Fontana delle 99 cannelle: differenze tra le versioni

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== Storia ==
[[File:L'Aquila, Fontana della 99 Cannelle 2007 by-RaBoe-1.jpg|thumb|Il fronte centrale della fontana]]
La storia della fontana delle 99 cannelle, comunemente considerata uno dei primi monumenti civici dell'[[L'Aquila|Aquila]] e un'esaltazione della sua origine autonoma<ref name=Clementi>{{Cita|Clementi, Piroddi||Clementi, 1986}}, pag.44</ref>, non è di semplice interpretazione. Essa fu probabilmente eretta su prroooogettoprogetto dell'architetto [[Tancredi da Pentima]] nel [[1272]]<ref name=AbruzzoCultura>{{cita web|autore=Abruzzo Cultura|url=http://cultura.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=fontanaAQ&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuFont2298&tom=298|titolo=Fontana delle 99 cannelle|accesso=08-12-10}}</ref>, a pochi anni dalla seconda [[Storia dell'Aquila#Fondazione, ricostruzione e ascesa della città|fondazione della città]], come testimoniato dalla [[lapide]] sita sulla parete di fronte al cancello d'ingresso che si conclude nel seguente modo<ref>L'iscrizione completa della [[lapide]] recita testualmente: URBS NOVA - FONTE NOVO VETERI QUOQUE FLUMINE GAUDENT HOC OPUS EGREGIUM QUI CERNIT AD OMNIA LAUDENT NON MIRERIS OPUS OPERIS MIRARE PATRONOS QUOS LABOR ET PROBITAS AQUILAE FACIT ESSE COLONOS GENTE FLORENTINUS ALETA PROBUS LUCHESINUS FONTIS OPUS CLARIS FECIT AEDIFICARI REGIUS HIC RECTOR AQUILAM DOTAVIT HONORE HAEC NIMIS ACCREVIT EIUS FACIENTE FAVORE ANNO DOMINI MCCLXXII MAGISTER TANCREDUS DE PENTOMA DE VALVA FECIT HOC OPUS</ref>:
<small><div align="center">
ANNO DOMINI MCCLXXII <br />MAGISTER TANCREDUS DE PENTOMA DE VALVA FECIT HOC OPUS
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== Descrizione ==
A pianta [[trapezio (geometria)|trapezoidale]] di notevole impatto prospettico, originariamente era costituita da un elaborato sistema simbolico astrologico ripetuto anche nelle aggiunte del [[1582]] ad opera di Alessandro Ciccarone. La fontana si sviluppa su tre fronti ed è posta ribassata rispetto alla sede stradale; sul lato aperto termina con una scalinata che guarda la medievale [[Chiesa di lSan <ref></ref>Vito (L'Aquila)|chiesa di San Vito]].
 
Il perimetro della fontana, che per un lato si appoggia alla cinta muraria della [[L'Aquila|città]], è caratterizzato dall'intreccio di masselli di [[pietra]] [[bianco|bianca]] e [[Rosa (colore)|rosa]] tratta dalla vicina cava di [[Sassa|Genzano di Sassa]], presenti anche nella facciata della [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]] e in altri monumenti dell'[[L'Aquila|Aquila]]<ref>Il bianco e il rosso/rosa sono gli antichi colori civici della città, modificati in seguito al [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto del 1703]] nel nero e verde attuali</ref>. È costituita da cinque vasche poste su livelli differenti e leggermente sfalsati tra loro, sulla più alta delle quali viene immessa l'acqua tramite appositi mascheroni. Questa struttura era appositamente studiata per consentire il lavaggio del bucato che vi avvenne quotidianamente sino ai primi decenni del [[XX secolo]].
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Un altro mistero legato all'opera riguarda la [[sorgente (idrologia)|sorgente]] di alimentazione, tenuta volontariamente segreta per evitare che un castello piuttosto che un altro ne rivendicasse la paternità, tanto da spingere a giustiziare il progettista affinché non la rivelasse a nessuno; secondo la leggenda le spoglie di Tancredi da Pentima sono tuttora poste al di sotto della pavimentazione della fontana<ref name="FAI"/>. La sorgente della fontana è con ogni probabilità posta nelle vicinanze della chiesa di Santa Chiara, sul lato nord-orientale della zona della ''Rivera''.
 
 
== Note ==