Testa o croce: differenze tra le versioni

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== Origini ==
[[File:1lira1863front.jpg|thumb|1 lira del 1863: la faccia raffigurante "testa"]] [[File:1lira1863retro.jpg|thumb|1 lira del 1863: la faccia raffigurante "croce"]]
Il termine "testa o croce" deriva dalle sagome che erano frequentemente utilizzate sulle facce di molte monete (appunto, una testa ed una croce). Questo sistema di estrazione è comune in molte culture, con un nome generalmente derivante dalle raffigurazioni sulle facce dei conii dei singoli paesi. Nell'antica [[Roma (città antica)|Roma]], il testa o croce veniva praticato come gioco, ed era denominato "navia aut capita" (nave o testa), perché le monete recano su un lato la testa di [[Giano]] bifronte e sull'altro la [[prua]] di una [[galea]]. Analogamente, il nome [[Gran Bretagna|inglese]] ''heads or tails'' (letteralmente ''teste o code'') deriva probabilmente dalla moneta da dieci [[Sterlina britannica|pence]], su cui erano rappresentate la faccia del monarca regnante, ed un leone [[araldica|araldico]] con la coda ritta. In [[Germania]], il sistema è chiamato ''Kopf oder Zahl'' (testa o numero), poiché su di un lato della moneta era indicato il valore della stessa. In [[Irlanda]], si usa il nome ''heads or harps'' (teste o [[Arpa|arpe]]), dal momento che questo strumento musicale è spesso rappresentato sulle monete (anche sull'attuale [[euro]] irlandese). Analogamente, in [[Brasile]] il testa o croce è detto ''cara ou coroa'' (faccia o corona), in [[Messico]] ''águila o sol'' (aquila o sole), in [[Russia]] ''орёл или ре́шка'' (''orël ili reška'', aquila o simbolo sul verso), in Svizzera e ad [[Hong Kong]] ''公定字'' (testa o parola, infatti sul conio di Hong Kong, il valore delle monete è scritto per esteso).
 
Le origini del testa o croce sono molto lontane nel tempo. Già nell'[[antica Grecia]] troviamo l'"Ostrakinda" (gioco del coccio, o della conchiglia) un passatempo per ragazzi. Due ''avversari'' coloravano la faccia esterna di una conchiglia di nero, e lasciavano bianca quella interna. Uno dei due lanciava quindi in aria la conchiglia, mentre l'altro doveva indovinare quale faccia (nera o bianca, la formula greca era "nyx kai hemera", giorno o notte) essa mostrasse una volta a terra.