Dante Alighieri: differenze tra le versioni

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L'educazione ufficiale era poi accompagnata dai contatti "informali" con gli stimoli culturali provenienti ora da altolocati ambienti cittadini, ora dal contatto diretto con viaggiatori e mercanti stranieri che importavano, in [[Toscana]], le novità filosofiche e letterarie dei rispettivi Paesi d'origine<ref name=":3"/>. Dante ebbe la fortuna di incontrare, negli anni ottanta, il politico ed erudito fiorentino ''[[Brunetto Latini|Ser]]'' [[Brunetto Latini]], reduce da un lungo soggiorno in [[Francia]] sia come ambasciatore della [[Repubblica di Firenze|Repubblica]], sia come [[Esilio|esiliato politico]]<ref>{{Cita web|autore=Andrea Mazzucchi|url=http://www.internetculturale.it/opencms/directories/ViaggiNelTesto/dante/c14.html|titolo=Brunetto Latini|accesso=3 giugno 2015|editore=Internet culturale|data=2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924035654/http://www.internetculturale.it/opencms/directories/ViaggiNelTesto/dante/c14.html#|dataarchivio=24 settembre 2015|urlmorto=sì}}</ref>. L'effettiva influenza di Ser Brunetto sul giovane Dante è stata oggetto di studio da parte di [[Francesco Mazzoni]]<ref>{{Cita|Mazzoni}}.</ref> prima, e di [[Giorgio Inglese]] poi<ref>{{Cita|Inglese}}.</ref>. Entrambi i filologi, nei loro studi, cercarono di inquadrare l'eredità dell'autore del ''[[Il Tesoretto|Tresor]]'' sulla formazione intellettuale del giovane concittadino. Dante, da parte sua, ricordò commosso la figura del Latini nella ''Commedia'', rimarcandone l'umanità e l'affetto ricevuto: {{Citazione|[...] e or m'accora,<br />la cara e buona imagine paterna<br />di voi quando nel mondo ad ora ad ora<br />m'insegnavate come l'uom s'etterna [...]|[[s:Divina Commedia/Inferno/Canto XV#82-85|''Inferno'', Canto XV, vv. 82-85]]}}
[[File:Dante Alighieri, Apoteosi a Firenze, 700° anniversario della morte (1321-2021), illustrazione dell'artista Giovanni Guida.jpg|miniatura|''Apoteosi di Dante Alighieri'', opera di [[Giovanni Guida]]]]
 
Da questi versi, Dante espresse chiaramente l'apprezzamento di una letteratura intesa nel suo senso "civico"<ref name=":2"/><ref>L'ultimo verso, infatti, ricorda molto il ''[[Somnium Scipionis]]'' di Cicerone, ove gli uomini resisi illustri per i loro meriti civili trovano finalmente pace in una sorta di "paradiso", eternandosi (come dice appunto Dante).</ref>, nell'accezione di utilità civica. La comunità in cui vive il poeta, infatti, ne serberà il ricordo anche dopo la morte di quest'ultimo. [[Umberto Bosco]] e Giovanni Reggio, inoltre, rimarcano l'analogia tra il messaggio dantesco e quello manifestato da Brunetto nel ''Tresor'', come si evince dalla volgarizzazione toscana dell'opera operata da [[Bono Giamboni]]<ref>{{Cita|Bosco-Reggio|p. 248, nota 85}}{{citazione|Gloria dona al prode uomo una seconda vita, cioè a dir che, dopo la sua morte, la nominanza che riman di sue opere buone mostra che egli sia ancora in vita}}</ref>.
 
