Achille Tarducci: differenze tra le versioni

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==Opere==
Nelle sue opere Achille Tarducci si dimostra uno scrittore disinvolto e sufficientemente versato negli autori antichi e moderni. Ammira il talento, la bravura e le seguaci intuizioni di [[Giorgio Basta]], proponendolo come modello, beffeggiando [[Giulio Cesare Brancaccio]] che con le sue parole pretendeva influenzare le guerre. Avendo notato l'ignoranza dei capitani dell'epoca e le cattive abitudini dei soldati, giunse a dire "che i nostri fatti d'arme si perdono sempre con ragione, e si vincono a caso". Come gli intellettuali dell'epoca, Achille Tarducci ammirava gli ordini militari degli [[antichi romani]].
 
=== ''Il Turco vincibile in Ungaria, con mediocri aiuti di Germania'' ===
Venne pubblicato nel [[1600]] a [[Ferrara]] dall'editore [[Vittorio Baldini]]. Nel libro precede una divisione e numerazione dell'opera nelle sue parti principali; successivamente si trova la dedica dell'autore a Massimiliano III d'Austria, una lettera a Gian Francesco Aldobrandino, e un'altra lettera a Filippo [[Paleologo]] Emanuele, che era un suo amico che abitava a [[Venezia]]. Dopo una introduzione storica dei turchi in [[Ungheria]], parla dei loro mezzi di vittoria e della loro politica. Successivamente descrive i mezzi di vittoria e la politica degli ungheresi, insistendo sulla necessità di effettuare una guerra offensiva, proseguendola nonostante l'inverno e le fortezze. Nella terza parte del libro si descrive la strategia da seguire per affrontare i turchi.[[File:Giorgio-basta.jpg|thumb|Ritratto di Giorgio Basta, disegnato da Johann Von Achen, inciso da Lucas Kilian e stampato da Dominicus Custos, presente nel libro "Il turco vincibile in Ungaria, con mediocri aiuti di Germania" di Achille Tarducci]]