Diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola: differenze tra le versioni

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Secondo [[Louis Duchesne]],<ref>[http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-4874_1903_num_23_1_6292 ''Les évêchés d'Italie et l'invasion lombarde''], in ''Mélanges d'archéologie et d'histoire'', tomo 23, 1903, p. 94 e nota 3.</ref> la diocesi di Cagli, storicamente accertata solo dall'[[VIII secolo]], deriva dall'antica sede di ''Pitinum Mergens'', a 8&nbsp;km. circa da Cagli, di cui sarebbe noto un vescovo, Romano, che prese parte al [[Concilio di Roma (499)|concilio romano]] indetto da [[papa Simmaco]] nel [[499]].<ref name="pitinum">Gli atti di questo concilio indicano Romano come ''episcopus Pitinatium''. Tuttavia nella regione esistevano due località con questo nome: [[Pitinum Mergens]], corrispondente all'odierna [[Acqualagna]] presso Cagli, e [[Pitinum Pisaurense]], l'odierna [[Macerata Feltria]]. Gli atti conciliari non permettono di stabilire a quale delle due località appartenesse il vescovo Romano. Charles Pietri, ''Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604)'', École française de Rome, vol. II, Roma 2000, p. 1901.</ref>
 
La tradizione ha attribuito alla diocesi altri due vescovi, Greciano, presente al [[concilio]] di [[Rimini]] del [[359]], e Vaticano, presente a [[Roma]] nel [[502]] ad un altro sinodo indetto da papa Simmaco. Tuttavia è incerta la loro attribuzione, perché le lezioni dei manoscritti non rendono certa la loro appartenenza a Cagli. Questa difficoltà emerge anche per molti degli altri vescovi attribuiti a Cagli nel primo millennio cristiano.
 
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] la diocesi vide l'arrivo dei barbari; venne tuttavia risparmiata da incendi e da distruzioni, grazie anche all'ubicazione favorevole. In seguito questo territorio fu dominato dai [[Goti]], dai [[Impero Bizantino|Bizantini]] e poi dai [[Longobardi]]. Infine [[papa Stefano II]] (752-757), grazie all'aiuto di [[Pipino il Breve|Pipino]], re dei [[Franchi]], riuscì a strappare ai Longobardi il territorio cagliese.