Egberto di York: differenze tra le versioni

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|PostNazionalità = , fondatore dell'[[arcidiocesi]] di [[Antica arcidiocesi di York|York]] nel 735
}}
Nel 737, il fratello di Egberto divenne re di [[Regno di Northumbria|Northumbria]] e i due lavorarono insieme sulle questioni ecclesiastiche. Egberto fu un corrispondente di [[Beda il Venerabile|Beda]] e di [[Bonifacio (vescovo di Magonza)|Bonifacio]] e autore di un codice giuridico per il suo clero. Altre opere sono state a lui ascritte, sebbene l'attribuzione sia messa in dubbio dagli studiosi meodernimoderni.
 
==Biografia==
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Beda scrisse ad Egberto una lettera che trattava di questioni monastiche oltre che dei problemi delle grandi diocesi.<ref name=DNB/> La lettera, scritta nel 734, divenne nota come l<nowiki>'</nowiki>''Epistola ad Ecgberhtum episcopum''.<ref name=Rumble5>Rumble, "Introduction", in ''Leaders of the Anglo-Saxon Church'', p. 5</ref> Beda esortava Egberto a studiare la ''[[Cura Pastoralis|Cura Pastorale]]'' di [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]]<ref name=DNB/> e proponeva [[Aidano di Lindisfarne|Aidano]] e [[Cutberto di Lindisfarne|Cutberto]] come esempi di vescovi modello.<ref name=Yorke149>Yorke, ''Conversion of Britain'', p. 149</ref> Lo scopo principale della lettera di Beda era di esortare Egberto a riformare la sua chiesa per assomigliare più strettamente al piano originale di Gregorio Magno per essa.<ref name=Blair131>Blair, ''Introduction to Anglo-Saxon England'', p. 131</ref> L'ammonimento di Beda di dividere le diocesi rimase inascoltato, poiché Egberto non frazionò la sua vasta diocesi.<ref name=Harting241>Mayr-Harting, ''Coming of Christianity'', pp. 241–243</ref> I suffraganei continuarono ad essere limitati ai vescovi di [[Antica diocesi di Durham#Hexham|Hexham]], [[Antica diocesi di Durham#Lindisfarne|Lindisfarne]] e [[Antica diocesi di Durham#Whithorn|Whithorn]].<ref name=Forger1222>Cubitt, "Finding the Forger", in ''English Historical Journal'', p. 1222</ref>
 
[[Bonifacio (vescovo di Magonza)|Bonifacio]] scrisse ad Egberto, chiedendo sostegno contro [[Aethelbald di Mercia|Etelbaldo di Mercia]]. Bonifacio chiese all'arcivescovo anche alcuni libri di Beda, e in cambio mandò del vino per ubriacarsi "in un giorno lieto con i fratelli".<ref name=QHindley143>Citato in Hindley, ''Brief History of the Anglo-Saxons'', p. 143</ref> In un'altra occasione, Bonifacio mandò all'arcivescovo un mantello e inun ascougamanoasciugamano.<ref name=Blair165>Blair, ''Introduction to Anglo-Saxon England'', p. 165</ref>
 
