Quando noi morti ci risvegliamo: differenze tra le versioni

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|Libretto =
|Scena =
|Epocacomposizione = febbraio-novembre [[1899]]
|Primapubblicazione = [[1899]]
|Primarappresentazione = 1626 dicembregennaio 1899[[1900]]
|Teatro = Königliches Hoftheater, [[Haymarket TheatreStoccarda]] (Londra)
|Primaitaliana = 2 maggio [[1900]]
|Teatroprimaitaliana = [[Teatro Manzoni (Milano)|Teatro Manzoni]], [[Milano]]
|Premi =
|Versionisuccessive =
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|Cataut =
}}
'''''Quando noi morti ci risvegliamo''''' (''Når vi døde vågner'') o '''''Quando noi morti ci destiamo''''' è l’ultima opera teatrale del drammaturgo norvegese [[Henrik Ibsen]], scritta tra il febbraio e il novembre 1899 e andata in scena in prima assoluta a Londra nel dicembre dello stesso anno.<ref>{{Cita libro|nome=Henrik|cognome=Ibsen|titolo=Plays: The pillars of society. John Gabriel Borkman. When we dead awaken|url=https://books.google.co.uk/books?id=pRtKAAAAYAAJ&q=When+We+Dead+Awaken+theatre+royal+haymarket&dq=When+We+Dead+Awaken+theatre+royal+haymarket&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwivkJ7N1KLhAhXxXhUIHWS5BHkQ6AEINjAC|accesso=2019-03-27|data=1980-09-25|editore=Eyre Methuen|lingua=en|ISBN=9780413463609}}</ref>
 
== Trama ==
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; Terzo atto
Nel capanno da caccia sulla cima della montagna, Maia e Ulfheim litigano per le avances che l'uomo le ha appena fatto. Maia vuole immediatamente tornare all'hotel, ma Ulfheim l'avverte che il sentiero è troppo pericolo perché lei lo possa percorrere da sola senza rischiare la vita. Intanto Arnold ed Irena li raggiungono e il cacciatore è sorpreso di vedere che ce l'abbiano fatta da soli, dato che il sentiero è così difficile da percorrere. Ulfheim li avverte che una tempesta si avvicina e accetta di riportare Maia all'hotel, oltre a suggerire ad Arnold e Irena di restare al sicuro nel capanno finché non tornerà con gli aiuti. Irena non vuole essere salvata però, perché crede la suora la farà internare in un ospedale psichiatrico e tenta quindi di uccidersi con il suo pugnale. Arnold la ferma e la donna confessa di avere provato a ucciderlo prima, ma di essersi fermata dopo aver realizzato che l'uomo era già morto. Gli spiega che l'amore che li legava durante la vita terrena è ormai morto in entrambi, ma Arnold le fa notare che sono entrambi liberi e possono provare a vivere a pieno. Irena accetta a condizione che i due salgano al di sopra delle nuvole della tempesta che si avvicina, scalando la montagna per essere simbolicamente sposati dai raggi del solo. Mentre si sente la voce di Maia che canta in lontananza, Arnold e Irena si inerpicano sulla montagna, ma vengono travolti e uccisi da una valanga. La suora, che ha seguito Irena di nascosto, assiste inorridita e impotente alla scena. Dopo un momento di silenzio, la suora benedice i due amanti morti, mentre la canzone di Maia riecheggia nell'aria.
 
== Rappresentazioni ==
Presentato in forma di lettura il 16 dicembre 1899 all'[[Haymarket Theatre]] di Londra<ref>[https://ibsenstage.hf.uio.no/pages/event/84862 ''Når vi døde vågner''] su IbsenStage</ref>, la prima messa in scena è stata il 26 gennaio 1900 al Königliches Hoftheater di [[Stoccarda]].
 
La prima in Italia, con il titolo ''Quando noi morti ci destiamo'', è stata il 2 maggio 1900 al [[Teatro Manzoni (Milano)|Teatro Manzoni]] di Milano dalla Compagnia De Sanctis, con [[Alfredo De Sanctis]] (Arnold Rubek), Gemma De Sanctis (Maia Rubek), [[Alda Borelli]] (Irena), Peppino Sequi (Ulfheim).<ref>[https://ibsenstage.hf.uio.no/pages/event/80156 ''Quando noi morti ci destiamo''] su IbsenStage</ref><ref>{{cita web|url=http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/view.shtml#!/NDovZXMvaXQvcmNzZGF0aWRhY3M0L0A5NDc3OA%3D%3D|autore=[[Giovanni Pozza (critico)|Giovanni Pozza]]|titolo=Quando noi morti ci destiamo|sito=Corriere della Sera|data=3 maggio 1900|p=3}}</ref>
== Note ==
<references/>