RaiSat: differenze tra le versioni
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== Premesse ==
fino alla fine degli anni '80, in [[Italia]], la ricezione dei programmi televisivi da parte dei telespettatori avveniva in pratica esclusivamente via terrestre, ovvero tramite segnali in radiofrequenza diffusi da una catena di ripetitori sparsi lungo il territorio nazionale, e (con l'eccezione del network nazionale privato [[Videomusic]], dal [[1984]]) l'offerta - fra le tv pubbliche e i network privati - non contemplava emittenti tematiche.<br>
Sulla spinta di quanto stava accadendo da pochi anni negli altri stati europei ([[Germania]], [[Francia]], e [[Gran Bretagna]] in testa), ove oltre alla diffusione terrestre era ben consolidata la trasmissione via cavo (che da noi in Italia, fino alla diffusione dell'[[IPTV]] nei primi anni 2000 non ha mai preso piede) con un numero sempre crescente di emittenti tematiche - in chiaro o a pagamento - ad affiancare quelle generaliste, si aprì una nuova frontiera: con la diffusione satellitare fu possibile aumentare esponenzialmente l'offerta televisiva, (ricevibile tramite un'antenna parabolica, un convertitore di banda, e un ricevitore dedicato) e raggiungere finalmente in modo uniforme la copertura del loro territorio nazionale e paesi limitrofi, ove nè la diffusione terrestre nè quella via cavo potevano capillarmente raggiungere ogni utenza. <br>
Nel corso degli anni '80 furono lanciati alcuni satelliti per telecomunicazioni destinati espressamente alla diffusione di segnali radiotelevisivi per l'utenza finale: quelli della flotta Telecom contenenti emittenti televisive e radiofoniche prevalentemente francesi, gli Astra contenenti in prevalenza emittenti britannihe e tedesche, e in via sperimentale l'ECS1 (European Communications Satellite, poi ribatezzato [[Eutelsat]] I-F1) che fin dal [[1985]] diffonderà in parte del continente europeo emittenti di altre nazioni, fra cui le italiane Raiuno e Raidue, con lo scopo di raggiungere anche i residenti all'estero.<br>
Dunque, negli anni successivi, anche la Rai volle realizzare un'emittente tematica destinata all'utenza satellitare.<br>
L'occasione si presentò dal 12 luglio 1989, quando fu lanciato in orbita il satellite Olympus a 18.8° Ovest: la Rai prenotò un transponder, con l'intenzione di creare un'emittente tematica a vocazione prettamente culturale.<br>
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== Prima fase ==
Il 31 gennaio 1990, sotto la presidenza di [[Enrico Manca]], venne inaugurata RaiSat, con un palinsesto dedicato a documentari, film, spettacoli, più una selezione di notizie tratte dai telegiornali dei principali broadcasters intenazionali, limitato a una manciata di ore ma ripetuto ciclicamente, multilingue, e anche con sottotitoli.<br>
Con l'occasione di sperimentare l'[[alta definizione]], fu RaiSat a diffondere alcune partite del [[Campionato_mondiale_di_calcio_1990|Campionato Mondiale di
Tuttavia, in Italia, gli alti costi da parte dell'utenza per dotarsi delle apparecchiature necessarie alla ricezione dei programmi televisivi via satellite frenarono eventuali possibili sviluppi di RaiSat, relegando il canale a una mera sperimentazione, un avamposto satellitare tematico in un momento in cui altre realtà nazionali avevano cominciato a diffondere - complessivamente - alcune decine di emittenti tematiche, che comunque motivarono quei pochissimi temerari (e facoltosi) telespettatori italiani a dotarsi di parabola, convertitore e ricevitore, per aumentare la scelta, sopratutto [[MTV Europe|musicale]] e [[Eurosport|sportiva]], grazie alle emittenti tematiche estere.<br>
Il 29 maggio [[1991]] il satellite Olympus, che diffondeva RaiSat in Europa, andò fuori orbita: il disservizio rientrò in breve tempo, quando fu riportato alla sua posizione predefinita, a 18.8° Ovest. Ma nella notte fra il 12 e il 13 agosto [[1993]], probabilmente urtato da un piccolo [[meteorite]], il satellite Olympus andò definitivamente fuori orbita, e stavolta non fu più possibile recuperarne il controllo.<br>
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