Nicola da Guardiagrele: differenze tra le versioni

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Nato a Guardiagrele dal padre Andrea scultore anch'egli, ci sono controversie sul suo cognome, in quanto il canonico nonché uno dei primi storici Filippo Ferrari di Guardiagrele sostiene in un suo opuscolo che il cognome fosse Gallucci, benché Nicola non si sia mai firmato col cognome nelle sue opere, e non ci siano documenti d'archivio che provino l'esistenza di tal cognome. Sicché di recente lo storico Damiano Venanzio Fucinese ha pubblicato un piccolo studio in cui smentisce alcune falsità, comprese quelle del Ferrari, riguardanti il cognome di Nicola, sostenendo che correttamente si debba pronunciare "Nicola da Guardiagrele". Smentì anche altri errori dello storico guardiese Giuseppe Iezzi che ne aveva individuata la casa natale e anche la sua bottega privata a Guardiagrele, nei pressi del Duomo.
 
Nicola lavorò inizialmente a Guardiagrele e dintorni, subendo certamente l'influsso dell'oreficeria di Sulmona, visibile nei primi lavori di sotensoriostensori eoste Croci astili di [[Francavilla al Mare]], [[Atessa]] e [[Lanciano]].
 
Subì principalmente, nel suo viaggio a Firenze, l'influenza del [[gotico]] e della scuola toscana del [[Lorenzo Ghiberti|Ghiberti]].<ref>[http://www.sapere.it/gr/ArticleViewServletOriginal?otid=GEDEA_nicola_da_guardiagrele&orid=GEDEA_nicola_da_guardiagrele&todo=LinkToFree Info su sapere.it]</ref>