Croce Rossa Rumena: differenze tra le versioni

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A nemmeno tre settimane dalla sua fondazione 20 luglio 1876 la prima ambulanza della Croce Rossa Rumena partì per una missione umanitaria sul fronte serbo-turco a sud del [[Danubio]]. Sulla base della solidarietà che lega le Associazioni sorelle delle varie nazioni, la prima missione aveva lo scopo di fornire assistenza medica ai soldati feriti, indipendentemente dal campo di appartenenza.
Negli anni [[1877]]-[[1878]], durante la [[Guerra d'indipendenza rumena|Guerra d'Indipendenza]], la Croce Rossa Rumena intervenne con personale medico, ambulanze e treni medici a sostegno delle truppe impegnate negli scontri. Furono create strutture ospedaliere a Bucarest e in diverse città del paese. Le società della Croce Rossa provenienti dalla [[Croce Rossa tedesca|Germania]], [[Croce Rossa Italiana|Italia]], Belgio, Svezia e [[Croce Rossa francese|Francia]] inviarono aiuti materiali e personale medico.
[[File:Queen Marie and Princess Elizabeth of Romania with members of American Red Cross Mission outside American Hospital at Roman. LCCN 2017672631.jpg|thumb|La [[Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha|Regina Maria]] e la [[Elisabetta di Romania|Principessa Elisabetta di Romania]], con i membri della [[Croce Rossa Americana]], di fronte all'ospedale americano a [[Roman (Romania)|Roman]], nel 1918]]
 
 
 
Notevole fu il supporto durante la prima guerra mondiale, laddove la missione principale prevedeva il completamento del servizio militare dell'esercito attraverso l'organizzazione di 58 ospedali localizzati su tutto il territorio nazionale rumeno. Su richiesta della società, donne appartenenti alle più diverse categorie sociali si sono offerte volontarie per lavorare negli ospedali e nelle mense gestite dall'organizzazione. La stessa [[Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha|regina Maria]] fu coinvolta nelle operazioni svolte a sostegno dei feriti.
Durante questo periodo la Croce Rossa Rumena ha assistito nei propri ospedali oltre 150.000 feriti, fornito cibo ai militari, ai rifugiati e alla popolazione colpita dal conflitto, ha facilitato lo scambio di corrispondenza tra i prigionieri di guerra e le loro famiglie ed ha sostenuto con cibo e vestiario i prigionieri rumeni nei campi nemici.