RaiSat: differenze tra le versioni
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{{Azienda
|nome = RaiSat
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|slogan = La tivù digitale moltiplicata per te
}}
'''RaiSat S.p.A.'''<ref>{{Cita web|url=http://www.rai.it/dl/bilancio2009/ita/bilancio/all01h.htm|titolo=::: RAI - Bilancio 2009 :::|sito=www.rai.it|accesso=6 febbraio 2018}}</ref> è stata una società controllata dalla [[Rai]] creata nel [[1997]]<ref>[http://saela.eu/lastampa/giorno.php?anno=1997&giorno=24&mese=10 Articoli La Stampa del 24/10/1997<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> per produrre [[canale televisivo|canali televisivi]] tematici per la [[televisione satellitare]], canali che oggi sono disponibili anche in tecnologia [[IPTV]] e [[digitale terrestre]] con vari provider televisivi.
Il nome ha ripreso quello dell'emittente satellitare tematica RaiSat, attiva dal 31 gennaio [[1990]] al 12 agosto [[1993]].
== Premesse ==
fino alla fine degli anni '80, in [[Italia]], la ricezione dei programmi televisivi da parte dei telespettatori avveniva in pratica esclusivamente via terrestre, ovvero tramite segnali in radiofrequenza diffusi da una catena di ripetitori sparsi lungo il territorio nazionale, e (con l'eccezione del network nazionale privato [[Videomusic]], dal [[1984]]) l'offerta - fra le tv pubbliche e i network privati - non contemplava emittenti tematiche.
Sulla spinta di quanto stava accadendo da pochi anni negli altri stati europei ([[Germania]], [[Francia]], e [[Gran Bretagna]] in testa), ove oltre alla diffusione terrestre era ben consolidata la trasmissione via cavo (che da noi in Italia, fino alla diffusione dell'[[IPTV]] nei primi anni 2000 non ha mai preso piede) con un numero sempre crescente di emittenti tematiche - in chiaro o a pagamento - ad affiancare quelle generaliste, si aprì una nuova frontiera: con la diffusione satellitare fu possibile aumentare esponenzialmente l'offerta televisiva, (ricevibile tramite un'antenna parabolica, un convertitore di banda, e un ricevitore dedicato) e raggiungere finalmente in modo uniforme la copertura del loro territorio nazionale e paesi limitrofi, ove nè la diffusione terrestre nè quella via cavo potevano capillarmente raggiungere ogni utenza.
Nel corso degli anni '80 furono lanciati alcuni satelliti per telecomunicazioni destinati espressamente alla diffusione di segnali radiotelevisivi per l'utenza finale: quelli della flotta Telecom contenenti emittenti televisive e radiofoniche prevalentemente francesi, gli Astra contenenti in prevalenza emittenti britannihe e tedesche, e in via sperimentale l'ECS1 (European Communications Satellite, poi ribatezzato [[Eutelsat]] I-F1) che fin dal [[1985]] diffonderà in parte del continente europeo emittenti di altre nazioni, fra cui le emittenti tv pubbliche italiane [[Raiuno]] e [[Raidue]], con lo scopo di raggiungere anche i residenti all'estero.<br>▼
Dunque, negli anni successivi, anche la Rai volle realizzare un'emittente tematica destinata all'utenza satellitare.<br>▼
▲Nel corso degli anni '80 furono lanciati alcuni satelliti per telecomunicazioni destinati espressamente alla diffusione di segnali radiotelevisivi per l'utenza finale: quelli della flotta Telecom contenenti emittenti televisive e radiofoniche prevalentemente francesi, gli Astra contenenti in prevalenza emittenti britannihe e tedesche, e in via sperimentale l'ECS1 (European Communications Satellite, poi ribatezzato [[Eutelsat]] I-F1) che fin dal [[1985]] diffonderà in parte del continente europeo emittenti di altre nazioni, fra cui le emittenti tv pubbliche italiane [[Raiuno]] e [[Raidue]], con lo scopo di raggiungere anche i residenti all'estero.
L'occasione si presentò dal 12 luglio 1989, quando fu lanciato in orbita il satellite Olympus a 18.8° Ovest: la Rai prenotò un transponder, con l'intenzione di creare un'emittente tematica a vocazione prettamente culturale.<br>▼
▲Dunque, negli anni successivi, anche la Rai volle realizzare un'emittente tematica destinata all'utenza satellitare.
▲L'occasione si presentò dal 12 luglio 1989, quando fu lanciato in orbita il satellite Olympus a 18.8° Ovest: la Rai prenotò un transponder, con l'intenzione di creare un'emittente tematica a vocazione prettamente culturale.
== Prima fase ==
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