Balrog: differenze tra le versioni
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Si tratta di un Balrog lui stesso, il più potente di tutti. Uccise [[Fëanor]] nella [[Dagor-nuin-Giliath]] ("Battaglia sotto le stelle", in data 1497 degli [[Anni degli Alberi]]), [[Fingon]] nella [[Nírnaeth Arnoediad]] ("Battaglia delle Innumerevoli Lacrime", 473 della [[Prima Era|Prima Era del Sole]]) ed [[Ecthelion]] nella caduta di [[Gondolin]] (511 della [[Prima Era|Prima Era del Sole]]), dal quale fu a sua volta ucciso.
Il nome ''Goth-mog'' (traducibile come "lotta e odio"<ref name="rp 264">''Racconti perduti'', p. 264.</ref>) viene fatto derivare dalla radice [[quenya]] ''koso-'', col significato di "lottare", e dalla [[desinenza]] ''-moko'' ("odiare") che diventò ''mot'' e, successivamente, ''mog''.
Nei ''[[Racconti ritrovati]]'', in un elenco a margine del racconto "''L'avvento dei Valar e la costruzione di Valinor''" viene chiamato ''Kosomot'', ed è detto figlio di [[Morgoth|Melkor]] e Ulbandi<ref>''Racconti ritrovati'', p. 107. Il riferimento alla madre di Kosomot si limita ad un laconico «da Ulbandi». Nel [[glossario]] dei nomi in quenya presenti nei racconti (''ivi''. p. 312) compare il nome in lessico quenya, ''Kosomoko'', e viene spiegata la trasposizione del nome nella forma gnomica ''Gothmog''.</ref>.
Un riferimento etimologico e genealogico analogo è riportato<ref
{{Citazione|Gli [[Elfi della Terra di Mezzo|Eldar]] lo chiamavano Kosmoko o Kosomok(o), ma il nome non si adatta per niente alla loro lingua e ha un brutto suono perfino nella nostra che è più rozza, dice Elfrith<ref>Si tratta di una variante del nome ''Ilfrith'' ovvero "[[Cuorpiccino]]", figlio di [[Voronwë]] e narratore del racconto della ''Caduta di Gondolin'' agli ospiti di ''Mar Vanwa Tyaliéva'' ("La casetta del gioco perduto"), la dimora di [[Tol Eressëa]] in cui vengono narrati i racconti dei primi due volumi di ''[[The History of Middle-earth]]''. Vedi ''[[Racconti ritrovati]]'', pp. 19-45 in cui viene presentata in forma di racconto questa introduzione: "La casetta del gioco perduto".</ref>.|''Racconti perduti'', p. 264}}
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