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Dante, per motivi ancora sconosciuti, si allontanò da Verona per approdare, nel 1318, a [[Ravenna]], presso la corte di [[Guido Novello da Polenta]]. I critici hanno cercato di comprendere le cause dell'allontanamento di Dante dalla città scaligera, visti gli ottimi rapporti che intercorrevano tra Dante e Cangrande. Augusto Torre ipotizzò una missione politica a Ravenna, affidatagli dallo stesso suo protettore<ref>{{Cita|Torre}}.</ref>; altri pongono le cause in una crisi momentanea tra Dante e Cangrande, oppure nell'attrattiva di far parte di una corte di letterati tra i quali il signore stesso (cioè Guido Novello), che si professava tale<ref>{{Cita web|autore=Marco Santagata|url=http://www.lavitadidante.it/cronologia-della-vita-di-dante-alighieri/|titolo=Cronologia della vita di Dante|accesso=18 maggio 2015|editore=Mondadori|data=2012|citazione=Le cause della partenza sono ignote: forse un accresciuto disagio per l’ambiente scaligero (di cui resterebbe testimonianza nell’aneddoto riferito da Petrarca, Rerum memorandarum libri II 83: Cangrande chiede a Dante come mai non riesce a rendersi gradito al pari di un buffone di corte, il poeta risponde che gli uomini apprezzano chi è simile a loro), forse la fama di amico delle lettere goduta dal nuovo signore o la possibilità di trovare una sistemazione ai figli (in questo periodo Pietro ottiene il rettorato di due chiese ravennati, S. Maria in Zenzanigola e S. Simone del Muro).|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150401021910/http://www.lavitadidante.it/cronologia-della-vita-di-dante-alighieri/|dataarchivio=1º aprile 2015|urlmorto=sì}}</ref>. Tuttavia, i rapporti con Verona non cessarono del tutto, come testimoniato dalla presenza di Dante nella città veneta il 20 gennaio [[1320]], per discutere la ''[[Quaestio de aqua et terra]]'', l'ultima sua opera latina<ref>{{Cita|Giorgio Petrocchi|titolo = Vita di Dante|p. 199}}.</ref>.
 
