Trattato di Dovydiškės: differenze tra le versioni

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Per conferire all'incontro una parvenza di estraneità e assicurarsi la firma del trattato, i cavalieri teutonici invitarono i pagani a una battuta di caccia di cinque giorni nel maggio 1380.<ref name="jasienica33">{{en}}Paweł Jasienica, ''[https://books.google.it/books?id=RjppAAAAMAAJ&q=In+May+1380+Jagiello+met+at+Dawidyszki+—+under+the+excuse+of+hunting+–+with+representatives+of+the+Order+,+the+Grand+Hospitalier+and+the+mayor+of+Tczew+in+Pomerania+.+Some+of+the+agreements+were+kept+secret+from+Witold&dq=In+May+1380+Jagiello+met+at+Dawidyszki+—+under+the+excuse+of+hunting+–+with+representatives+of+the+Order+,+the+Grand+Hospitalier+and+the+mayor+of+Tczew+in+Pomerania+.+Some+of+the+agreements+were+kept+secret+from+Witold&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjD7ba409TrAhVFl4sKHWRYD2sQ6AEwAHoECAAQAQ| Jagiellonian Poland]'', Istituto americano di cultura polacca, 1978, p. 33.</ref> La controparte lituana era rappresentata da Jogaila e dal suo consigliere [[Vaidila]], mentre Vitoldo prese parte con il suo consigliere [[Ivan Olshanski]].<ref name="jasienica33"/> La presenza di Vitoldo complicò ulteriormente le modalità di conclusione del trattato, poiché si dovette fare il possibile per evitare che questi fosse messo a conoscenza delle reali finalità dei negoziati.<ref name="jasienica33"/> I teutonici inviarono il ''[[Commendatore|grosskomtur]]'' Rüdiger von Elner, il ''komtur'' di [[Elbing]] Ulrich von Fricke e il ''vogt'' di [[Tczew|Dirschau]] Albrecht von Luchtenberg.<ref name="kucinskas">{{lt}}Antanas Kučinskas, ''Kęstutis: lietuvių tautos gynėjas'', Vilnius: Mokslas, 1988, pp. 164–165. [[Online Computer Library Center|OCLC]] [https://www.worldcat.org/title/kestutis-lietuviu-tautos-gynejas/oclc/264917759 264917759].</ref> Il luogo in cui si stipulò l'intesa è sconosciuto. Il nome Dovydiškės si riscontra solo nelle cronache di [[Wigand di Marburgo]] (''Dowidisken''). Il trattato stesso menziona ''Daudiske'', un termine convertito in [[lingua tedesca]] come ''Daudiske'' o ''Daudisken''.<ref>{{de}}Robert Krumbholz, ''[https://books.google.it/books?id=osAOAAAAYAAJ&pg=PA478&dq=Daudisken&redir_esc=y#PPA478,M1| Altpreussische Monatsschrift]'' (vol. 26), ''Altpreussische Monatsschrift'', 1889, p. 478.</ref> Tuttavia, non esiste o quanto meno non si è a conoscenza di nessun luogo che presenti un toponimo simile né in [[Lituania]] né in [[Prussia]]. Alcune teorie affermano che la firma fosse stata eseguita da qualche parte tra [[Kaunas]] e [[Insterburg]] o che il villaggio si chiamasse ''Šiaudiniškė'' (''Szaudiniszki'').<ref name="jonynas"/>
 
Le clausole dell'accordo erano, nel complesso, contorte e non del tutto chiare. Jogaila e i cavalieri decisero di non attaccarsi a vicenda e, in base ai termini del documento, Jogaila accettava di non intervenire nel caso in cui l'ordine avesse attaccato Kęstutis o i suoi figli. Non sarebbe stata considerata una violazione il fornire l'aiuto considerato necessario perché suo zio e i suoi cugini non s'insospettissero.<ref name="jonynas">{{lt}}Ignas Jonynas, "Dovydiškės sutartis" in Vaclovas Biržiška, Lietuviškoji enciklopedija, '''VI''', Kaunas: Spaudos Fondas, 1937.</ref> Gli storici hanno evidenziato che il trattato fosse in qualche modo superfluo, in quanto le terre di Jogaila erano già salvaguardate dalla tregua decennale di Trakai, quella del 1379.<ref name="kucinskas"/> Lo scopo principale è da rintracciarsi altrove, ovvero nella garanzia la neutralità dei cavalieri teutonici nella lotta per il potere tra Jogaila e i suoi fratelli, i duchi Andrei di Polock e [[Demetrio I Staršij]], supportati dal [[Sovrani di Russia|Principe di Mosca]] [[Demetrio del Don]].<ref name="ivinskis">{{lt}}Zenonas Ivinskis, ''Lietuvos istorija iki Vytauto Didžiojo mirties'', Roma: Accademia lituana cattolica di scienze, 1978, pp. 271-279, [[Classificazione della Biblioteca del Congresso|LCC]] 79346776.</ref> Jogaila, dopo aver assicurato i confini a ovest, si concentrò sull'oriente, come dimostra la sua alleanza con l'[[Orda d'Oro]] per l'imminente [[battaglia di Kulikovo]] contro la [[Moscovia]].<ref name="kiaupa124126"/> Il motivo reale per cui questo accordo venne stretto non è mai stato del tutto chiaro: qualche storico attribuisce la responsabilità a sua madre [[Uliana di Tver']], mentre altri puntano il dito contro il suo consigliere Vaidila (morto nel 1381).<ref>{{en}}Joseph B. Koncius, ''Vytautas the Great, Grand Duke of Lithuania'', Miami: Franklin Press, 1964, pp. 21-23.</ref> Un punto di vista alternativo, forse più esauriente, tiene conto del contesto storico e si concentra sulla differenza generazionale: Kęstutis era vicino agli ottanta anni di vita ed era determinato a non accettare il cristianesimo (come era accaduto sin da quando si erano affermati i [[Gediminidi]]), mentre suo nipote era ne aveva cinquanta di meno ed era altrettanto determinato a trovare un modo per modernizzare il proprio paese e a convertirlo.<ref>{{en}}V. Stanley Vardys, [http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:o2wO07vpP7AJ:www.lituanus.org/1988/88_3_02.htm+&cd=1&hl=en&ct=clnk&gl=it&client=safari "Christianity in Lithuania"], vol. 34 num. 3, ''[[Lituanus]]'', autunno 1988, link verificato il 21 agosto 2020.</ref>
 
== Conseguenze ==