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Circa alle ore 17:00, un'ampia formazione giapponese fu rilevata diretta verso il 3º Gruppo. Come avvenne per l'attacco al 2º Gruppo, la maggior parte degli attaccanti furono abbattuti dai caccia di scorta. I velivoli sopravvissuti scesero di quota posizionandosi poco sopra la superficie dell'acqua per evitare di essere rilevati dai radar e, in pochi minuti, questo ridotto gruppo di caccia e aerosiluranti eseguì un'attacco alle navi statunitensi. Tuttavia il gruppo navale subì solo danni poco rilevati grazie alle manovre evasive, alla burrasca che colpì l'area e alla poca assistenza che i caccia giapponesi fornirono agli aerosiluranti.<ref>{{Cita|Sherman (1944)|pp. 7–8.}}</ref>
 
Il 1º Gruppo era stato scelto per scortare il ripiegamento della flottiglia della ''Camberra''. Alle ore 16:15, l'incrociatore USS ''Houston'' si unì al Gruppo per rimpiazzare la ''Wichita'', la quale era posizionata come schermo a babordo della portaerei ''Wasp'' prima di essere designata per il rimorchio. Alle 18:31, subito dopo il tramonto, comparve una formazione giapponese. Il fuoco contraereo del gruppo a cui apparteneva il [[picchetto radar]] abbatté dieci aerei, mentre questi si dirigevano verso le portaerei, ma molti altri riuscirono a proseguire verso il centro del gruppo.<ref>{{Cita|McCain (1944)|p. 16.}}</ref> Almeno due velivoli sganciarono in acqua i siluri puntando alla ''Houston'', la quale viro di tribordo per evitare il primo in arrivo. Se il secondo siluro non riuscì a colpire l'incrociatore, il primo centrò il vascello a mezzanave tra la [[chiglia]] e la [[cintura corazzata]].<ref>{{Cita|Behrens (1944)|pp. 6–7.}}</ref> L'allagamento delle sale macchina e altre sezioni inferiori inclinarono la nave di 16°. Molti uomini dell'equipaggio finirono in acqua, oltre la fiancata della nave pericolosamente piegata. Si arrivò al punto di dare l'ordine di abbandonare la nave, ma infine fu deciso che l'incrociatore pesante USS ''Boston'' avrebbe rimorchiato la ''Houston'' più a est.<ref name="PDS1947">{{Cita|Preliminary Design Section (1947)}}.</ref> Gli attacchi contro il 1º Gruppo continuarono per ore dopo aver centrato la ''Houston'', ma i giapponesi non ottennero altri successi.<ref>{{Cita|McCain (1944)|p. 17.}}</ref>
 
=== 15 ottobre ===
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Gli aerei statunitensi eseguirono ricerche a lungo raggio sia al mattino che al pomeriggio, nella speranza che la flotta giapponese si dirigesse verso l'esca. Alla sera fu chiaro che i giapponesi avevano compreso di poter attaccare una facile preda, tuttavia non vi fu alcuno scontro navale.<ref>{{Cita|Cannon (1993)|p. 43.}}</ref>
 
Nonostante le navi nipponiche non comparvero mai all'orizzonte, i loro attacchi aerei continuarono per tutta la mattino, fino a pomeriggio inoltrato. La copertura aerea statunitense alla Divisione Esca venne affidata alle portaerei leggere {{Nave|USS|Cowpens|CVL-25|6}} e {{Nave|USS|Cabot|CVL-28|6}}. L'assalto più duro che dovettero affrontare fu di 75 aerei, eseguito dai giapponesi circa alle 13:30.<ref>{{Cita|Eder (1944)|pp. 46–47.}}</ref> Un bimotore giapponese riuscì a sfuggire ai caccia statunitensi e alla contraerea navale, sopravvivendo abbastanza da sganciare in acqua un siluro prima di schiantarsi in mare.<ref>{{Cita|Behrens (1944)|pp. 9–11.}}</ref> Il silurò colpì la fiancata destra dell'incrociatore ''Houston'', nella porzione posteriore, scagliando venti uomini fuori bordo e spargendo carburante in mare. Non essendo sicuro se la nave sarebbe sopravvissuta, il capitano della nave inizialmente ordinò l'evacuazione dei 300 uomini d'equipaggio. Infine il vascello resistette e il lento rimorchio continuò in direzione della base della Marina statunitense a [[Ulithi]].<ref>{{Cita|Behrens (1944)|pp. 2–3.}}</ref><ref name="PDS1947"/>
 
 
 
One twin engine plane fought through the CAP and ships' anti-aircraft batteries, surviving just long enough to put a torpedo in the water before the plane itself crashed into the sea.{{sfn|Behrens|1944a|pp=9–11}}
 
== Conseguenze ==