Gli ultimi tre anni di vita trascorsero relativamente tranquilli nella città romagnola, durante i quali Dante creò un [[Salotto letterario|cenacolo letterario]] frequentato dai figli [[Pietro Alighieri|Pietro]] e [[Jacopo Alighieri|Jacopo]]<ref>Come sottolineato da {{Cita |Petrocchi|pp. 198-199}}, Dante fu raggiunto dal resto della famiglia, compresa (forse) la moglie Gemma.</ref><ref name="Cita|Ferroni|p. 7">{{Cita|Ferroni|p. 7}}.</ref> e da alcuni giovani letterati locali, tra i quali [[Pieraccio Tedaldi]] e Giovanni Quirini<ref name="Pet198">{{Cita|Petrocchi|p. 198}}.</ref>. Per conto del signore di Ravenna svolse occasionali ambascerie politiche<ref>«... si può dedurre che il signore di Ravenna volle impegnarlo, e forse più volte, in ambascerie e relazioni cancelleresche, mai in un servizio continuo e ufficiale di segretario...» ({{Cita |Petrocchi|p. 198}}).</ref>, come quella che lo condusse a [[Repubblica di Venezia|Venezia]]. All'epoca, la città lagunare era in attrito con Guido Novello a causa di attacchi continui alle sue navi da parte delle [[Galea|galee]] ravennati<ref name="P221">{{Cita|Petrocchi|p. 221}}.</ref> e il [[Doge (Venezia)|doge]], infuriato, si alleò con [[Forlì]] per muovere guerra a Guido Novello; questi, ben sapendo di non disporre dei mezzi necessari per fronteggiare tale invasione, chiese a Dante di intercedere per lui davanti al [[Consiglio dei Pregadi|Senato veneziano]]. Gli studiosi si sono domandati perché Guido Novello avesse pensato proprio all'ultracinquantenne poeta come suo rappresentante: alcuni ritengono che sia stato scelto Dante per quella missione in quanto amico degli [[Ordelaffi]], signori di Forlì, e quindi in grado di trovare più facilmente una via per comporre le divergenze in campo<ref>{{Cita|Dall'Onda|p. 158}}{{citazione|Tale fu la cagione dell'andata di Dante a Venezia che allora parve tanto più opportuna trattandosi di quistioni con gli Ordelaffi, giacché Dante era stato ''notario'' o segretario di Scarpetta Ordelaffi Signore di Forlì circa il 1307.}}
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[[File:Dante Alighieri, Apoteosi a Firenze, 700° anniversario della morte (1321-2021), illustrazione dell'artista Giovanni Guida.jpg|miniatura|''Apoteosi di Dante Alighieri'', opera di [[Giovanni Guida]]]]
Gli studiosi si sono domandati perché Guido Novello avesse pensato proprio all'ultracinquantenne poeta come suo rappresentante: alcuni ritengono che sia stato scelto Dante per quella missione in quanto amico degli [[Ordelaffi]], signori di Forlì, e quindi in grado di trovare più facilmente una via per comporre le divergenze in campo<ref>{{Cita|Dall'Onda|p. 158}}{{citazione|Tale fu la cagione dell'andata di Dante a Venezia che allora parve tanto più opportuna trattandosi di quistioni con gli Ordelaffi, giacché Dante era stato ''notario'' o segretario di Scarpetta Ordelaffi Signore di Forlì circa il 1307.}}
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=== La morte e i funerali ===
L'ambasceria di Dante sortì un buon effetto per la sicurezza di Ravenna, ma fu fatale al poeta che, di ritorno dalla città lagunare, contrasse la [[malaria]] mentre passava dalle paludose [[Valli di Comacchio]]<ref name=":10">{{Cita web|autore=Marco Santagata|url=http://www.lavitadidante.it/cronologia-della-vita-di-dante-alighieri/|titolo=Cronologia della vita di Dante|accesso=18 maggio 2015|editore=Mondadori|data=2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150401021910/http://www.lavitadidante.it/cronologia-della-vita-di-dante-alighieri/|dataarchivio=1º aprile 2015|urlmorto=sì}}</ref>. Le febbri portarono velocemente il poeta cinquantaseienne alla morte, che avvenne a [[Ravenna]] nella notte tra il 13 e il 14 settembre [[1321]]<ref name=":10" /><ref>«Ma quale giorno? Il Boccaccio e i codici del cosiddetto "gruppo del Cento" non esitano al riguardo: il 14 settembre: "nel dì che la esaltazione della Santa Croce si celebra dalla Chiesa", dice il Boccaccio. Invece gli epitafi [''sic''] di Giovanni del Virgilio (''Theologus Dantes'') e di Meneghino Mezzani (''Inclita fama'') danno la data del 13 settembre». ({{Cita|Petrocchi|p. 222}}).</ref>. I funerali, in pompa magna, furono officiati nella chiesa di San Pier Maggiore (oggi [[Basilica di San Francesco (Ravenna)|San Francesco]]) a Ravenna, alla presenza delle massime autorità cittadine e dei figli<ref>{{Cita|VI centenario dantesco|p. 6}}.</ref>. La morte improvvisa di Dante suscitò ampio rammarico nel mondo letterario, come dimostrato da [[Cino da Pistoia]] nella sua [[Canzone (metrica)|canzone]] ''Su per la costa, Amor, de l'alto monte''<ref>{{Cita web|autore=Andrea Mazzucchelli|url=http://www.internetculturale.it/opencms/directories/ViaggiNelTesto/dante/a28.html|titolo=La morte e le celebrazioni funebri|accesso=20 maggio 2015|editore=Internet Culturale|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150513032323/http://www.internetculturale.it/opencms/directories/ViaggiNelTesto/dante/a28.html#|dataarchivio=13 maggio 2015|urlmorto=sì}}</ref>.
 
I funerali, in pompa magna, furono officiati nella chiesa di San Pier Maggiore (oggi [[Basilica di San Francesco (Ravenna)|San Francesco]]) a Ravenna, alla presenza delle massime autorità cittadine e dei figli<ref>{{Cita|VI centenario dantesco|p. 6}}.</ref>. La morte improvvisa di Dante suscitò ampio rammarico nel mondo letterario, come dimostrato da [[Cino da Pistoia]] nella sua [[Canzone (metrica)|canzone]] ''Su per la costa, Amor, de l'alto monte''<ref>{{Cita web|autore=Andrea Mazzucchelli|url=http://www.internetculturale.it/opencms/directories/ViaggiNelTesto/dante/a28.html|titolo=La morte e le celebrazioni funebri|accesso=20 maggio 2015|editore=Internet Culturale|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150513032323/http://www.internetculturale.it/opencms/directories/ViaggiNelTesto/dante/a28.html#|dataarchivio=13 maggio 2015|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Le spoglie mortali ==