Alesso Baldovinetti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nato a Firenze nel 1427<ref>Per la data di nascita si legga la nota critica all'edizione pubblicata a Firenze nel 1848 dell'opera del Vasari ''Le Vite de' più eccellenti Pittori, Scultori e Architetti'' (Volume 4, Le Monnier, Firenze 1848, p. 101);[http://books.google.it/books?id=IKgPAAAAQAAJ&pg=PA101]; A. Huebscher (2020, pp. 35, 524, doc. 1).</ref> da Baldovinetto e Agnola Ubaldini da Gagliano, nel [[1448]] si iscrisse nella [[Accademia di belle arti di Firenze|Compagnia di San Luca]] e fu allievo forse di [[Domenico Veneziano]]. Nei primi dipinti è rintracciabile l'influsso del [[Beato Angelico]], con il quale collaborò alla decorazione delle ante dell'armadio della [[Basilica della Santissima Annunziata]].
 
Con Domenico Veneziano realizzò uno dei confronti artistici, a detta delle fonti antiche, fra i più interessanti del [[Rinascimento]]. Verso il [[1461]] Baldovinetti finì il ciclo di [[affreschi]] nella [[chiesa di Sant'Egidio (Firenze)|chiesa di Sant'Egidio]], iniziato dal Veneziano e da [[Piero della Francesca]] e continuato da [[Andrea del Castagno]]. Malgrado il ciclo sia andato distrutto nel corso del Settecento, alcuni storici dell'arte attribuiscono all'opera una rilevanza pari a quella della [[Cappella Brancacci]]. Di quel ciclo di affreschi ci resta traccia solo in alcuni frammenti delle [[sinopia|sinopie]] (fra l'altro poco significativi, perché relativi alla decorazione del basamento sul quale poggiavano le figure) conservati oggi nel museo del [[cenacolo di Sant'Apollonia]].