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Quando un bambino è immerso nel mondo del linguaggio musicale, cercherà di trovare delle figure e delle strutture di ripetizione in tale linguaggio, questo è il modo in cui l'orecchio assoluto comincia a svilupparsi.
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Secondo alcune statistiche, solo lo 0,01% della popolazione ha questa abilità (1 ogni 10.000). Tali statistiche però si basano su test condotti solo su musicisti; i risultati vengono poi rapportati all'intera popolazione, assumendo quindi la discutibile ipotesi che chi non conosce la musica non possa avere l'orecchio assoluto. Ricerche sull'argomento condotte nel 2008 da parte della Eastman School of Music congiuntamente con il Department of Brain and Cognitive Sciences dell'[[Università di Rochester]] (USA) hanno messo a punto test applicabili a qualunque individuo (anche non musicista), e tali test indicherebbero che l'orecchio assoluto è in realtà molto più frequente di quanto ci si aspetti.<ref>Elizabeth West Marvin and Elissa Newport
▲Secondo alcune statistiche, solo lo 0,01% della popolazione ha questa abilità (1 ogni 10.000). Tali statistiche però si basano su test condotti solo su musicisti; i risultati vengono poi rapportati all'intera popolazione, assumendo quindi la discutibile ipotesi che chi non conosce la musica non possa avere l'orecchio assoluto. Ricerche sull'argomento condotte nel 2008 da parte della Eastman School of Music congiuntamente con il Department of Brain and Cognitive Sciences dell'Università di Rochester (USA) hanno messo a punto test applicabili a qualunque individuo (anche non musicista), e tali test indicherebbero che l'orecchio assoluto è in realtà molto più frequente di quanto ci si aspetti.<ref>Elizabeth West Marvin and Elissa Newport. 2008. "Statistical Learning in Language and Music: Absolute Pitch without Labeling." International Conference on Music Perception and Cognition (ICMPC10), Sapporo, Japan.</ref> Il ricercatore Gaby Lanyi sostiene che potenzialmente ogni persona nasce con l'orecchio assoluto ma che la maggior parte della popolazione perde questa capacità dopo il primo anno di vita perché non è stata data sufficiente importanza allo sviluppo del linguaggio musicale.
Ci sono diverse persone che dichiarano che sia possibile emulare l'orecchio assoluto a partire dall<nowiki>'</nowiki>''[[ear training]]''.
Nel marzo [[1981]], [[David Lucas Burge]] pubblicò su
Anche senza possedere l'orecchio assoluto, infatti, qualsiasi musicista a livello già avanzato può affermare di aver notato certe differenze di sensazione nel suonare trasposizioni di certi brani in tonalità diverse da quelle originali in qualche modo inspiegabili. Allo stesso modo, i musicisti potrebbero avere preferenze nel suonare certi accordi invece che altri, ma senza mai capire il perché. Anche senza avere grandi doti musicali, inoltre, si possono notare facilmente tali peculiarità di suono quando si suona una nota con uno strumento e si tenta di riconoscere la stessa nota in ottave diverse: in tal caso, infatti, difficilmente si usa l'[[orecchio relativo]], in quanto non si hanno conoscenze innate di intervalli e tonalità, ma si usa quasi inconsciamente l'orecchio assoluto.
Diversi autori, tra cui Burge, parlano di
== Note ==
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