di Dachau]], ma durante il lungo viaggio riuscì rocambolescamente ad evadere nella zona della [[Haute Marne]]<ref>Racconta Nitti in ''Chevaux 8, Hommes 70'', pp. 99, 105-106: «L'idea dell'evasione mi aveva preso dall'inizio, come a molti altri miei compagni; avevo compreso che era l'unico modo di salvarmi. In molte occasioni e soprattutto durante i trasferimenti, avrei potuto realizzare il mio piano, ma ogni volta, a causa di qualche imprevisto, dovevo rinunciare. Ora dovevo agire a ogni costo. Il treno si stava avvicinando alla frontiera tedesca [...] Verso le nove e mezzo, vidi passare la stazione di Lecourt, sulla linea di Neufchâteau. Poi cominciai a discernere le ombre dei miei compagni […] Compresi che l'operazione era cominciata; vidi che le assi rimosse facevano penetrare una flebile luce attorno a noi. Il mio turno era arrivato. Le braccia dei miei compagni mi sostennero, mi abbassai e mi ritrovai tra le ruote in un fracasso assordante. Meccanicamente, eseguì i movimenti che già molte volte avevo ripetuto mentalmente. Sentì uno choc alle ginocchia e mi trovai tutto d'un colpo steso in mezzo alle rotaie, il viso contro la terra, le braccia attaccate al corpo [...] Sapevo che diciassette vagoni dovevano passare su di me. Il tempo mi sembrava lungo. Guardai verso la parte posteriore del treno e credetti di vedere che dovevano ancora passare pochissimi vagoni. In effetti, qualche istante dopo, l'aria fresca della campagna soffiava sul mio volto». Cfr. Francesco Cecchetti, [http://www.isgrec.it/sito_spagna/ita/vernet_ita.htm ''Vernet''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130323131941/http://www.isgrec.it/sito_spagna/ita/vernet_ita.htm |data=23 marzo 2013 }}, isgrec.it.</ref>.
 
Si aggregò alla [[Resistenza francese]], con i partigiani di [[Varenne-sur-Amance]], nel successivo agosto fu smobilitato.