Cimitero acattolico di Roma: differenze tra le versioni

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Nel [[1803]] fu sepolto uno dei figli di Guglielmo von Humboldt, un ministro di [[Prussia]] presso la [[Santa Sede]], che aveva chiesto un appezzamento di terreno per seppellire sé stesso e i suoi familiari. Questo terreno, che anticamente era delimitato, si trova ora all'interno dell'area cimiteriale e sono rimasti alcuni pilastri della recinzione<ref name = "storia"/>. Successivamente vi trovò sepoltura anche la moglie del ministro<ref name = "storia"/>.
 
All'inizio del [[XIX secolo]] nell'area cimiteriale sorgevano solo degli agrifogli, e non vi erano altri ripari per le tombe sparse nella campagna, ove pascolavano le greggi. I cipressi che adornano il cimitero sono stati impiantati successivamente<ref name = "storia"/>. Negli anni 20 dell'Ottocento la parte originaria del sepolcreto fu chiusa e si provvide alla realizzazione di un nuovo "recinto", delimitato oltretutto da mura, che fu poi seguito da altre estensioni. Nel [[1824]] venne fatto erigere un fossato che cingeva la parte antica del cimitero. Anticamente erano vietate le croci o le iscrizioni, come in tutti i cimiteri acattolici, perlomeno fino al 1870<ref name = "storia"/>. Nel [[1918]] furono vietate le [[inumazione|inumazioni]]<ref name = "storia"/>.
 
Da tempo vi sono tombe comuni suddivise per nazioni: [[Germania]], [[Grecia]], [[Svezia]] e [[Romania]] (destinata ai romeni ortodossi [[Apolidia|apolidi]])<ref name = "storia"/>. Al [[2011]] la custodia e la gestione del cimitero era affidata alle rappresentanze straniere in Italia. I grandi, centenari [[Cupressus|cipressi]], il prato verde che circonda parte delle tombe, la bianca [[Piramide Cestia|piramide]] che svetta dietro la recinzione di [[Mura aureliane|mura romane]], insieme ai gatti che prendono il sole e passeggiano indisturbati tra le lapidi redatte in tutte le lingue del mondo, conferiscono a questo piccolo [[cimitero]] uno stile inimitabile. Come d'uso solitamente nei cimiteri anglosassoni, sono assenti fotografie sulle lapidi.
Negli anni 20 dell'Ottocento la parte originaria del sepolcreto fu chiusa e si provvide alla realizzazione di un nuovo "recinto", delimitato oltretutto da mura, che fu poi seguito da altre estensioni.
 
Nel [[1824]] venne fatto erigere un fossato che cingeva la parte antica del cimitero. Anticamente erano vietate le croci o le iscrizioni, come in tutti i cimiteri acattolici, perlomeno fino al 1870<ref name = "storia"/>. Nel [[1918]] furono vietate le [[inumazione|inumazioni]]<ref name = "storia"/>.
 
Da tempo vi sono tombe comuni suddivise per nazioni: [[Germania]], [[Grecia]], [[Svezia]] e [[Romania]] (destinata ai romeni ortodossi [[Apolidia|apolidi]])<ref name = "storia"/>.
 
Al [[2011]] la custodia e la gestione del cimitero era affidata alle rappresentanze straniere in Italia.
 
I grandi, centenari [[Cupressus|cipressi]], il prato verde che circonda parte delle tombe, la bianca [[Piramide Cestia|piramide]] che svetta dietro la recinzione di [[Mura aureliane|mura romane]], insieme ai gatti che prendono il sole e passeggiano indisturbati tra le lapidi redatte in tutte le lingue del mondo, conferiscono a questo piccolo [[cimitero]] uno stile inimitabile. Come d'uso solitamente nei cimiteri anglosassoni, sono assenti fotografie sulle lapidi.
 
=== Italiani ===