Specismo: differenze tra le versioni

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== Origine del termine ==
Il termine fu coniato nel [[1970]] dallo psicologo [[Regno Unito|britannico]] [[Richard Ryder]], pioniere del movimento di liberazione animale, per calco da [[razzismo]] e [[sessismo]], con l'intento di descrivere in particolare gli atteggiamenti umani che coinvolgono una discriminazione degli animali, inclusa la concezione degli animali come oggetti o proprietà.
 
Il termine viene usato comunemente nel contesto della letteratura sui [[diritti animali]], per esempio nelle opere di [[Peter Singer]] e [[Tom Regan]].
 
{{Citazione|Se non c'è giustificazione morale all'ignorare la sofferenza quando è presente – ed essa è presente nelle altre specie – che cosa dire del nostro atteggiamento nei confronti di queste altre specie? [[Richard Ryder]] […] usa il termine ''speciesism'' («specismo») per definire la nostra convinzione di aver diritto a trattare i membri di altre specie in una maniera che non sarebbe ammessa per i membri della nostra stessa specie. Il termine […] rende bene le analogie tra questo atteggiamento e il razzismo. Il non razzista farà bene a tenerle presenti quando è portato a difendere il comportamento umano nei confronti dei non umani. «Non dobbiamo preoccuparci della condizione della nostra stessa specie prima di occuparci delle altre?» si chiederà, magari, il non razzista. Se sostituiamo «razza» a «specie» vediamo che si tratta di una domanda che è meglio non porsi. «ÈE' adeguata, dal punto di vista della nutrizione, una dieta esclusivamente [[vegetarianismo|vegetariana]]?» è una domanda che richiama alla mente l'argomento del proprietario di schiavi secondo cui lui e tutta l'economia del Sud sarebbero andati in rovina senza il sostegno della manodopera schiava. C'è perfino un parallelo con gli scetticismi e i dubbi circa le sofferenze degli animali, perché secondo alcuni schiavisti c'era da dubitare che i negri soffrissero nella stessa misura dei bianchi.|[[Peter Singer]], ''Le sofferenze inflitte agli animali'' (''The sufferings of the Animals'', Oxford, 1973), in ''Comunità'', edizione 170, 1973, pag. 251}}
 
Gli [[antispecismo|antispecisti]] ritengono che la [[morale]] e l'[[etica]] comune, così come gli [[Ordinamento giuridico|ordinamenti]] nazionali ed internazionali, siano ad oggi contraddistinti da una filosofia specista.
 
== Definizione ==