===Scritti===
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Egberto scrisse il ''[[Dialogus ecclesiasticae institutionis]]'',{{efn|A volte il titolo è citato come ''Succinctus dialogus ecclesiasticae institutionis'' o con il titolo ancora più lungo di ''Succinctus dialogus ecclesiasticae institutionis a Domino Egbherto, Archiepiscopo Eburacae civitatis compositus''.<ref name=Ryan44/>}} che era un codice giuridico per il clero, che fissava le corrette procedure per molte questioni clericali ed ecclesiastiche, inclusi il [[guidrigildo]] per i clerici, l'entrata negli ordini clericali, la deposizione dal clero, i monaci criminali, i chierici in tribunale e altre vicende.<ref name=DNB/> Esso sopravvive come un unico manoscritto completo, con alcuni stralci in altri manoscritti.<ref name=Ryan44/>{{efn|Il manoscritto fa parte della [[Biblioteca Cottoniana]], è catalogato come ''Vitellius A xii'', ed è ai fogli da 4v a 8r in quel manoscritto.<ref name=Ryan44/>}} Poiché Egberto era l'arcivescovo anziano d'Inghilterra dopo la morte di [[Nothelm]] nel 739, è possibile che il ''Dialogus'' fosse destinato non solo alla chiesa northumbriana ma all'intera chiesa d'Inghilterra.<ref name=Rumble37>Rumble, "Introduction", in ''Leaders of the Anglo-Saxon Church'', p. 37</ref> Il ''Dialogus'' dettaglia un codice di condotta per il clero e il modo in cui il clero doveva comportarsi nella società.<ref name=Harting251>Mayr-Harting, ''Coming of Christianity'', pp. 251–252</ref> La data esatta in cui fu composto non è chiara, ma fu probabilmente dopo il 735, in base alla menzione dello stato arcivescovile di Egberto in un titolo oltre che alle evidenze interne dell'opera.<ref name=Ryan44/> Lo storico Simon Coates riteneva che il ''Dialogus'' non esaltasse particolarmente i monaci al di sopra del laicato.<ref name=Coates194>Coates, "Role of Bishops", in ''History'', p. 194</ref>
 
Altre opere furono attribuite a Egberto nel Medioevo, ma non sono considerate come autentiche dagli storici moderni. Queste comprendono una raccolta di canoni della chiesa, come pure un [[Penitenziale (libro)|penitenziale]] e un [[Pontificale (linro)|pontificale]].<ref name=BSE>Lapidge, "Ecgberht", in ''Blackwell Encyclopedia of Anglo-Saxon England''</ref> Il penitenziale, noto come il ''[[Paenitentiale Ecgberhti]]'', fu ascritto ad Egberto verso l'VIII o IX secolo, ma le sue cersioniversioni sopravvissute hanno poco o nessun contenuto che possa essere ricondotto in modo affidabile ad Egberto. Si pensa che il pontificale, noto come il ''[[Pontificale Egberti]]'', debba la sua attribuzione all'autorità di Egberto al fatto che il penitenziale attribuito ad Egberto fosse contenuto al suo interno. Da ultimo, si è dimostrato che la raccolta di leggi della chiesa nota precedentemente come le ''Excerptiones Ecgberhti'', ma oggi come la ''[[Collectio canonum Wigorniensis]]'', era opera di un arcivescovo posteriore di York, [[Vulstano di York|Vulstano]], e fu collegata ad Egberto solo dopo il periodo anglosassone. Oltre a queste opere latine, un testo in [[Lingua inglese antica|inglese antico]], variamente noto come lo ''[[Scriftboc]]'', ''Confessionale Pseudo-Egberti'' o ''Confessionale Egberti'', si riteneva un tempo una traduzione dal latino di Egberto, ma si sa ora che data al IX o X secolo.<ref name=Ryan44/>{{efn|Alcune delle opere precedentemente ascritte a Egberto sono ora ascritte a un autore dell'XI secolo, [[Ucario]].<ref name=Sharpe182>Sharpe, ''Handlist of Latin Writers'', p. 182</ref><ref name=Sharpe105>Sharpe, ''Handlist of Latin Writers'', pp. 105–106</ref>}}
 
===Morte===
 
Egberto morì il 19 novembre 766,<ref name=Handbook224/> e fu sepolto nella sua cattedrale a York.<ref name=DNB/> Egberto ebbe una reputazione dopo la morte come esperto di diritto canonico e di legislazione ecclesiastica, sia nella sua nativa Inghilterra sia sul continente in Europa.<ref name=Ryan42>Ryan, "Archbishop Ecgberht", in ''Leaders of the Anglo-Saxon Church'', p. 42</ref> Alcuino asserì che era noto anche come maestro di canto.<ref name=DNB/> Lo storico D. P. Kirby lo descrisse come un "grande" aecivescovoarcivescovo.<ref name=Kirby60>Kirby, ''Making of Early England'', p. 60</ref> Lo storico Henry Mayr-Harting affermò che Egberto "deve essere considerato come uno dei più grandi architetti della chiesa inglese dell'VIII secolo.<ref name=DNB/>
 
==Note==