Mago: differenze tra le versioni

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In precedenza le persone dedite alla magia erano state guardate per lo più con sospetto dagli esponenti della [[cultura ufficiale]], se non addirittura perseguitate.
Già gli [[antichi Greci]], dopo le [[guerre persiane]] in cui erano venuti in contatto con le [[magia oscura|pratiche oscure]] dei sacerdoti di [[Arimane]], incaricati di lanciare [[maledizioni]] contro l'esercito nemico, avevano attribuito al termine ''magòsmàgos'' un significato negativo, seppure mitigato in seguito dalla diffusione del trattato astrologico di [[Beroso]] che valorizzava anche gli aspetti benefici della magia.<ref>Massimiliano Kornmüller, ''Magica Incantamenta'', § 1, pp. 14-15, Roma, Mediterranee, 2013 ISBN 9788827223727.</ref>
 
Gli [[antichi Romani]], pur non condannando inizialmente la magia, a condizione che non nuocesse alla tenuta della società e al buon andamento dell'economia, si imbatterono analogamente nei maghi persiani quando verso la fine della [[Repubblica Romana]] si trovarono a fronteggiare i [[Parti]], i cui sacerdoti furono equiparati a [[stregoni]], figure inquietanti contro i quali [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] cercò di difendersi ricorrendo alla consulenza dei [[Caldei]].<ref name=kornmuller/>